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Renzi: l’economia migliora ma non basta

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Renzi: l’economia migliora ma non basta

Chiusura del 2017, tempo di bilanci anche per Matteo Renzi e il Partito democratico, entrato come gli avversari in piena campagna elettorale. «Anno con luci e ombre» riconosce l’ex premier nella sua Enews. «Le polemiche continue fanno male alla nostra immagine esterna e al morale dei militanti - scrive al termine di un mese segnato dalle vicende sollevate dalla commissione d’inchiesta sulle banche e le accuse di conflitti di interessi per Maria Elena Boschi - Sono però fiducioso. Quest’anno abbiamo svolto delle primarie cui secondo i pronostici nessuno avrebbe partecipato: e invece siamo stati quasi in due milioni ad andare a votare. Accadrà lo stesso anche il 4 marzo quando i voti del Pd saranno molti di più di quelli immaginati». Renzi conta sulla scelta alle urne dei «tanti che criticano, che sono delusi, che non condividono tutto messi» ma che «al bivio tra noi e i Cinque Stelle sul proporzionale e tra noi e il ritorno del Polo dello Spread (Forza Italia+Lega) sceglieranno di votare per il Pd».

Il discorso si allarga poi alla situazione economica con «tutti gli indicatori» che «mostrano che l’Italia sta meglio di prima». Renzi elenca il calo della disoccupazione, la crescita del Pil, la fiducia in risalita, l’aumento dell’export. «E tuttavia noi siamo i primi a sapere che questi risultati non bastano» riconosce il segretario democratico: «Sappiamo che accanto alla quantità, deve crescere la qualità del lavoro. Le cose vanno meglio ma non ancora bene, insomma. Il bicchiere era vuoto, adesso è mezzo pieno».

C’è spazio per l’affondo contro gli avversari del Movimento 5 Stelle in occasione dell’anniversario della morte di Rita Levi Montalcini (scomparsa il 30 dicembre 2012): «Nel tempo delle fake news sulla medicina, delle cure miracolose che non esistono, dei presunti complotti sui vaccini, è necessario ribadire con ancora più forza e determinazione che stiamo dalla parte di chi crede nella scienza e non nei guru» dice Renzi che invita Beppe Grillo a chiedere scusa per gli insulti rivolti al premio Nobel.

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