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3/10 Le 10 emergenze dei giovani / Garanzia Giovani: tante risorse…

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    verso le elezioni

    Giovani, le 10 emergenze che la politica non può ignorare

    Neet, esodo dei laureati all’estero, invecchiamento della popolazione. La “questione giovanile” dovrebbe essere in cima alle agende dei programmi per le elezioni del 4 marzo, ma per ora si sono registrati pochi annunci (e ancora meno proposte). Come si favorisce il ricambio generazionale nelle nostre aziende? Come si evita la fuga all’estero dei nostri talenti? Perché siamo tra i paesi Ocse con il minor numero di laureati? Abbiamo provato a evidenziare dieci emergenze, con altrettante domande per i candidati.

    3/10 Le 10 emergenze dei giovani / Garanzia Giovani: tante risorse spese, soprattutto in tirocini

    La partecipazione a Garanzia Giovani c’è stata: più di 1,4 milioni di iscritti al programma a oltre tre anni dall’avvio. I risultati un po’ meno. Su 376mila giovani che hanno concluso un percorso di “politica attiva”, sono 172mila quelli che risultavano occupati al 30 giugno 2017, in base all’ultimo report dell’Anpal (Agenzia nazionale delle politiche attive per il lavoro). Il programma, con un budget per l’Italia di 1,513 miliardi tra fondi europei e cofinanziamento nazionale, è nato con l’obiettivo dichiarato di aumentare l’occupabilità di scoraggiati e disoccupati con meno di 30 anni. In che modo? Attraverso un’offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato, tirocinio o altre misure di formazione o inserimento nel servizio civile, così come previsto dalla strategia di Bruxelles. La Corte Europea ha messo a confronto, per gli anni 2014 e 2015, gli sbocchi dei ragazzi al termine del programma: se nella media di 7 Paesi analizzati le offerte di stage sono il 13%, in Italia il numero è quattro volte superiore, pari al 54 per cento.

    La domanda: Il programma è stato di recente rifinanziato dall’Unione europea. Serve davvero portarlo avanti? E come cambiarlo per avere risultati più concreti?

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