3/10 IMMIGRAZIONE / La sfida di integrare i popoli in movimento
La presenza straniera in Italia è ormai una realtà che riguarda 6 milioni di persone e che ha via via subito profonde trasformazioni, rispetto alla composizione e alla caratterizzazione dei flussi. Mentre in passato si trattava per lo più di lavoratori, attratti da un Paese che offriva opportunità di guadagno a una mano d’opera conveniente e flessibile, nell’ultimo decennio si è avuto sempre più a che fare con veri e propri movimenti di “popolazione”; alimentati sia dai crescenti ricongiungimenti familiari, sia da processi di costituzione e di sviluppo dei nuclei familiari stranieri, spesso arricchiti da seconde generazioni nate in Italia.
Tutto ciò ha profondamente modificato le problematiche di governo del fenomeno migratorio. Se negli anni ’90 e sino agli inizi del nuovo secolo la regolarità e la stabilità del soggiorno erano elementi prioritari, oggi – con circa il 60% dei residenti con un permesso di lungo periodo e con un’irregolarità relativamente bassa (8%) – il tema centrale è quello dell’integrazione e della valorizzazione della componente immigrata entro la società ospite. In tal senso l’acquisto della cittadinanza va inteso come un traguardo– raggiunto lo scorso anno da 200mila persone di cui il 40% minorenni – che segna il completamento di un progetto di vita (individuale e familiare). Lo si potrà certo rendere più agevole, nei termini e negli adempimenti burocratici, ma dovrà sempre essere il frutto di una scelta matura, libera e pienamente consapevole.
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