Sono 3.176 i migranti sbarcati nei primi 29 giorni del 2018, un quarto in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Dei nuovi arrivati, 2.622 sono partiti dalla Libia ed anche questo dato è in calo rispetto al 2017, quando erano stati 4.040 (-35%). Gli eritrei sono i più numerosi tra i migranti sbarcati quest’anno (580), seguiti dai pakistani (258) e tunisini (232). Da sottolinare che il calo dei flussi era stato molto più marcato nel secondo semestre del 2017 (-51% a luglio, -81,6% ad agosto; -63% a settembre; -78% a ottobre; -58,5% a novembre; -73% a dicembre).
Cambia la geografia dei flussi
Sta cambiando anche la geografia dei flussi. Partono le famiglie della classe media libica. A gennaio sono sbarcati 192 libici in Italia, più di nigeriani (158), senegalesi (140) e sudanesi (102). I libici si collocano così al quarto posto, dietro eritrei, pakistani e tunisini, in una graduatoria nella quale non erano finora mai entrati.
800 migranti tratti in salvo del weekend
Nelle scorse settimane si sono registrati violenti nei pressi dell'aeroporto di Tripoli-Mitiga e nella zone di Zuwarah (da dove partono molti barconi). E il caos libico ha riaperto le rotte, con numerose vittime, a causa delle pessime condizioni delle imbarcazioni utilizzate e anche dal limitato schieramento di imbarcazioni di soccorso nel Mediterraneo, che non riescono spesso ad arrivare tempestivamente e salvare i naufraghi. Nella giornata di sabato 27 gennaio sono stati tratti in salvo 800 migranti in cinque operazioni di soccorso, coordinate dalla centrale operativa di Roma della Guardia Costiera: si trovavano a bordo di due barconi, due gommoni e un barchino.E due migranti sono annegati nel tentativo di raggiungere una unità di soccorso in avvicinamento al gommone sul quale navigavano, diretti in Italia.
Nella stessa circostanza sono finite in mare numerose persone, compresi due bambini, che, dopo essere stati presi a bordo della nave dei soccorritori, sono stati trasferiti con un elicottero della Marina militare italiana in un ospedale di Sfax, in Tunisia. E Medici Senza Frontiere ha riferito, in un tweet, che la Guardia Costiera libica ha ordinato questa mattina alla nave Aquarius di Sos Mediterranèe (che ha a bordo un team di Medici senza frontiere) di allontanarsi da un gommone in difficoltà. «A distanza di cento metri - è scritto nel tweet - Medici senza frontiere ha visto i volti delle persone e ascoltato le loro urla ma ci è stato impedito di assisterli». Accuse bollate come «menzogne» dal portavoce della Marina libica.
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