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Regionali, Bersani apre al Pd. Ma la sinistra in Lombardia correrà…

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dopo l’appello all’unità di prodi e veltroni

Regionali, Bersani apre al Pd. Ma la sinistra in Lombardia correrà da sola

Prove di unità nel centrosinistra, almeno per le elezioni regionali in Lombradi a Lazio (previste il 4 marzo in contemporanea con le politiche nel cosiddetto election day) non ha lasciato indifferente il gruppo dirigente di Mdp. «Stiamo lavorando, faremo di tutto. L’importante è che non sia un’ammucchiata contro la destra o un accordo tra gruppi dirigenti. Serve una proposta alternativa di
sinistra rispetto a quella della destra» afferma Pier Luigi Bersani conversando con i cronisti in Transatlantico a chi gli chiede se alla fine si riuscirà a trovare un accordo con il Pd per sostenere gli stessi candidati alla corsa per la presidenza
delle regioni Lazio e Lombardia.

«Con Gori in Lombardia è opportuno aprire un confronto sul programma, perché rispetto a Maroni non basta #faremeglio, come dice lo slogan Gori, ma si deve cambiare idee e politiche», «nel Lazio non sostenere Zingaretti, un uomo di sinistra, è un errore perché dobbiamo impedire che la Regione passi a Gasparri» gli fa eco su Fb Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana e esponente di punta di Mdp.

Grasso: domani assemblee Lazio-Lombardia poi decisione
Mentre il leader di LeU, Pietro Grasso, consapevole dei diversi orientamenti all’interno delle diverse (nel Lazio, ad esempio, la parte di Liberi e Uguali che fa riferimento a Mdp vorrebbe correre a fianco di Zingaretti, mentre Sinistra italiana sarebbe più orientata a presentare un suo candidato) ha messo le mani avanti, evidenziando la necessità di ascoltare i territori. «Siamo un progetto politico plurale - ha detto - è normale che ci siano posizioni diverse. Abbiamo concordato di ascoltare le indicazioni del territorio, domani ci saranno le assemblee sia in Lombardia che nel Lazio, poi prenderemo una decisione».

Fratoianni (Sinistra italiana): no a Gori
Ma mentre per il Lazio crescono di ora in ora le quotazioni di un accordo tra Pd e sinistra, in Lombardia Liberi e Uguali non ha nessuna intenzione di cambiare linea. «Abbiamo già espresso unitariamente l’orientamento a correre da soli. E non cambiamo idea» spiega Onorio Rosati, consigliere regionale di Mdp e al momento candidato in pectore della sinistra, contro Giorgio Gori (Pd), Attilio Fontana (centrodestra) e Dario Violi (M5s). Venerdì 12 gennaio, all’assemblea regionale fissata alle 18 a Cinisello Balsamo, questa linea sarà ratificata davanti ai dirigenti nazionali. Ci sarà il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, il capogruppo alla Camera di Mdp Francesco Laforgia e un esponente del direttivo di Possibile (il movimento di Pippo Civati). «Il nostro pensiero è lo stesso di
ieri e dell'altro ieri: domani voteremo un nostro candidato» dice il coordinatore lombardo di Sinistra italiana Tino Magni. «Gli appelli non bastano, il giudizio
è di merito, politico» conferma Fratoianni, che chiude senza mezzi termini ad
un'intesa con il Pd su Gori.

Verso un’intesa Pd-Leu nel Lazio
Diverso, il discorso per il candidato nel Lazio Nicola Zingaretti dove «ci si confronta», ammette Fratoianni. Nel Lazio negli ultimi giorni è caduta la pregiudiziale di SI verso il governatore uscente. E cresce di ora in ora il “partito” dell’accordo. Anche se Paolo Cento, responsabile nazionale enti locali di Sinistra Italiana, mette ancora le mani avanti e sottolinea che «la questione vera e decisiva sono i programmi di cambiamento radicale ad esempio sulla sanità pubblica, sulla mobilità dei cittadini, la riconversione ecologica», perché «si vince sulla discontinuità e non sul frontismo. Per questo il confronto anche nel Lazio su questi temi deve essere vero e se serve anche ruvido prima di arrivare ad una decisione». Nonostante le parole di Bersani, l’orientamento del gruppo dirigente nazionale di LeU è comunque quello di lasciare la scelta al movimento a livello locale: a ore dovrebbe essere convocata l’assemblea regionale (dove comunque Mdp, favorevole all’intesa, sarebbe in maggioranza) a cui spetterà la decisione finale.

Pd Molise: appello a LeU anche in nostra regione
Rilancia l’appello l’appello di Prodi e Veltroni per l'unità del centrosinistra
alle elezioni regionali anche Micaela Fanelli segretario regionale del Pd in Molise dove si vota nella primavera quest’anno (quasi sicuramente non con l’election day del 4 marzo) . «Auspico che anche in Molise si possa tornare nell'alveo dell'unità e invito sia la minoranza del partito che Liberi e Uguali a riaprire il confronto» ha detto Fanelli. In Molise gli esponenti della minoranza e di Leu hanno dato vita all'Ulivo.2 con il quale si oppongono alla candidatura del presidente regionale uscente Paolo Frattura. Oltre alla figura del presidente, le minoranze e LeU contestano al Pd l’alleanza in Giunta con il movimento “Molise Rialzati” che fa capo all'esponente di Forza Italia Patriciello, parlamentare europeo.

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