2/10 Le 10 emergenze dei giovani / Poche possibilità di carriera
La classe dirigente italiana? È tra le più vecchie d’Europa, non è una novità. I dirigenti del settore privato – secondo Manager Italia - hanno un’età media di 50 anni, con le donne ad abbassare l’asticella verso il basso (47 anni). Una bella distanza rispetto al resto d’Europa: in Irlanda 41,8 anni; in Belgio 43,4, in Francia e Gran Bretagna 44 anni.
Nei Consigli di amministrazione delle aziende quotate in Borsa la situazione è ancora peggiore: età media 57 anni. E se in politica con le elezioni del 2013 alla Camera si è passati da una media di 50,2 a una di 47,2 anni, e al Senato si è passati da 60,3 a 55,3 anni, i dirigenti bancari e quelli delle imprese di Stato, vantano la carta d’identità più “senior”, dai 62 anni in su.
Al lato opposto i giovani con meno di 30 anni che detengono una carica in azienda, come titolare, socio o amministratore: sono appena il 5% del totale ci ricordano i dati delle Camere di commercio.
La domanda: Come mai in Italia i percorsi di carriera vanno a rilento? Perché i giovani hanno stipendi in media più bassi rispetto ai loro coetanei europei?
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