Il giorno dopo il raid xenofobo di Macerata,il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi è tornato in televisione per parlare della questione sicurezza. L’immigrazione, ha detto domenica sera in un’intervista al Tg5, «è una questione urgentissima» perché dopo gli anni di governo «della sinistra» ci sono 600mila migranti che «non hanno diritto di restare», che rappresentano «un bomba sociale pronta a esplodere, perché pronti a compiere reati».
Sul raid di Macerata: gesto folle; nessun atto politico
Questa mattina l’ex presidente del Consiglio è tornato davanti alle telecamere, durante la trasmissione Agorà. Berlusconi ha parlato del caso Macerata, e ha preso le distanze da Matteo Salvini. Alla richiesta di commentare le parole del leader della Lega secondo cui «la sinistra ha le mani sporche di sangue» - Salvini faceva riferimento al raid xenofobo - Berlusconi ha detto: «Non sono d’accordo con Salvini, lui usa delle parole forti, è il suo modo di parlare ma quando si siede al tavolo con noi è una persona assolutamente ragionevole». Quanto a Macerata, «è una cosa direi incomprensibile: solo uno squilibrato può fare una cosa del genere, non ci vedo nulla di politico perché la politica non porta a queste follie». Alla domanda se ritenesse giusto togliere il termine razza dalla Costituzione, come proposto da Liliana Segre, l’ex premier ha risposto: «Io penso di sì. Gli italiani non sono razzisti, siamo ospitali. Non c’è un clima generale di odio ma qualche persona fuori di testa come il signore di Macerata che in questo clima ci sguazza».
Senza una maggioranza tornare al voto
Berlusconi ha parlato anche dell’appuntamento elettorale. Alla domanda se il 18 febbraio sarà presente alla manifestazione della Meloni “anti inciucio”, l’ex presidente del Consiglio ha risposto: «Io non sono d’accordo con la parola “inciucio”, in Germania c'è una coalizione fatta alla luce del sole che va distinto da un accordo segreto - ha detto -. Non ci sarà nessuna possibilità di andare a fare una coalizione con questo Pd, se non ci sarà sarebbe necessario ritornare alle urne». E comunque, ha aggiunto, «non dobbiamo avere nessuna preoccupazione perché i sondaggi ed il clima di affetto che ci circonda ci fa essere sicuri di avere una grande maggioranza con cui potremmo governare e applicare il nostro programma».
«Solo 30mila hanno il diritto di restare»
Quello della sicurezza e della gestione dei migranti rimane uno dei tempi principali di questa campagna elettorale. «Con noi al governo nel 2011 arrivarono 4.400 immigranti; con i quattro governi della sinistra sono arrivati nel 2013 170.000 immigrati, nel 2014 150.000, nel 2016 181.000 enel 2017 119.000 Il risultato - ha aggiunto Berlusconi nell’intervista di domenica sera al TG5 - è che oggi abbiamo almeno 630.000 immigrati, di cui solo 30.000 hanno il diritto di restare perché rifugiati. Altri 600 mila sono bomba sociale pronta a esplodere, perché pronti a compiere reati».
Il leader di FI: serve un piano Marshall per l’Africa
Berlusconi ha infine indicato la sua ricetta in tre punti: premere sull’Europa perché faccia accordi con i paesi del Nord Africa per fermare le partenze; fare accordi con i paesi di origine perché riprendano gli immigrati irregolari; un «grande piano Marshall» per i paesi africani coinvolgendo anche Usa, Russia, Ciad e Paesi del Golfo.
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