Se paghi una multa stradale non puoi più fare ricorso? La decisione d’inviarle via Pec semplificherà la vita a polizia e automobilisti? Le multe si possono rottamare? Sono solo tre delle molte domande legate all’uso dell’auto, un rapporto fortemente condizionato economicamente: vedi i capitoli Rca, costo del carburante o quello appunto delle multe. Per non parlare del rischio incidenti. Questi che seguono sono solo i più recenti articoli contenuti nel Dossier circolazione stradale del Sole 24 Ore curato da Maurizio Caprino.
1) Basta discriminazioni sulla classe di merito Rc auto
Anche soggetti finora esclusi dalla possibilità di fruire dello status maturato negli anni - come coppie di fatto, persone legate con altre dello stesso sesso, utilizzatori in leasing o noleggio a lungo termine, conducenti che trasportano abitualmente disabili, persone che si trasferiscono in Italia portando con sé il veicolo che avevano all'estero, comproprietari di mezzi poi rimasti intestati a uno solo di loro e soci che effettuano passaggi di proprietà con la propria società potranno evitare di ricominciare dalla classe d'ingresso quando assicurano un nuovo rischio sulla Rca. È la novità più importante del regolamento su «criteri di individuazione e regole evolutive della classe di merito» messo in pubblica consultazione dall'Ivass il 10 gennaio per 45 giorni.
Dal beneficio resterà esclusa una fetta consistente degli utilizzatori: quelli che guidano un'auto noleggiata dall'azienda per la quale lavorano.
2) Autovelox, in rettilineo la pattuglia deve fermare l’auto
Un altro colpo contro le multe per eccesso di velocità, quando il verbale si limita a spiegare con frasi generiche il motivo per cui il trasgressore non è stato fermato immediatamente. Lo dà la Sesta sezione civile-2 della Cassazione con l'ordinanza 27771/2017 depositata il 22 novembre 2017: quando dalla foto dell'infrazione emerge che essa è stata commessa su un lungo rettilineo dove non sarebbe stato difficile o pericoloso intimare l'alt, gli agenti devono chiarire perché, nonostante questo, il veicolo non è stato fermato subito.
3) Alcol-test, prelievo del sangue anche con l’avvocato
Quando un guidatore coinvolto in un incidente viene portato in ospedale, non è vero che non ci sia mai l'obbligo di avvisarlo che può farsi assistere da un avvocato, prima di sottoporlo a un prelievo del sangue dal quale verrà accertato se è in stato di ebbrezza o no. La Quarta sezione penale della Cassazione (sentenza 51284/2017) afferma infatti che bisogna distinguere tra due situazioni: quella in cui il prelievo sarebbe comunque stato compiuto, nell'ambito delle cure mediche prestate al ferito e quella in cui il prelievo avviene solo perché richiesto dalla polizia giudiziaria.
4) Scontro in auto, assolto chi taglia la curva restando nella propria corsia
Nel caso di un incidente mortale in curva dovuto a un sorpasso vietato con invasione della corsia opposta, non c'è alcun concorso di responsabilità da parte di chi percorreva tale corsia senza tenere rigorosamente la destra, come invece prescrive l'articolo 143 del Codice della strada. Anche perché quest'obbligo non significa che non si possa ragionevolmente “tagliare” una curva pur restando nella propria corsia.
Così la Quarta sezione penale della Cassazione (sentenza 50024, depositata ieri) ha assolto un automobilista coinvolto dieci anni fa in uno scontro costato la vita a una guidatrice che, durante un sorpasso in curva, ha urtato la fiancata di quella dell'imputato, schiantandosi poi contro un altro mezzo. Era emerso che entrambi i veicoli superavano il limite di velocità. Alla vittima era stato attribuito l'80% della colpa, all'imputato il restante 20 per cento.
5) Perdonare un'infrazione non è reato
Non c'è abuso d'ufficio quando le forze dell'ordine fermano un veicolo in transito, riscontrano un'infrazione e omettono di sanzionarla. E non importa che la violazione fosse grave come la mancanza di copertura assicurativa Rc auto: basta che gli agenti impediscano comunque la circolazione del mezzo senza la polizza. Così si tutela l'interesse pubblico, facendo venire meno uno dei presupposti del reato. Lo chiarisce la Sesta sezione penale della Corte di cassazione, nella sentenza 46788 depositata ieri.
I giudici hanno così annullato con rinvio la condanna irrogata in appello a un maresciallo dei Carabinieri che, in occasione di un controllo stradale su un veicolo risultato non assicurato, non aveva applicato nessuna delle pesanti sanzioni previste dall'articolo 193 del Codice della strada. Tra cui il sequestro amministrativo, che ha lo scopo di impedire la circolazione, prevenendo i problemi di risarcimento che potrebbero sorgere se il veicolo causasse un incidente.
6) La multa non raddoppia per chi dimentica le spese
La Cassazione lo aveva scritto, nel 2014 con la sentenza 9507: quando il pagamento di una multa è insufficiente, l'importo non va raddoppiato se l'insufficienza è dovuta al mancato versamento delle spese di accertamento e notifica (che si possono recuperare solo con procedure privatistiche). Ma ci sono Comuni che non ne hanno tenuto conto.
Una sentenza del Giudice di pace di Milano - la n. 3753/2017, depositata il 29 aprile 2017 - potrebbe far aumentare il numero dei ricorsi. L'orientamento scelto - la giurisprudenza non è infatti unanime - si basa dall'articolo 389 del Regolamento di esecuzione del Codice, che disciplina gli effetti dei pagamenti e nega valore estintivo dell'obbligazione a quelli «effettuati in misura inferiore a quanto previsto dal Codice». Tale misura è quella della sola sanzione, perché l'articolo 203, comma 3, del Codice stabilisce che il verbale diventa titolo esecutivo (per una somma doppia rispetto al minimo con cui si può chiudere se si paga in modo corretto entro 60 giorni) solo se non si paga l'importo della sanzione, senza menzionare le spese.
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