Arriva la mappa dei collegi del Rosatellum. L’ultimo atto, dopo l’approvazione della legge elettorale, è stato compiuto ieri dal governo con il via libera al decreto legislativo che disegna i collegi uninominali e quelli plurinominali di Camera e Senato. E adesso che è disponibile la tabella aggiornata dei seggi per circoscrizione si scopre anche che, alla Camera, la Lombardia guadagna un deputato e lo “sottrae” al Veneto. I lombardi eleggeranno cioè 102 deputati (anziché i 101 del 2013) mentre i veneti ne eleggeranno 50 anziché i 51 delle ultime politiche. Una variazione che nulla ha a che vedere con la ridefinizione dei collegi ma che è determinata dalla nuova circoscrizione assegnata dal Rosatellum alla Lombardia. Una circoscrizione in più ha inciso sul numero dei cosiddetti “resti” e ha determinato l’assegnazione di un seggio in più.
Ma è la mappa dei collegi che ieri è stata al centro dei lavori del consiglio dei ministri, e che ha suscitato - stando ad alcune voci - dissidi e accuse reciproche fra partiti, persino all’interno delle stesse coalizioni. Pur essendo un passaggio tecnico, la definizione dei collegi ha profonde ricadute di tipo elettorale. Da qui il pressing dei partiti per portare a casa il risultato più favorevole. Il testo varato dal governo, comunque, passa adesso alle Camere che dovranno esprimere il loro parere. Poi l’Esecutivo deciderà se accogliere eventuali richieste di modifica. E l’orientamento sembra essere all’apertura nei confronti delle istanze parlamentari. Il lavoro, condotto da una commissione tecnica presieduta dal presidente dell’Istat Giovanni Alleva, ha preso a modello (secondo le indicazioni contenute nella stessa delega) il Mattarellum del ’93. Gli attuali collegi uninominali della Camera sono stati disegnati dunque in base alla mappa dei collegi uninominali del Senato previsti dalla legge di 14 anni fa. Che però ha dovuto fare i conti con la nuova situazione demografica certificata dall’ultimo censimento del 2011.
Nello schema d’entrata del decreto in consiglio dei ministri, rispetto alla mappa del ’93, 8 circoscrizioni cambiano il numero dei collegi: Lombardia 2 e Lombardia 3 passano da 7 a 8 collegi; Sicilia 1 passa da 10 a 9; Veneto 1 da 7 a 8 e Veneto 2 da 10 a 11; l’Emilia Romagna acquista due collegi passando da 15 a 17 mentre l’Umbria passa da 5 a 3 e la Basilicata da 5 a 2 per un ricalcolo dovuto alla trasposizione dei seggi dal Senato alla Camera. Sono queste dunque le circoscrizioni che vanno incontro a maggiori modifiche rispetto allo schema di partenza. In altre, invece, le modifiche sono state più limitate perché si è dovuti intervenire solo per riportare “in soglia” (cioè con un’adeguata quantità di popolazione) alcuni collegi: è il caso di un collegio in Friuli, sei nel Lazio (5 nel Lazio 1 e uno nel Lazio 2) e 2 in Campania (uno in Campania 1 e uno in Campania 2). In 12 circoscrizioni invece la mappa dei collegi è rimasta tale quale quella del Senato del ’93. In tutto, sono circa 60 i collegi uninominali del Mattarellum modificati (su 232): in pratica uno su quattro.
I collegi plurinominali sono stati poi formati dall’aggregazione di collegi uninominali contigui. Il testo del decreto passa adesso alle commissione Affari costituzionali della Camera e del Senato che avranno 15 giorni di tempo per formulare i loro pareri. L’ultima parola spetterà al governo che potrà accogliere o lasciar cadere le istanze parlamentari. A metà dicembre il ridisegno dei collegi sarà ultimato. Pronto nel caso in cui si vada a votare a marzo.
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