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Manovra, nuovo schiaffo dalla Ue. Padoan: a Katainen non rispondo

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Manovra, nuovo schiaffo dalla Ue. Padoan: a Katainen non rispondo

Il giorno del doppio schiaffo da parte della Ue, con la notizia che la Commissione Ue invierà una nuova lettera all’Italia con la richiesta di chiarimenti e impegni sulla manovra e le critiche espresse dal vicepresidente della Commissione Jyrki Katainen («Tutti possono vedere che la situazione in Italia non migliora»), il ministro dell’Economia osserva che «la legge di Bilancio è una legge solida, utile al Paese e conforme alle regole». Un doppio schiaffo che arriva il giorno in cui l’Istat segnala che il Pil crescerà dello 0,5% nel terzo trimestre dell’anno, mettendo a segno il dato migliore da sei anni.

Padoan: non rispondo a Katainen
Interpellato a Londra dove ha partecipato ad alcuni incontri con investitori, Padoan ha commentato i rilievi di del commissario europeo. «Non rispondo a Katainen - ha affermato - ma rispondo con quanto ho già detto molte volte in passato: con la commissione c’è un rapporto di collaborazione continua, se ci saranno osservazioni sulla legge di Bilancio, ne terremo conto. Ma comunque ripeto che è una buona legge».

«Ottimismo tra gli investitori, fatti molti progressi»
In generale, Padoan ha commentato gli ultimi dati sull’andamento del Pil - l’Istat stima un aumento nel terzo trimestre: +0,5% sui tre mesi precedenti e +1,8% su base annua (dato più alto dal 2011) - e ha sottolineato che «c’è grande ottimismo tra gli investitori, l’Italia cresce come si pensava, anzi un po’ di più». «L’Italia - ha aggiunto, sintetizzando il messaggio da lui dato agli investitori - ha fatto molti progressi in questi anni e continuerà a farne sia sul piano della crescita sia sul piano delle riforme».

Nuova lettera Ue a Italia: chiesti impegni, decisione a maggio
Nella riunione dei commissari che si è svolta oggi a Bruxelles è stato dunque deciso di inviare all’Italia una nuova lettera sulla legge di bilancio 2018 chiedendo ulteriori chiarimenti e l’assunzione di impegni per il 2018. La decisione sul caso italiano sarà presa a maggio 2018, sulla base di tutti i dati consuntivi del 2017.

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