Quali sono le reali esigenze dei cittadini? Quali sono i temi che dovrebbero essere inseriti nei programmi elettorali? Lo stiamo chiedendo ai nostri lettori. In una campagna elettorale fatta di promesse e annunci, vogliamo dare la parola agli elettori: cosa chiedete ai candidati? Le risposte arrivate in redazione alla casella di posta elettronica iotivotose@ilsole24ore.com e su Twitter (#iotivotose) sono tantissime. Continuate a mandarcele. Qui potete leggere una selezione di quelle già arrivate.
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Attenzione all’erogazione dei fondi pubblici
Darò il mio voto a chi proporrà l’istituzione dell’Agenzia delle Uscite che avrà la funzione di valutare ed eventualmente erogare i fondi pubblici in base a criteri imprenditoriali. (Carlo Esposito)
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Più investimenti sulla cultura
In questo periodo storico segnato da una stagnazione secolare, da un tasso di disoccupazione giovanile tra i più alti a livello europeo, vorrei che si parlasse SOLO di cultura, dato che le statistiche ci danno nelle ultime posizioni in Europa per gli investimenti in questo settore: cultura da infondere attraverso l’incremento dei fondi destinati alla scuola e all’Università, maggiore cura per il nostro patrimonio artistico e culturale ed ambientale; Inoltre a livello di politiche economiche lascerei perdere le politiche dei “bonus” e, seguendo le politiche keynesiane, incrementerei gli investimenti dando un senso alla riduzione dei vincoli di Bilancio “impostici” dall’Europa. (Vincenzo Ruggiero)
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Maggiore tutela per le donne
È necessario introdurre maggiori tutele per le donne, sopratutto per quelle che vogliono avere figli. Lo Stato dovrebbe introdurre una forma di incentivazione per i datori di lavoro a che questi ultimi abbiano la convenienza diassumere le giovani donne, future mamme; siamo n paese di vecchi, i giovani vanno via, quindi, proteggiamo la maternità e la famiglia con ogni mezzo utile. (Beniamino Ferrara)
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Io ti voto se....ridiamo nuova linfa al commercio
Conosco bene i problemi del commercio e soprattutto quelli economici che si dovessero creare per un dettagliante che volesse tentare l’avventura commerciale. Si parla della creazione di nuovi posti di lavoro con l’ausilio di aiuti più o meno statali. Ma nessuno parla della possibiltà di poter rigenerare il commercio attuando quelle stesse formule verso un dettagliante che vorrebbe tentare l’avventura commerciale. L’apertura di una nuova attività dovrebbe essere svuotata di tanti balzelli economici e aiutata nel percorso di crescita specialmente riducendo le tante tasse locali e incentivando le aree degradate all’interno dei centri storici. Come d’altronde accade in alcuni paesi europei, e visto che facciamo parte dell’Ue, perché non ricreare qui le stesse condizioni? C’è bisogno di nuove regole, specialmente per ciò che riguarda le aperture festive e le vendite in sottocosto. Nuova economia, nuovi posti di lavoro, il commercio che si rialza. Insomma, io ti voto se....ridiamo nuova linfa al commercio. (Marco)
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Reddito di cittadinanza universale
Io ti voto se presenti le coperture per il reddito di cittadinanza universale. (Fulvia Galli)
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Legge sul fine vita e ius soli
Vorrei poter dcidere il mio fine vita, del resto io non voglio decidere per un cattolico convinto che cosa deve fare in caso di estrema sofferenza alla fine della sua vita, allora perché la chiesa o un politico dovrebbe decidere per me?
Per quello che riguarda lo ius soli, come si fa a un raggazzo a cui abbiamo fatto studiare Giulio Cesare e il rinascimento a dirgli tu non sei abbastanza italiano?
Infine mi auguro che se da qualche parte si riuscisse a recuperare un po’ di soldi magari da un maggiore gettito tributario il recupero dei soldi dalla corruzione e dal risparmio togliendo pensioni d’oro e priveligi dei politici andassero alla ricerca con un controllo serio alle università, spesso i fondi sono gestiti da incompetenti e da baroni dell’università. (Paola) -
Fondamentale la crescita industriale
Un Governo che metta al centro del proprio mandato la crescita industriale ed economica del Paese. Un Governo che agisca come il Consiglio di Amministrazione del Paese con a capo un leader che agisca come CEO dell'Italia, che abbia come priorità assoluta la competitività del Paese sui mercati globali, con una visione di breve ma anche di lungo termine, tale da rendere attrattiva l'Italia agli investitori internazionali.
