«Il M5S è aperto al dialogo con tutte le forze politiche che saranno presenti in Parlamento. Non c'è alcuna attenzione particolare verso una o l'altra forza». Lo precisa la comunicazione M5S. Di Maio, a proposito delle dichiarazioni di ieri di Boccia e Marchionne: «Ho sentito tanti apprezzamenti da ambienti che non sono vicini a noi, che hanno detto “mettiamoli alla prova”. Bene io accolgo senza polemica e senza fraintendimenti questi apprezzamenti, dobbiamo essere aperti, inclusivi»
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Fassino, M5s faccia proposte e vedremo
«Bisogna vedere quali saranno le proposte. Cosa vuole fare il M5S? A questo punto la responsabilità non è del Pd. Sta a chi ha vinto dire come intende muoversi». Così Piero Fassino (Pd) ai microfoni di Radio anch'io. «Certo - aggiunge - che se si viene da noi e si dice: aboliamo il jobs act, aboliamo la riforma della scuola e la Fornero, usciamo dall'euro... e allora noi cosa si aspetta che faremo? I bisogni sono condivisi da tutti, le proposte non sono le stesse. Ora ci sono le consultazioni. Il presidente della Repubblica deciderà a chi dare l'incarico e di conseguenza vedremo».
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Meloni: Salvini premier, lavoriamo su punti programma
«Noi diciamo sì a un governo di centrodestra e lavoriamo per trovare una maggioranza. Non sono numeri impossibili. Troviamo dei punti precisi del nostro programma di centrodestra, e cerchiamo delle convergenze. Ci muoveremo in modo molto trasversale». Lo afferma la leader di FdI, Giorgia Meloni, in un'intervista al Messaggero in cui ribadisce il sostegno a Matteo Salvini come premier.
«Dobbiamo guardare ai singoli in modo trasversale», dice Meloni, secondo cui i numeri «vanno cercati tra le persone che mettano l'Italia davanti a un'adesione ideologica, che non vogliono rischiare un governicchio fatto da lobby e poteri forti».
Su Silvio Berlusconi, «siamo contenti che metta a disposizione la sua esperienza che è importante per ciò che può insegnare», dichiara Meloni. «Il suo impegno è giusto e utile. L'ho sentito e mi è sembrato sereno». -
Il sindaco di Firenze Nardella: Di Maio e Salvini si parlino per governo
«Ci sono due vincitori indiscussi di queste lezioni, sono Di Maio e Salvini: se hanno a cuore il Paese, e se sentono il dovere e la responsabilità di governare, si parlino». Lo ha detto Dario Nardella, sindaco di Firenze, ad Agorà su Rai3.
«Ho visto che hanno molti più punti in comune che differenze - ha affermato - dall'idea dell'Europa a come gestire il Sud, dalle politiche sociali, all'immigrazione. Hanno una responsabilità, quella che gli hanno dato gli elettori, devono dare subito delle risposte ai cittadini che li hanno voluti al governo del Paese». Sui risultati del Pd, questo il commento del sindaco di Firenze: «Il Partito democratico ha contribuito al governo del Paese, in forme diverse, per sette anni continuativamente: questo ci ha portato a dare dei risultati, ma anche ad allontanarci dalla gente, a commettere errori, a sottovalutare questioni e problemi che i cittadini hanno sentito come urgenti. Gli elettori hanno dato un giudizio molto negativo del Pd - ha concluso Nardella - e questo giudizio chiude un ciclo molto lungo». -
Maroni: «Alleanza con il Pd, non sarò premier»
«Io cercherei di andare al governo, alle mie condizioni, con chi ci sta; proverei a convincere Silvio Berlusconi a fare un accordo con tutti, penso al Pd, senza rompere il centrodestra, ma è quasi una mission impossible. Come Lega siamo felici del risultato ma la partita comincia adesso, ed è davvero difficile». Lo afferma il governatore uscente della Lombardia, Roberto Maroni, in un’intervista a Repubblica in cui smentisce la possibilità di diventare premier: «Noi vecchi della prima e seconda Repubblica facciamo il tifo per i nuovi».
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Calenda: «Nel Pd il leader c’è e fa il presidente del Consiglio»
Nel Pd il «leader c'è e fa il PDC» (il presidente del Consiglio). Lo scrive su twitter, rispondendo a una follower, il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda.
