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«Noi per l’Italia», nasce la quarta gamba del centrodestra

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VERSO LE ELEZIONI

«Noi per l’Italia», nasce la quarta gamba del centrodestra

(Ansa)
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Ci sono Raffaele Fitto (presidnete), Maurizio Lupi (coordinatore nazionale), Enrico Costa, Saverio Romano (vicepresidente), Enrico Zanetti e Flavio Tosi. Tra i fondatori (sei in tutto) di “Noi con l’Italia”, la quarta gamba del centrodestra, presentata oggi (giovedì l’inaugurazione della sede). In platea anche il senatore di Ap Roberto Formigoni, il deputato di Direzione Italia Daniele Capezzone, il deputato di Sc-Ala Giuseppe Galati. Manca Gaetano Quagliariello (Idea) ma la porta resta «aperta ai «tanti amici che sono ancora scettici i titubanti, essuno è escluso» assicura Romano. Quello di oggi è solo il primo passo, assicurano, in corso contatti anche con altre sigle dell’area di centro come Energie per l’Italia di Stefano Parisi e l’Udc di Lorenzo Cesa.

Il segretario della Lega Matteo Salvini gela la nuova formazione: «La coalizione è fatta di tre gambe... quarte, quinte, seste gambe sono categorie dello spirito. Auguri!». Lupi non si lascia scoraggiare: «C’è grande diversità con Salvini - ricnosce l’ex ministro - ma questo non ci impedisce di governare insieme in Lombardia e altrove. Le diversità possono diventare ricchezza a condizione che si abbia a cuore l’Italia».

Quagliariello spiega così la decisione di rimanere fuori: “Idea” era disponibile ad aderire se si fosse trattato di un accordo federativo tra diversi e non della creazione di un nuovo partito. «In particolare per chi proviene dal fallimento del Nuovo Centrodestra - ha ricordato -, questo avrebbe dovuto essere un percorso obbligato. Né è possibile pensare di superare nel volgere di una notte le differenze che vi sono state negli ultimi due anni sul referendum costituzionale, sulle unioni civili, sulla politica economica dei governi a guida Pd. Legittimamente è stata scelta un’altra via che non può essere la nostra, pena perdere credibilità e contraddire quella identità che abbiamo voluto rimarcare nella denominazione del nostro movimento».

Anche Parisi resta fuori: «Non servono cartelli elettorali di palazzo composti da chi ha governato fino a oggi con la sinistra» dice l’ex candidato di Silvio Berlsuconi a sindaco di Milano. «Nei prossimi mesi - aggiunge l’ex manager - dobbiamo riaccendere nel Paese la speranza di un futuro prospero e sicuro, con persone nuove, integre e determinate. Energie per l'Italia lavora per questo».

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