La XVII legislatura chiude i battenti ed è tempo di pagelle. Se per attribuire un voto di produttività a senatori e deputati si sceglie l’indicatore dei disegni di legge e degli emendamenti presentati come primi firmatari, sul podio ci sono Lega e Fratelli d’Italia. È quanto emerge dall’elaborazione dei dati di Openpolis-Openparlamento, in una legislatura nella quale le leggi di iniziativa parlamentare approvate sono il 23,7% del totale (la quota più alta dal 1996 a oggi). Malgrado anch’essi all’opposizione, i 5 Stelle hanno invece in media il numero più basso di disegni di legge depositati, sia alla Camera (4,9 per deputato) che al Senato (5,8 per senatore). Una performance in parte controbilanciata da una media molto alta di emendamenti sia a Montecitorio (348,4) che, soprattutto, a palazzo Madama (710,2). Magro il “bottino” del candidato premier M5s Luigi di Maio (1 disegno di legge e 134 emendamenti), la cui carica di vicepresidente della Camera comporta tuttavia numerosi impegni istituzionali, e di Alessandro Di Battista (1 ddl e 69 emendamenti).
Lega e Fdi sul podio
La parte del leone la fanno però, come detto, Carroccio e Fdi. Il partito di Giorgia Meloni (alla quale sono ascrivibili 24 ddl e 105 emendamenti) è in cima al podio alla Camera con una media di 18,3 disegni di legge (e 219 emendamenti). Il gruppo di Matteo Salvini invece è in seconda posizione con una media di 15,2 ddl (e ben 799,5 emendamenti). Ma a palazzo Madama la Lega vanta il record di ddl e emendamenti: rispettivamente 23,4 e 1.826,5. Tra le forze politiche più rappresentative, con un grosso scarto si piazza Forza Italia con una media di 8,6 ddl alla Camera e 5,9 al Senato. Tra i partiti di governo la media più alta è di Ap (12, 7 ddl alla Camera e 7,2 al Senato). Più indietro il Pd con 6,8 a Montecitorio e 7,1 a palazzo Madama.
Il record di Gentiloni e Alfano
Se si stringe il campo sui singoli parlamentari, il premio produttività legislativa alla Camera spetta al premier Paolo Gentiloni e al ministro degli Esteri Angelino Alfano, veri e propri recordman di disegni di legge presentati come primo firmatario (al presidente del consiglio ne sono ascrivibili ben 210, al titolare della Farnesina 131). Un primato però condizionato dalle numerose proposte adottate per conto del Governo. Per arrivare a un parlamentare “semplice” di deve scendere al terzo posto occupato da Davide Caparini (Lega) con 96 ddl (ai quali vanno aggiunti 657 emendamenti). Tra i deputati “maglia nera”, con zero proposte di legge come primo firmatario e zero emendamenti presentati, l’ex leader della Cgil Guglielmo Epifani (Mdp), relatore però di due disegni di legge e il forzista Francantonio Genovese (condannato in primo grado a 11 anni per corruzione). Tra i leader politici più noti, non eccellono il presidente Pd Matteo Orfini (2 ddl e 13 emendamenti) e l’ex capogruppo dem alla Camera Roberto Speranza, ora tra gli esponenti di spicco di Mdp (4 ddl e 17 emendamenti).
De Petris stakanovista degli emendamenti
Alla guida del Copasir, il leghista Giacomo Stucchi, è invece in testa alla classifica dei senatori più “prolifici” con 89 proposte che portano la sua firma, seguito a ruota da Antonio De Poli Gal- Udc (88) e da Enrico Buemi (Autonomie) con 86. Tra i fanalini di coda, con due zeri per ddl ed emendamenti , Niccolò Ghedini (Fi), mentre il leader di Ala, Denis Verdini ha firmato solo 4 emendamenti.
Recordman a Montecitorio di emendamenti presentati come primo firmatario sono due leghisti: Nicola Molteni (3.410) e Guido Guidesi (2.346). Al terzo posto il pentastellato Andrea Colletti (2.087). Stakanovista dei “correttivi” a Palazzo Madama è invece Loredana De Petris (Misto-Si-Sel) senza rivali con i suoi 12.306 emendamenti, il doppio di quelli presentati dal leghista Roberto Calderoli, al secondo posto con 6.046.
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