Italia

I PROGRAMMI DEI PARTITI / Investimenti

  • Abbonati
  • Accedi
Politica

I PROGRAMMI DEI PARTITI / Investimenti

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Partito Democratico
Poca enfasi finora al tema degli investimenti pubblici. Sul piano di interventi si immagina una continuità con il lavoro fatto da Delrio alle Infrastrutture (cura del ferro, metropolitane, piste ciclabili, misto grandi e piccole opere «utili»). Attenzione a Sud, dissesto, antisismico. Sul lato delle risorse bisogna usare al meglio i fondi europei accelerando gli interventi dei patti per il Sud.
IL NODO
Nessuna proposta «forte» sul codice degli appalti, bisogna spendere le risorse che sono state recuperate in questi anni.

Centrodestra
Cavallo di battaglia della coalizione è la «profonda revisione del codice degli appalti» cui si aggiunge, in ambito privato, «l’autocertificazione preventiva» delle iniziative ora sottoposte ad autorizzazione, «con verifica ispettiva al termine delle opere». «Sostituzione edilizia» (cioè demolizione e ricostruzione) nella riqualificazione delle periferie.
IL NODO
Lo stimolo agli investimenti pubblici e privati è finanziato «con le risorse liberate dalla Flat tax» senza indicazione di ulteriori coperture.

Movimento 5 Stelle
Per gli investimenti pubblici il piano annunciato da 100 miliardi in 5 anni è stato ridimensionato a 50 miliardi, ma resta finanziato in gran parte in deficit e con l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili nei trasporti. Frenata anche sul taglio alle «grandi opere inutili» fra cui la Torino-Lione. Tra i settori rinnovabili, efficienza energetica, dissesto, banda ultralarga, antisismico.
IL NODO
Il piano faraonico, fortemente selettivo, prevede un finanziamento in deficit per cifre molto elevate. Resta il tema dell’attuazione, fondamentale per un piano di queste dimensioni: non ci sono proposte innovative per accelerare gli interventi

Liberi e Uguali
Le propone un grande piano di investimenti pubblici mirato alla messa in sicurezza del territorio e alla conversione ecologica dell’economia da finanziare attraverso la golden rule, ossia lo scomputo degli investimenti dal calcolo del deficit al posto del Fiscal compact. Questo piano di investimenti avrebbe effetto moltiplicatore sul Pil.
IL NODO
Il piano di investimenti è subordinato al cambio radicale di regole Ue ed è per questo a forte rischio di realizzabilità.

© Riproduzione riservata