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Berlusconi e la carta Strasburgo per riconquistare la premiership

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L'Analisi|udienza il 22 novembre

Berlusconi e la carta Strasburgo per riconquistare la premiership

Silvio Berlusconi si prepara alla campagna elettorale. La discesa in Sicilia, per spingere la volata finale del futuro governatore Nello Musumeci, è stato solo un assaggio. Il Cavaliere, forte del vento in poppa dei sondaggi che accreditano il centrodestra oltre i 35% e soprattutto confermano la sua crescita personale nella fiducia degli italiani, spinge sull’acceleratore per potersi presentare a pieno titolo come interlocutore principale per la formazione del futuro governo. Per questo nelle ultime ore è tornato a battere sull imminente sentenza della corte di Strasburgo che mercoledi prossimo si esprimerà sulla legittimità dell’applicazione retroattiva della legge Severino, grazie alla quale Berlusconi è ancora oggi incandidabile.

«Sarebbe davvero clamoroso se non mi venisse resa giustizia in tempo per le elezioni politiche», ha detto l’ex premier con riferimento ai tempi per la stesura della sentenza e la pubblicazione del verdetto emesso dai 17 giudici della Camera Alta della Corte dei diritti dell’uomo. La data per l’unica udienza è fissata il 22 novembre, ma solitamente tra l’udienza e la pronuncia intercorrono non meno di 6 mesi. Un intervallo che, se venisse confermato anche in questa occasione, manterrebbe incandidabile il Cavaliere, visto che le elezioni politiche si svolgeranno presumibilmente tra marzo e aprile.

Di qui l’appello del leader di Fi, che comunque ha un peso a prescindere dai tempi che concretamente occorreranno per conoscere la sentenza. Perché della sua estromissione Berlusconi ha deciso di farne un argomento da campagna elettorale. Non solo nei confronti degli avversari ma anche (se non soprattutto) degli alleati. L’obiettivo è riconfermarsi alla guida del centrodestra e per riuscirci Fi deve emergere come il primo partito della coalizione. Un traguardo che però è raggiungibile solo se gli elettori percepiranno Berlusconi come davvero in campo. Ricordare che la sua esclusione è momentanea e che a breve da Strasburgo potrebbe arrivare la sua «liberazione» lo aiuta a concentrare l’attenzione su di sé. Certo se poi davvero arrivasse una sentenza a lui favorevole, a Salvini non resterá che arrendersi al ritorno del Cavaliere.

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