Dal nord al sud, l'Italia è stretta nella morsa di Burian, il gelido vento di origine siberiana che da ieri ha portato un'ondata di gelo in tutta Europa. A Torino, una copoisa nevicata costringe al rinvio “per impraticabilità del campo” della Juventus-Atalanta. Roma, memore delle brutte esperienze degli ultimi anni, invece mette le mani avanti, e chiude parchi, scuole e cimiteri “fino a cessata allerta”. In previsione dell'ondata di maltempo e dell'allerta neve annunciata dalla Protezione civile regionale il Campidoglio, con due ordinanze sindacali destinate a suscitare polemiche, ha disposto per domani, 26 febbraio, «la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido, sul territorio di Roma”. Off limits anche i parchi, le ville storiche e i cimiteri, anche in questo caso in considerazione «dell'ultimo aggiornamento delle previsioni fornite dalla Protezione Civile regionale che confermano i rischi di neve e forti gelate».
Scuole chiuse nelle zone a rischio neve
Per la stessa ragione scuole chiuse domani e martedì anche ad Avellino, Ariano Irpino e in quasi tutti i comuni dell'Alta Irpinia, più degli altri interessati dalla perturbazione Burian che porterà anche in queste zone forti piogge, nevicate anche a bassa quota e un forte abbassamento delle temperature. Stesso discorso anche nei Comuni montani della Gallura (Tempio Pausania, Luras, Calangianus e Bortigiadas) e in diverse località dell'Abruzzo: oltre alle scuole presenti nei i quattro capoluoghi di Provincia (Teramo, L'Aquila, Pescara e Chieti), stop all'attività didattica anche nei tre atenei presenti nella regione. Le scuole saranno chiuse o le lezioni sospese anche nelle scuole di diversi Comuni marchigiani. Ad Ancona è stata disposta la chiusura di tutte le scuole, compresi gli asili nido, il 26 e il 27 febbraio. Chiusura di scuole e nidi il 26 a Fabriano, Fermo e Montegranaro. A Macerata, il sindaco ha disposto la sospensione delle attività didattiche per scuole pubbliche e private e nidi comunali. L'Unione dei Comuni Pian del Bruscolo, che comprende Pesaro, sta monitorando la situazione prima di prendere decisioni. Stop a lezioni e esami il 26 febbraio anche per l'Università di Macerata.
Le previsioni della Protezione civile
In attesa di capire se effettivamente la Capitale è destinata a replicare la nevicata eccezionale del febbraio 2012 (anche allora, sindaco Alemanno, Il Campidoglio dispose la graduale chiusura di uffici pubblici e scuole, chiedendo in pratica ai romani di restare a casa) uno sguardo d'insieme sulle previsioni per la Penisola conferma che Roma non sarà la sola città italiana ad affrontare il gelo. Secondo un avviso del Dipartimento della Protezione Civile nazionale da stanotte sono attese nevicate al di sopra dei 300-500 metri, con locali sconfinamenti fino a quote di pianura, sulla Campania e sulla Puglia, e poi in estensione a Basilicata e Calabria. Da domani pomeriggio si prevedono il persistere di nevicate fino a quote di pianura, sull'Abruzzo e sul Molise, con apporti al suolo da deboli a moderati e, dalla tarda mattinata, venti settentrionali da forti a burrasca sulla Sicilia e sulla Calabria, con possibili mareggiate lungo le coste esposte. Per domani è stata valutata allerta gialla sull'Emilia Romagna, sull'Abruzzo e sul Molise. Permane inoltre l'allerta gialla per rischio idrogeologico localizzato sul Veneto, bacino dell'Alto Piave, a causa della frana della Busa del Cristo, nel Comune di Perarolo di Cadore (Belluno), sulla quale è in corso un continuo e attento monitoraggio.
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