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Passo indietro di Pisapia: impossibile confronto con Pd. Ex Sel con…

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Passo indietro di Pisapia: impossibile confronto con Pd. Ex Sel con Grasso

  • – di Redazione Online

Giuliano Pisapia si ritira, prendendo atto che non ci sono i margini per un’alleanza con il Partito democratico. Il movimento animato dall'ex sindaco di Milano sarebbe così giunto al capolinea e, a quanto si spiega, la componente ex Sel dovrebbe avviare un percorso di avvicinamento a Piero Grasso e alla lista 'Liberi e Uguali'. La decisione sarebbe arrivata al termine della riunione di Campo progressista.

Nelle stesse ore anche il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha annunciato che non si candiderà alle prossime elezioni. «Hanno influito anche gli attacchi ingiusti contro di me», ha detto il leader di Ap.

Pd: avanti coalizione con parte ex Sel-Bonino
Il Pd va avanti con il progetto di coalizione di centrosinistra, affermano fonti della segreteria Dem dopo il passo indietro di Giuliano Pisapia. Ci
saranno sicuramente, al fianco del Pd, una lista di sinistra - spiegano le stesse fonti - con ex Sel come Zedda, Smeriglio, Uras, Ragosta, Stefàno. Ci sarà poi una lista centrista con Pier Ferdinando Casini e Beatrice Lorenzin. E la terza lista alleata, assicurano, sarà quella di +Europa di Emma Bonino.

Pisapia: impossibile proseguire confronto con Pd
«Ci abbiamo provato. Il nostro obiettivo, fin dalla nascita di Campo Progressista, è sempre stato quello di costruire un grande e diverso centrosinistra per
il futuro del Paese in grado di battere destre e populismi. Oggi dobbiamo prendere atto che non siamo riusciti. La decisione di calendarizzare lo Ius Soli al termine di tutti i lavori del Senato, rendendone la discussione e l’approvazione una remota probabilità, ha evidenziato l'impossibilità di proseguire nel
confronto con il Pd» ha dichiarato Giuliano Pisapia.

«Non ci sarò ma militanti non mollino»
«Non ho cambiato idea: resto convinto che nel vasto campo del centrosinistra sono più le cose che
uniscono rispetto a quelle che dividono. Le scelte miopi ed egoiste del voto in Sicilia sono la prova certa di esiti disastrosi. Resto anche convinto che sia necessario rinnovare radicalmente e dare nuove forme a quella nobile forma di partecipazione che è la politica» ha dichiarato Pisapia in una nota. «Il mio tentativo non è riuscito, ma non sono venute meno le ragioni che lo hanno ispirato. Temo i rischi fortissimi di un Paese nelle mani delle destre o dei populisti e ora c'è solo da sperare che le forze progressiste si ritrovino
almeno dopo le elezioni. Io, come sempre, senza ambizioni personali, lavorerò per questo. Sperando che non sia troppo tardi. Per quanto mi riguarda ripeto, come ho detto fin dall'inizio, che non sarò candidato al Parlamento». «Ho un
grande rammarico - ha concluso - di non essere riuscito a dare una ragionevole speranza a quanti credevano nella possibilità di dare vita a una storia radicalmente inedita e si sono messi in gioco. A loro vorrei dire di non mollare mai».

Fassino: spiace rinuncia Pisapia, avanti alleanza
«La decisone di Giuliano Pisapia di rinunciare amareggia perché in queste settimane di confronto con Campo Progressista erano stati individuati temi di comune impegno per l'avvio di una nuova stagione del centrosinistra» ha dichiarato Piero Fassino, al quale era stato affidato il compito di creare i presupposti per un’alleanza con Campo progressista. «Sullo ius soli in particolare - ha ribadito Fassino - è stata accolta e condivisa la sollecitazione a perseguire tutte le iniziative necessarie per la sua approvazione, come dimostra la calendarizzazione al Senato dell'esame del provvedimento». Ma «proseguirà l’impegno del Pd -ha concluso Fassino - per la costruzione di una alleanza di centrosinistra aperta e inclusiva su un programma di forte innovazione e di ampio respiro sociale»

Accordo naufragato sullo ius soli
È stata la calendarizzazione dello ius soli all'ultimo posto dell’ordine del giorno del Senato, con forti possibilità che la legislatura si chiuda senza l’approvazione,
a segnare dunque il punto di non ritorno nei rapporti tra Campo progressista e Pd. Campo Progressista aveva posto al Pd, come condizione per una intesa, l'approvazione del biotestamento e la calendarizzazione in Aula dello ius soli, senza avere la pretesa della certezza dell'approvazione, visti i numeri. La Capigruppo del Senato ha sì fissato al primo punto dell'ordine del giorno il testamento biologico, ma ha posto all’ultimo lo ius soli. Con la legislatura
destinata a chiudere ai primi di gennaio, l’approvazione è diventata una chimera.

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