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Migranti, cooperazione su sicurezza e Ucraina: le priorità della…

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DAL 1° GENNAIO 2018

Migranti, cooperazione su sicurezza e Ucraina: le priorità della presidenza italiana Osce

Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018 l’Italia avrà la presidenza di turno dell’Osce. Una delle priorità sarà la condivisione tra i partner della gestione dei flussi migratori
Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018 l’Italia avrà la presidenza di turno dell’Osce. Una delle priorità sarà la condivisione tra i partner della gestione dei flussi migratori

Pieno sostegno politico, in continuità con l’azione delle precedenti presidenze, agli sforzi per la ricerca di una soluzione alla crisi ucraina, basata sugli accordi di Minsk e in raccordo con il cosiddetto “formato Normandia” (Ucraina, Russia, Francia e Germania). Allo stesso tempo, massima attenzione ad altri conflitti che rischiano di mettere a repentaglio la sicurezza europea: Nagorno-Karabakh, Transnistria, Abkhazia e Ossezia. Ma tra le priorità della strategia che l’Italia promuoverà in ambito Osce - dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018 avrà la presidenza di turno dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, e quindi coordinerà il processo decisionale - ci sarà anche una maggiore sensibilità alle sfide (e alle opportunità) provenienti dal Mediterraneo, con la gestione delle migrazioni che sarà inevitabilmente nella parte alta dell’agenda.

Spinta per una maggiore cooperazione nell’ambito della sicurezza
Particolare attenzione, spiegano fonti della Farnesina, verrà dedicata all’approfondimento del “Dialogo strutturato sulle sfide e i rischi alla sicurezza regionale, presenti e futuri”, volto a contribuire al ripristino di un clima di fiducia tra gli stati partecipanti, stimolando la discussione sull’evoluzione della sicurezza in Europa e sulle modalità per ristabilire un livello adeguato di “sicurezza cooperativa”. Un dibattitto e un confronto che, si presume, dovrà fare i conti anche con la Pesco, la cooperazione strutturata permanente nel settore della difesa che è stata battezzata qualche giorno fa dai governi europei.

La “troika Osce” e i recenti malumori tra i partner
Durante l’anno la presidenza italiana sarà coadiuvata da quella uscente (Austria) e da quella designata per il 2019 (Slovacchia): le tre “anime” opereranno in maniera congiunta in quella che è definita la “Troika Osce”. Le funzioni di presidente dell’Organizzazione sono svolte dal ministro degli Affari esteri, funzione ad oggi ricoperta da Angelino Alfano. Negli ultimi tempi i rapporti tra l’Italia e i due paesi partner hanno registrato qualche difficoltà. A Vienna il nuovo governo di destra guidato da Sebastian Kurz ha assunto una posizione contraria alle quote sui migranti, soluzione quest’ultima invece sostenuta dall’Italia e dalla Commissione Ue (Vienna è arrivata a minacciare il chiudere il Brennero, salvo poi fare marcia indietro). Quanto alla Slovacchia, con Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria fa parte di quel blocco “Visegrad” che di una condivisione dei flussi di migranti tra tutti i partner europei non ne vuole proprio sapere. Considerato che la questione della relocation dei profughi è uno degli aspetti di quella “sicurezza cooperativa” che, stando ai piani, dovrebbe essere il piatto forte dell’anno di presidenza dell’Osce, il percorso non si preannuncia facile ma un po’ in salita. Prima del prossimo consiglio ministeriale Osce, in programma a Milano il 6 e 7 dicembre 2018, il quadro dovrebbe assumere contorni più definiti.

L’Italia è il terzo contribuente
L’Osce, con sede a Vienna, è una organizzazione di sicurezza paneuropea i cui 57 stati partecipanti coprono l’area geografica da Vancouver a Vladivostok. L’Italia è il terzo contribuente – alla pari di Regno Unito e Francia e poco al di sotto di Stati Uniti e Germania - al bilancio ordinario dell’Organizzazione, con una quota del 9,3% per la parte che va alle istituzioni e dell’11% per la parte che va alle missioni (cosiddette “Field Operations”). In termini di risorse umane, il paese è attualmente al primo posto come presenza di funzionari presso l’Osce (10% del totale), esclusa la missione di monitoraggio speciale in Ucraina (alla quale partecipa con oltre venti osservatori). Lunedì avrà la guida di questa macchina. Una partita diplomaticamente complessa.

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