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Barroso: fiducia nell’Europa, abbiamo le risorse per rilanciarla

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le assise di confindustria

Barroso: fiducia nell’Europa, abbiamo le risorse per rilanciarla

«Apprezzo moltissimo il lavoro che Confindustria e tutti gli imprenditori hanno fatto fino a oggi, per la difesa degli interessi nazionali ma sempre e comunque con un fortissimo impegno nei confronti dell'Europa. L’Italia ha bisogno di restare ben ancorata al mercato comune europeo per la crescita delle imprese e per la creazione di posti di lavoro». Lo ha detto Josè Manuel Barroso (presidente non esecutivo di Goldman Sachs International, ed ex presidente della Commissione europea) aprendo sul tema degli “scenari geoeconomici e le prospettive per l'Europa e l'Italia” la sessione plenaria che ha chiuso le assise generali di Confindustria, organizzate a Verona per porre l’analisi degli industriali nel dibattito in vista del voto del 4 marzo. A interloquire con Barroso, lo storico e sociologo francese Marc Lazar (moderati da Maria Latella), per il quale «non si può più pianificare la costruzione europea solo com l'asse franco-tedesco. L'italia deve essere centrale».

Barroso: Europa sta mostrando resilienza
Per Barroso «l’Europa sta mostrando le sue capacità di resilienza, al di là delle previsioni nefaste che pure hanno imperversato. Abbiamo le risorse per superare la crisi. Il mio messaggio oggi per voi si basa sulla fiducia nell'Europa. Abbiamo le capacità per reinventarla. Solo insieme possiamo difendere i nostri interessi e proteggere i nostri valori nel mondo globalizzato» ha detto Barroso. E ha aggiunto: «L’Europa ha bisogno di una più forte Italia e l'Italia ha bisogno di un'Europa più forte. Dobbiamo avere progetti ambiziosi ma essere anche essere realistici. Sono sbagliate le previsioni catastrofiche sulla disintegrazione dell’Europa spazzati via dai venti del populismo. È uno scenario irrealistico, così come quello degli Stati uniti d’Europa ora. Serve una politica dei piccoli passi. Europa è un progetto in costruzione». Serve ad esempio «un maggiore controllo delle frontiere comuni per garantire la libera circolazione delle persone».

«Se qualcosa nell’Ue è sbagliato, mi aspetto che l’Italia contribuisca a cambiarlo ma l'Ue non deve essere vista come una potenza straniera» ha sottolineato Barroso, spiegando che «Francia e Germania sono indispensabili in Europa ma non sono sufficienti, c'è bisogno del contributo di tutti. Ogni Paese ha uguale dignità», indicando l'importanza dell’Italia, in quanto «Paese fondatore e uno dei piu' industrializzati al mondo».

Lazar: Europa è in un momento cruciale della sua storia
Più problematico lo scenario tracciato Marc Lazar, professore di Storia e Sociologia all'Istituto di studi politici di Parigi e presidente della Luiss School of Government. «L’Europa è in un momento cruciale della sua storia. Ha sempre avuto una grande capacità di ripartire, dobbiamo averla anche questa volta» ha detto Lazar, non ha nascondendo la sua identità di «intellettuale pessimista». «Abbiamo fatto l’Europa - ha chiosato - dobbiamo fare gli europei». E ancora: «L’Europa non è solo un mercato unico: bisogna fare di più per la politica interna promuovendo la capacità pedagogica dell'Europa».

Le assise di Confindustria
I lavori delle Assise generali di Confindustria sono iniziati stamattina. Con circa 7mila imprenditori accreditati, puntano su tre temi centrali, come indicato dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia: lavoro, crescita e riduzione del debito pubblico. La mattinata ha visto lo svolgimento di sei tavoli tematici: “Un Paese sostenibile: investimenti assicurazione sul futuro”; “Prepararsi al futuro: scuola, formazione, lavoro, inclusione giovani”; “L’impresa che cambia”; “Italia più semplice ed efficiente”; “Europa miglior luogo per fare impresa, prospettive mondo”; “Un fisco a supporto di investimenti e crescita”.

Boccia e l'intera squadra di presidenza hanno deciso di chiamare a raccolta il mondo delle imprese per far sentire la propria voce, mettendo a punto un piano organico di politica economica da presentare alle forze politiche che si candidano a guidare il paese dopo il voto del 4 marzo. Un’agenda di medio termine che porti l’Italia a crescere e creare occupazione. La preoccupazione del presidente di Confindustria è che vengano smontate le riforme, in particolare il Jobs act e Industria 4.0, che hanno dimostrato di avere effetti sull'economia reale, come dimostra l'aumento degli investimenti, dell'export e del pil. Sostenibilità, quindi, è considerare la crescita una «pre condizione per combattere le disuguaglianze», avere un pensiero economico che «sottintende un’idea di società aperta e inclusiva», per «evitare le Brexit del futuro »

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