Partito Democratico
Si prova a “ricucire” con il mondo della scuola. L’attenzione principale è alla valorizzazione del personale, docente e non, puntando su incrementi retributivi e “ammorbidimenti” della riforma del 2015. C’è anche un primo tentativo di disegnare un canale formativo professionalizzante, a livello secondario (istituti tecnici) e terziario (Its).
IL NODO
Come garantire la continuità didattica a favore degli studenti, e cosa fare di due strumenti chiave della Buona scuola, la chiamata per competenze e l a valorizzazione del merito.
Centrodestra
Le frizioni all’interno della coalizione di centro-destra rendono molto generiche le priorità sull’Education: sul fronte scuola, si sottolinea la necessità di sostenere «aggiornamento e meritocrazia». Si parla anche di «azzeramento del precariato», e di rilancio dell’istruzione tecnica e del collegamento scuola-lavoro. Per l’università si indica «il rilancio».
IL NODO
Restano sullo sfondo gli strumenti che saranno utilizzati per migliore il link con le imprese .
Movimento 5 Stelle
Si punta ad abolire tout court la Buona Scuola. Nel mirino ci sono soprattutto la chiamata diretta dei presidi, il bonus per i docenti, l’alternanza scuola lavoro. Sull’università la proposta è più selettiva e passa dall’aumento delle borse di studio al rafforzamento della quota premiale del fondo di finanziamento degli atenei al tagliando per l’abilitazione scentifica nazionale.
IL NODO
Dove trovare gli oltre 35 miliardi che servono a portare la spesa per l’istruzione dal 7,9 al 10,2% del Pil.
Liberi e Uguali
Sull’università Liberi e Uguali ha lanciato la proposta forte di rendere gratuita l’università abolendo le tasse universitarie. In pista anche abolizione o ridefinizione dei compiti dell’Anvur. Sulla scuola si propone di cancellare gran parte della riforma del 2015.
IL NODO
L’ipotesi di eliminare le tasse universitarie a tutti costa come minimo 1,6 miliardi, ma il costo potrebbe salire se aumentassero le iscrizioni.
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