Quindi, supporto finanziario e semplificazione degli adempimenti burocratici per le imprese che esportano, formazione scolastica indirizzata ai bisogni delle imprese, potenziamento delle infrastrutture laddove servono all'export delle merci e agli interscambi digitali, incentivi/defiscalizzazione delle fusioni fra imprese per aumentarne la dimensione media (piccolo non è bello), cross-fertilizzazione centri di ricerca universitari-imprese, contratti di lavoro aziendali centrati sulla partecipazione dei dipendenti agli utili d'impresa, forte impulso alla attrazione dei flussi turistici mondiali attraverso la creazione di distretti tematici, rete delle ambasciate al servizio dell'export e del turismo, riorganizzazione dei tribunali affinchè la giustizia civile marci con i tempi di un paese sviluppato e non del terzo mondo, cessione delle aziende totalmente o parzialmente pubbliche non finalizzate ad una strategia di Stato dichiarata.
(Marcello Gasco) -
Vorrei proposte concrete su evasione e debito pubblico
Dubito che mi presenterò ai seggi alle prossime elezioni in assenza di proposte concrete sui seguenti argomenti:
Elusione ed evasione fiscale. Argomento mai trattato in maniera incisiva allo scopo di non perdere consenso. In un paese, ove le imposte totali annuali sui redditi sono per oltre il 90% versate da lavoratori dipendenti e pensionati, appare evidente che la classe politica (senza distinzioni di bandiere) pensi che la maggioranza dei contribuenti abbia l’anello al naso.
Debito Pubblico. Annoso problema il cui ammontare nonostante faccia tremare i polsi non si è mai cercato di ridimensionare nonostante i”warnings” delle autorità europee fin dai tempi dello Sme. Anche questo problema figlio del problema precedente, nonostante le privatizzazioni (con conseguente peggioramento dei servizi) e periodi di”vacche grasse” non si è mai affrontato (sempre ) per non perdere consenso. (Sergio Graziosi) -
Ti voto se riformi il fisco e il Codice civile
Sono un ragazzo di 28 anni laureato magistrale al momento impiegato come ingegnere informatico in una azienda di automazione con contratto a tutele crescenti. Io sarei molto interessato ad una offerta politica che proponesse due cose.
Riforma fiscale strutturata in maniera semplice. Tassazione solo sulle persone (e conseguenti controlli per evitare trasferimenti di denaro all’estero e/o abusi da parte delle aziende come benefit estremi ai propri soci o quadri) basata su una tassazione calcolata tramite integrale di una funzione crescente con limite inferiore ad uno. Penso che il limite sarebbe circa intorno a 0,6/0,6. La funzione applicata al proprio reddito e al calcolo dell’integrale determinerebbe le tasse da pagare. In questo modo si eliminano i fastidiosi scaglioni e ogni euro guadagnato sarebbe tassato in base al suo “orizzonte di guadagno” (chiedo scusa per la terminologia). Il 10000 euro verrebbe tassato in un modo ma già il 10001 in un altro e così via.
Inoltre aggiungerei anche una minima tassazione patrimoniale per evitare il ristagno dei capitali e favorire gli investimenti (soprattuto in ricerca e sviluppo). Inoltre è a mio parere necessaria una riduzione e semplificazione delle detrazioni fiscali.
Oltre a questo mi piacerebbe una specie di “refactoring” della legge in generale e del codice civile in particolare. Purtroppo con l’enorme produzione legislativa si è creato un guazzabuglio in cui riuscire a muoversi è molto complicato. Indire una commissione bipartisan con il compito di riscrivere in n anni (10?) il codice di civile da 0 mi sembra una soluzione pulita. Le semplificazioni che vengono paventate solitamente senza un lavoro ad un livello più alto secondo me rischiano solo di complicare la situazione.
Naturalmente tutto questo dovrebbe comprendere una riduzione del debito ma questo è talmente banale che non ci sarebbe bisogno di specificarlo se solo i nostri politici non pensassero solo ad aumentarlo per meri calcoli elettorali.
Questi sono due esempi molto specifici ma in generale mi piacerebbe che ci fossero offerte politiche con una visione non a 3/4/6 mesi ma a 10/15/20 anni.
Aggiungo che le battaglie civili (ius culturae, ecc...) sono imprescindibili ma per poter essere accettate il benessere economico è necessario. (Andrea Calafiore) -
Per la prima volta non andrò a votare
Credo che per la prima volta in vita mia mi asterrò dall’andare a votare. La proposta che mi da più fastidio in questo momento è quella di abolire la legge Fornero che vuol dire riportare in pericolo i conti dell’Inps. Per me, inoltre, sono utopistiche anche tutte le altre proposte di sgravi fiscali o quant’altro senza pensare a: diminuire i numero dei parlamentari, diminuire le pensioni d’oro, eliminare tutti i privilegi dei politici rivedendo anche i vitalizi (talvolta doppi o tripli), eliminazione degli enti inutili, rendere più efficiente la Pa in toto considerando anche la licenziabilità per chi non fa il proprio dovere. Noi cittadini abbiamo il dovere di pagare le tasse ma abbiamo anche il diritto di vedere spesi bene i nostri soldi. (Laura Caparrini)