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Manovra: la web tax slitta al 2019, meno coperture per 2018

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Manovra: la web tax slitta al 2019, meno coperture per 2018

  • – di Redazione online
Oggi in Commissione Bilancio del Senato sono ripartite le votazioni sulla manovra
Oggi in Commissione Bilancio del Senato sono ripartite le votazioni sulla manovra

La Commissione Bilancio del Senato ha chiuso per oggi i lavori sulla manovra, dandosi appuntamento a domenica mattina per proseguire l’esame degli emendamenti. Dopo la seduta “lampo” della mattina, in quella del pomeriggio sono state approvate in tutto cinque proposte: il finanziamento del fondo per gli orfani di femminicidio, l’estensione degli sconti fiscali per il welfare di comunità destinato anche ad interventi a favore dell’inclusione sociale e lavorativa degli immigrati, lo stanziamento di 3 milioni nel 2018 per la partecipazione italiana all’Expo di Dubai del 2020 e la destinazione automatica ai fondi pensione negoziali territoriali - in caso il lavoratore non indichi un’alternativa - dei contributi aggiuntivi da destinare alla previdenza complementare.

Manovra: web tax da 2019, meno coperture per 2018
Domani dovrebbe essere depositata la terza versione dell’emendamento di Massimo Mucchetti sulla web tax: entrerà in vigore dal primo gennaio 2019 e non più, come previsto in un primo momento, dal primo luglio 2018. Lo slittamento riguarda automaticamente anche il gettito (stimato in 100-200 milioni il primo anno), che il Parlamento puntava già a utilizzare come copertura per alcune novità di spesa da introdurre nella legge di bilancio. L’emendamento, una volta corredato dalla relazione tecnica, potrà essere messo in votazione.

I lavori della Commissione procedono con lentezza
L’esame della manovra in Commissione continua dunque nel week end. L’obiettivo è chiudere martedì e arrivare in Aula a Palazzo Madama al più tardi mercoledì 29 novembre.

Il nodo delle coperture
Alla base dell’impasse in Commissione ci sarebbe il fatto che la maggioranza, viene spiegato, non sarebbe del tutto «compatta» su alcuni temi, a partire dal pacchetto famiglia e dalla soluzione da trovare sulla sanità, tra tassa sul fumo ed eliminazione del superticket. Il problema resterebbe quello delle coperture, insufficienti, al momento, ad accontentare le richieste di tutti i gruppi.

Stallo sulla cedolare secca sugli affitti nei negozi
Anche la cedolare secca sugli affitti dei negozi, su cui ci sarebbe un accordo generale, non avrebbe trovato, al momento, una formulazione che consenta di avviare in via sperimentale la misura senza essere troppo onerosa per le casse dello Stato. A fare discutere anche la scelta di rifinanziare il bonus bebè - su cui è stato trovato l’accordo politico tra maggioranza e governo, soluzione chiave per mantenere in piedi l’alleanza tra Pd e Ap -che però andrebbe a discapito della richiesta di aumentare la soglia di reddito entro la quale i figli restano fiscalmente a carico dei genitori.

Potrebbe slittare alla Camera superticket e riforma Agenzie fiscali
I nodi della manovra restano dunque ancora tutti aperti. Come si è detto, il problema superticket, su cui invece insistono i pisapiani e Mdp, non trova ancora soluzione, tanto da poter essere rinviato alla Camera, insieme a gran parte del pacchetto enti locali. Il cantiere è ancora aperto anche sulla riforma delle Agenzie fiscali.

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