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Autonomia, Maroni: vogliamo accordo prima di nuove elezioni

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in audizione parlamentare

Autonomia, Maroni: vogliamo accordo prima di nuove elezioni

Arrivare a un accordo con il Governo prima che questo termini il suo mandato, «prima delle elezioni e vogliamo farlo seriamente. Non è un'iniziativa da campagna elettorale per intenderci». Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni dice così nel corso della sua audizione in commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale. Ai parlamentari riuniti viene riepilogata la risoluzione per l'autonomia approvata dal Consiglio regionale lombardo martedì, che accorpa le 23 materie trasferibili alla Regione, oggetto della trattativa con l’esecutivo insieme alle relative risorse, in sei aree tematiche.

Nel primo pomeriggio Maroni sarà al tavolo per la trattativa con Palazzo Chigi per definire gli ambiti e le materie per cui si chiede una forma di autonomia. «È un esercizio, quello a cui ci accingiamo, molto importante che richiederà approfondimenti ma da parte nostra tutto sarà nello spirito di leale collaborazione».

Bressa: probabile sia prossimo Governo a chiudere
Ma per il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa bisognerà verosimilmente aspettare la nuova legislatura per la chiusura del cerchio sull'autonomia con Lombardia ed Emilia Romagna. Parlando stamani ai microfoni di “6 su Radio 1”, in vista dell'incontro di oggi , Bressa spiega che molto dipende dal numero delle richieste che vengono fatte e dalla qualità del lavoro. «Nessuno si è mai avventurato in questo campo. Se sarà questo governo e questo Parlamento o, come credo sia più probabile, il prossimo, a chiudere il gioco di questa trattativa, l'importante è che stiamo discutendo seriamente di una cosa vera che sarà il futuro delle Regioni e dei cittadini nel nostro Paese». L’esecutivo è stato «da sempre disponibile, perché crediamo che questa scommessa di maggiori competenze e autonomie rappresenti la nuova forma del regionalismo per i prossimi anni», puntualizza ancora Bressa. «Bisogna però chiarire che non si tratta di trattenere i nove decimi delle risorse, si tratta di trattenere le risorse che servono per gestire le funzioni in più che vengono date. Se ogni Regione trattenesse i nove decimi delle tasse che vengono prodotte nel suo territorio, non ci sarebbe più la Repubblica Italiana, mentre questa è un'operazione di autonomia ma nell'unità della Repubblica Italiana che non viene messa in discussione».

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Maroni: trovare accordo, no a posizioni estreme
Maroni si pone con un atteggiamento di cauta apertura in commissione. «Nella trattativa con il governo sulla maggiore autonomia della Lombardia «non ho la pretesa di partire già con soluzioni precostituite o con richieste che so già che non saranno accolte. Il mio obiettivo è trovare un accordo e non fare muro contro muro». Per quanto riguarda la roadmap si immaginano più tavoli per cercare di concludere la fase della trattativa entro la fine del mese di gennaio. Il presidente della Lombardia propone che al tavolo della trattativa con il governo si sieda anche «chi rappresenta il Parlamento, ad esempio una rappresentanza di questa commissione, oltre che i presidenti delle Regioni del sud. Questa sarebbe una sfida».

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