Un team di 35 persone, con una età media di 26 anni. E un piano di sviluppo che prevede nel breve periodo, entro la metà del 2018, il lancio di piattaforme online in quattro lingue – inglese, spagnolo, francese e polacco – per conquistare nuove fasce di mercato all’estero.
Per Blowhammer, piccola impresa di Caserta che produce abbigliamento per uomo con applicazioni grafiche che sono il frutto di una scommessa sull’arte digitale, si apre la fase di una crescita oltreconfine supportata da Facebook, con l’obiettivo di intercettare nuova domanda in almeno una decina di Paesi europei per portare il fatturato, entro la fine del prossimo anno, a tre milioni, contro gli 1,5 milioni previsti nel 2017. «I social network – spiega il fondatore di Blowhammer, Salvatore Sinigaglia – sono stati determinanti per il lancio dell’azienda e lo sono anche ora che abbiamo messo in campo investimenti per espanderci soprattutto all’estero, senza dimenticare il mercato interno». Il piano di crescita di questa start up campana prevede di affiancare all’e-commerce anche il canale di vendita tradizionale, partendo da circa duecento richieste, da parte di altrettanti esercizi commerciali, in Italia e nel resto dell’Europa, che si sono sviluppate attraverso le condivisioni su Facebook, con una strategia che prevede di byapssare distributori e agenti di vendita e che contempla anche il reclutamento di nuovo personale qualificato: sono infatti in corso assunzioni che porteranno gli addetti a 45 entro la fine di quest’anno.
«L’espansione fuori dai confini del mercato domestico è iniziata un anno fa – prosegue Sinigaglia – quando abbiamo iniziato ad esportare sempre grazie alle condivisioni. Oggi siamo presenti in Germania, in Francia, in Gran Bretagna e in Spagna e le vendite all’estero rappresentano circa il 50% del nostro volume d’affari». Tutto nato nel 2014 da una passione, quando Sinigaglia, grafico in una serigrafia tessile, iniziò a mettere a frutto contatti con gruppi di stilisti per creare un nuovo brand facendo leva su tecnologie digitali all’avanguardia. In un primo periodo l’azienda si è avvalsa di fornitori esterni, poi ha internalizzato la produzione che è interamente made in Italy, arrivando a proporre circa 400 varianti di sei prodotti, tra t-shirt, felpe e pantaloni. Il tutto, seppure con piccole dimensioni, nell’ottica dell’industria 4.0, con un sistema gestionale che collega direttamente la piattaforma web per le vendite online con il reparto produttivo. «Abbiamo creato un piccolo segmento di mercato con un prodotto riconoscibile – prosegue Sinigaglia – e anche adesso l’80% del budget a disposizione per gli investimenti è destinato alla promozione su Facebook».
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