Gloria sono d'accordo con te. Si può ripartire solo se lo si fa insieme. Ultima cosa di cui abbiamo bisogno è arroc… https://twitter.com/i/web/status/971278055774793728
– Carlo Calenda(CarloCalenda)Mer, 07 mar 2018 07:55:08 -
Berlusconi: «Incarico al centro destra, sostegno a Salvini»
«Sono convinto che l'Italia abbia bisogno di un governo al più presto e questo governo non può che essere espressione della coalizione che ha prevalso nelle elezioni. Questa coalizione siamo noi, non i 5 Stelle, nonostante abbiano ottenuto un risultato certamente positivo». Lo afferma Silvio Berlusconi in un'intervista al Corriere della Sera in cui spiega che «il voto di domenica scorsa non era un derby interno al centrodestra» e assicura: «Sosterremo lealmente il tentativo di Salvini di creare un governo. Sono convinto che riuscirà: io da parte mia come leader di FI sono in campo per sostenerlo, per garantire la compattezza della coalizione e per mantenere i nostri impegni con gli elettori».
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Calenda: «Pd con M5S? Mio tesseramento più veloce della storia»
«Se il Pd si allea con il M5S il mio sarà il tesseramento più breve della storia dei partiti politici». Lo scrive su twitter il ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda.
Se il PD si allea con il M5S il mio sarà il tesseramento più breve della storia dei partiti politici. https://twitter.com/luckymia3/status/971154569697923073
– Carlo Calenda(CarloCalenda)Mer, 07 mar 2018 08:01:59Ieri, sempre via Twitter, aveva annunciato la sua imminente iscrizione al Partito democratico uscito con le ossa rotte dalle elezioni Politiche 2018: «Non bisogna fare un altro partito ma lavorare per risollevare quello che c'è. Domani mi vado ad iscrivere al @pdnetwork», seguito da un «Grazie Carlo!» twittato dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
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Casa Bianca: no a maggioranza, attendiamo governo italiano
«Le elezioni di domenica non hanno prodotto alcuna maggioranza parlamentare chiara in una corsa con molti candidati. Aspettiamo la formazione del prossimo governo italiano». Questo il primo commento della Casa Bianca alle elezioni italiane, fatto da un portavoce del Consiglio nazionale per la sicurezza Usa.
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Di Maio, Confindustria? Accolgo sue parole, noi aperti
«Ho sentito tanti apprezzamenti da ambienti che non sono vicini a noi, che hanno detto “mettiamoli alla prova”. Bene io accolgo senza polemica e senza fraintendimenti questi apprezzamenti, dobbiamo essere aperti, inclusivi». Lo afferma Luigi Di Maio da Pomigliano d'Arco con chiaro riferimento alle parole arrivate, oggi, prima da Confindustria e poi da Sergio Marchionne nei riguardi del M5S.
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Di Maio, non siamo come Lega, inevitabile M5S a governo
«In questi giorni tutti stanno provando ad avvicinarci alla destra o alla sinistra, noi non siamo né di destra né di sinistra, sono categorie superate e dobbiamo dirlo con forza perché è questo che ci ha fatto arrivare dove siamo». Lo afferma Luigi Di Maio dal palco di Pomigliano d’Arco. «Non siamo una forza territoriale, siamo inevitabilmente proiettati al governo di questo Paese, non come altri che sono forze politiche territoriali che stanno a oltre 15 punti da noi», ha proseguito.
«Ci sono da eleggere i presidenti delle Camere, noi siamo pronti al dialogo con tutti ma dovete venire a parlare con noi perché sennò è difficile fare
qualcosa in questa legislatura». -
M5S, dialogo con Pd? Siamo aperti a tutte le forze politiche
«Come ribadito dallo stesso capo politico Luigi Di Maio, il M5S è aperto al dialogo con tutte le forze politiche che saranno presenti in Parlamento. Non c'è alcuna attenzione particolare verso una o l'altra forza. Il nostro programma contiene delle proposte specifiche, che siamo pronti a discutere con tutti». Lo precisa la comunicazione M5S, smentendo quanto riportato da alcun organi di stampa secondo cui i 5 Stelle sarebbero propensi ad avviare un dialogo con il Pd per la formazione del nuovo Governo.
