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5/10 Le 10 emergenze dei giovani / Pochi laureati: siamo penultimi su scala…

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    verso le elezioni

    Giovani, le 10 emergenze che la politica non può ignorare

    Neet, esodo dei laureati all’estero, invecchiamento della popolazione. La “questione giovanile” dovrebbe essere in cima alle agende dei programmi per le elezioni del 4 marzo, ma per ora si sono registrati pochi annunci (e ancora meno proposte). Come si favorisce il ricambio generazionale nelle nostre aziende? Come si evita la fuga all’estero dei nostri talenti? Perché siamo tra i paesi Ocse con il minor numero di laureati? Abbiamo provato a evidenziare dieci emergenze, con altrettante domande per i candidati.

    5/10 Le 10 emergenze dei giovani / Pochi laureati: siamo penultimi su scala Ocse

    L’Ocse ha rilanciato l’allarme nell’edizione 2017 del suo report Education at a glance: in Italia gli adulti che hanno «completato la propria educazione terziaria (università o diplomi post secondari, ndr)» sono appena il 18% della popolazione. Nella fascia tra i 25 e i 34 anni si sale al 26%, quasi dieci punti percentuali in più. Un buon risultato? Non proprio: è il secondo valore più basso su scala Ocse, sopra solo al 22% del Messico e ben al di sotto della media del 40% registrata in Europa. In Francia si arriva al 44%, nei Paesi Bassi al 45%, nel Regno Unito al 52 per cento. Il record, negativo, può essere imputato anche al costo degli studi. L’Italia è il quarto paese europeo più dispendioso, con una media di circa 1.375 euro l’anno, dietro solo a Regno Unito, Paesi Bassi e Spagna. La spesa potrebbe essere ammortizzata da un sistema di incentivi e borse di studio come quelli garantiti nel centro e nel nord Europa. Ma ci sono? Vedi la scheda successiva.

    La domanda: Come abbiamo intenzione di alzare il tasso di istruzione universitaria o tecnica degli under 35?

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