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Ema, la Corte Ue affida il ricorso di Milano a un giudice olandese

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agenzia EUROPEA del farmaco

Ema, la Corte Ue affida il ricorso di Milano a un giudice olandese

Il progetto della sede Ema ad Amsterdam (Ap)
Il progetto della sede Ema ad Amsterdam (Ap)

La Corte europea di giustizia Ue ha affidato a un giudice olandese, il vicepresidente del Tribunale Marc van der Woude, il ricorso con cui il Comune di Milano ha chiesto di sospendere il trasferimento dell'Ema da Londra ad Amsterdam. È quanto confermano all'Ansa fonti di Bruxelles sulla base di documenti della Cancelleria Ue. La nazionalità dei togati, però, è di natura neutra nei processi giudiziari Ue, ovvero non implica pregiudizi sulla loro “terzeità”, ovvero imparzialità. È inoltre prassi che l'assegnazione di una causa
vada al vicepresidente del Tribunale, a prescindere dalla sua nazionalità.

Il ricorso di Milano contesta anche il procedimento del sorteggio con cui Amsterdam si è aggiudicata la sede dell'Agenzia europea del farmaco a scapito della città italiana. Secondo il quotidiano, il sorteggio «sarebbe avvenuto senza rispettare la pausa di 30 minuti dopo l'ultimo voto con pareggio tra Amsterdam e Milano (impedendo di concordare preventivamente come proseguire)».

Inoltre, «altre presunte irregolarità vanno dall'assenza di controlli di garanzia fino all'uso dei bussolotti. Il tutto è poi avvenuto nella confusione post-voto provocata dalle delegazioni nazionali in uscita dalla sala, convinte dell'interruzione di mezzora» e «non sarebbe stato redatto nemmeno il verbale di rito».

Ema, l'Italia presenta ricorso

Intanto il relatore per la commissione ambiente sulla proposta della sede Ema Giovanni La Via (Ppe) ha spiegato che prima ci sarà la visita degli europarlamentari ad Amsterdam il 22 febbraio. E solo dopo, eventualmente - se verrà ricevuta effettivamente la richiesta di audizione e se verrà accolta dato che le procedure legislative di per sé non lo prevedono - potrebbe esserci l'audizione del sindaco di Milano all'Europarlamento. «La prossima tappa è la visita della delegazione del Pe» alla futura sede di Amsterdam, «perché sino a quando non ci rendiamo conto di qual è la situazione non c'è altro da fare, la prima cosa è capire», ha sottolineato. Solo se e «quando arriverà la richiesta» di audizione del sindaco di Milano verrà valutata, anche se «il Pe non fa audizioni in commissione legislativa» e in ogni caso «dovrebbe prevedere un'azione congiunta dei gruppi politici prima». Anche perché bisognerebbe capire «a quale titolo» convocare Sala: il punto è che nel testo della Commissione su cui gli europarlamentari sono «chiamati a esprimersi c'è Amsterdam», non Milano, «e su quello ci esprimeremo».

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