6/20 Pensioni, ok alle esenzioni da «quota 67»
Via libera della commissione bilancio al Senato a una parte del pacchetto presentato dal governo ai sindacati lo scorso 21 novembre nell'incontro (con via libera di Cisl e Uil e no della Cgil). Da palazzo Madama è arrivato il primo sì all'esenzione dei lavoratori appartenenti a 15 attività “gravose” dall'aumento automatico dell'età pensionabile a 67 anni nel 2019. Lo stop riguarda 14.600 soggetti nel 2018 che crescono a oltre 20mila unità negli anni successivi. Costo dell'operazione quasi nullo il prossimo anno, poi si sale a 100 milioni nel 2019 fino ad arrivare a quota 300 milioni a regime per tutto il pacchetto correttivo della manovra votato dalla commissione Bilancio di Palazzo. Ora la partita sulle pensioni si sposta alla Camera. Nel passaggio del disegno di legge di bilancio a Montecitorio arriverà un nuovo emendamento del Governo per allargare il bacino dell'Ape social alle quattro nuove mansioni faticose esentate da “quota 67” (braccianti, marittimi, pescatori e siderurgici in aggiunta alle 11 iniziali) e per rafforzare il bonus contributivo per facilitare l'accesso all'anticipo pensionistico delle donne. Proprio alla Camera maggioranza e opposizione potrebbero tentare di inserire la proroga a tutto il 2019 dell'Ape social e dell'opzione donne anche se lo scoglio delle scarse risorse a disposizione per questi ritocchi appare arduo da superare.
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