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Periti 4.0, meglio se conoscono le lingue

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settore meccanico

Periti 4.0, meglio se conoscono le lingue

«Sei uno studente che ama la tecnologia e l’innovazione? Se conosci pure le lingue, sei sveglio, e ti piace lavorare in team, nelle aziende metalmeccaniche il posto è assicurato. Industria 4.0 sta cambiando radicalmente le nostre fabbriche - spiega Federico Visentin, vice presidente di Federmeccanica con delega all’Education, e a capo di Mevis -. Oggi non c’è più l’addetto che si sporca le mani di olio. Ma ci sono periti specializzati, ai quali viene richiesto anche di programmare. Avendo, poi, a che fare con “discipline” come l’elettronica o il digitale serve inoltre una elevata capacità di pensiero».

Il comparto metalmeccanico, in Italia, conta quasi un milione di dipendenti sparsi nelle 16mila aziende associate: nei prossimi cinque anni si stima che verranno assunti 93.550 addetti, di cui il 22,5% laureati.

Segno dei tempi che stanno cambiando. Ma cosa fa, per esempio, un ingegnere in un’impresa come la Mevis, tra i principali produttori di componenti metallici? «Fa il progettista meccanico, o elettronico, oppure di impianti industriali - aggiunge Visentin -. Da noi ci sono anche gli specialisti della meccanica di precisione: sono super-tecnici specializzati pure nella robotica».

In fondo, si tratta di profili sempre più utili in qualsiasi altra impresa metalmeccanica, grande o piccola. Ultimamente la ricerca è in crescita per gli esperti di informatica, fondamentali per la programmazione delle macchine a controllo numerico o per l’assistenza. «Nelle nostre imprese non manca mai neppure il responsabile commerciale e l’esperto di marketing - conclude Visentin -. Figure indispensabili per incrementare il business dentro e fuori l’Italia».

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