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Di Maio: per beni comuni ci vogliono società a proprietà pubblica

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il candidato premier del M5S

Di Maio: per beni comuni ci vogliono società a proprietà pubblica

  • – di Redazione online
(Ansa)
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Bisogna «risolvere la frammentazione dei servizi pubblici nei settori di acqua, ambiente, energia». E per i beni comuni ci vogliono «società a proprietà pubblica, che devono avere come unico interesse garantire un servizio efficiente con, ovviamente, ricadute positive sulle tariffe, che però devono essere gestite in modo attento, punendo anche gli sprechi». Lo ha detto il candidato premier del M5S, Luigi Di Maio, nel corso di un convegno organizzato da Utilitalia, la federazione delle imprese dei servizi di acqua, energia e ambiente, primo di una serie di incontri in cui l'associazione dialoga con le forze politiche sui temi dei servizi.

«Queste idee - ha spiegato Di Maio - riguardano i beni comuni, però il mercato nella gestione di altri servizi pubblici può portare vantaggi, sulle partecipate la nostra idea è di adottare il piano Cottarelli, riducendole e mettendo fuori i fannulloni».

Transizione verso le rinnovabili
«Non siamo irresponsabili, non abbiamo detto che da domattina usiamo solo le rinnovabili - ha aggiunto - ma che avviamo un processo che sarà completato nel 2045-50 con una transizione verso le rinnovabili nella quale usiamo il gas».

Di Maio: orgogliosi della governance di Acea
«Siamo particolarmente orgogliosi della governance di Acea» ha detto poi Di Maio, spiegando che, grazie a questa governance, è stato possibile mettere in piedi un piano industriale che ha dato record e ha fatto salire il valore delle azioni.

Lite Berlusconi-Salvini ci avvicina a governo
Sul fronte politico, parlando con i cronisti a margine dell'evento, Di Maio ha provocatoriamente chiesto: «Che andiamo a votare a fare se dobbiamo ritrovarci Gentiloni? Veramente, io chiedo agli italiani: volete votare ancora per quelli là?». «Votare Forza Italia, Lega e Pd significa lasciare tutto com'è - ha continuato - rimettere di nuovo questi signori al potere e farci altri 5 anni con gente che passa il tempo a cambiare casacca per interessi personali». E con la lite tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, secondo di Maio «siamo ancora più vicini al governo».

Utilitalia: nostre imprese danno utili e lavoro
Durante l'evento il presidente di Utilitalia e di A2A, Giovanni Vallotti, ha sottolineato che con 1,4 miliardi di utile accumulato non si può dire che» le utility siano «imprese carrozzoni, che producono voragini» e «devono essere centrali in una strategia di politica industriale e ambientale». «Abbiamo 124mila addetti diretti - ha aggiunto - e se calcoliamo l'indotto, il numero andrebbe moltiplicato probabilmente per sette, otto o dieci quindi c'e' un certo impatto sull'occupazione». La convinzione di Utilitalia è che «serva un approccio industriale alla gestione dei servizi pubblici indipendentemente dall'assetto proprietario» ha sottolineato ancora Vallotti, spiegando che il 90% delle 500 aziende associate in Utilitalia «sono a maggioranza pubblica e quindi rappresentiamo un mondo prevalentemente pubblico, pur con una grande varietà di imprese». L'importante, tuttavia, ha concluso il presidente, è che «il mercato sia regolato, solo così la competizione fa bene. Perciò è importante il ruolo delle Autorità . Un mercato non regolato può fare grossi danni».

(Al. Tr.)


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