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Berlusconi,decide Colle confidiamo in sua saggezza
«Ora sta al Capo dello Stato di assumere una decisione. Noi contiamo sul suo equilibrio e sulla sua saggezza. Sono sicuro che grazie al centrodestra e al ruolo centrale di Forza Italia sapremo dare risposte positive e concrete alle emergenze del nostro paese». Lo afferma Silvio Berlusconi in un videomessaggio. «La nostra coalizione è risultata la prima formazione politica e questo deve essere determinante per ricevere l'incarico di governo» ha proseguito Berlusconi che si è detto «felice per Matteo Salvini. Sono felice per la Lega con cui siamo stati per lunghi anni al governo e con la quale governiamo regioni importanti. Confermo che nel rispetto verso gli alleati e dei patti intercorsi rimango il leader di Fi. Sarò il regista del centrodestra e il garante della compattezza della coalizione».
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Borghi, Salvini non ha escluso governo c.destra-M5s
Il responsabile economico della Lega, Claudio Borghi, apre alla possibilità di un Governo composto dal Centrodestra e dal Movimento Cinque Stelle, che avrebbe una «maggioranza schiacciante e che potrebbe trovare più che un tema di convergenza» come l'abolizione del Pareggio di bilancio. Lo dice il neo-eletto deputato leghista a Byoblu, il videoblog di Claudio Messora, ex responsabile comunicazione del M5s dove precisa: «Attenzione, Salvini ha escluso un governo Lega-M5s. Ma centrodestra-M5s sarebbe tutta un'altra storia».
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Caiata: espulso dal M5S? Non rinuncio alla mia elezione
«Io espulso da M5S? Per ora è stato avviato un procedimento di espulsione. Io però non rinuncio alla mia elezione, perché dovrei? Ho fiducia affinché la cosa si possa ricomporre velocemente in modo che possa tornare all'interno del Movimento». Così Salvatore Caiata, presidente del Potenza Calcio e neo eletto nel M5S, a Un Giorno da Pecora.
Alla domanda: «Se si conclude l'indagine nei suoi confronti, per riciclaggio, lei tornerà dal Movimento chiedendo di rientrare?», Caiata risponde: «Esatto. Io non ho un'indagine in corso, l'ho avuta, ora è finita». E a chi gli chiede se andrà subito nel gruppo Misto, risponde: «Vediamo quello che succede, ci sono ancora due settimane prima dell'insediamento delle Camere, magari le cose si chiariranno. Mi impegnerò a fare quanto ho detto a prescindere dal banco in cui mi siederò, ora non so dire cosa farò». Infine, sulla sua indagine, Caiata giustifica il fatto di non averne parlato perché «appartiene al passato, in buona fede non ne ho fatto menzione perché per me era una cosa chiusa e sepolta». «Mi aspetto che arrivi l'archiviazione». -
Francesco Boccia (Pd): da valutare appoggio esterno a Di Maio
«Se dopo le consultazioni, alla Camera arriva Salvini mi pare naturale dire di no. Se arriva Di Maio mi sembra naturale valutare l'appoggio esterno». Lo dice Francesco Boccia (Pd), presidente uscente della commissione Bilancio della Camera, conversando con i giornalisti ricordando che «appoggio esterno, vedremo a quale governo, significa andare all'opposizione».
Boccia sottolinea che, mentre le posizioni del segretario della Lega, «sono agli antipodi», su alcuni temi che pone il leader M5S «c'è invece una maggiore sensibilità nel popolo di centrosinistra, come su industria socio-sostenibile, tutela dell'ambiente e contrasto alla povertà, anche se sull'euro devono certamente chiarire molte cose». Il partito, secondo Boccia, deve mettere il Presidente della Repubblica «nelle condizioni di trovare una soluzione e la soluzione non può che essere quella di dare un appoggio esterno, vedremo». A chi chiede da chi sarà formata la delegazione Dem che salirà al Quirinale per le consultazioni «sarà il risultato - dice - delle scelte che farà la direzione. Mai come ora il Pd ha bisogno di unità e compattezza e di tornare ad ascoltarsi. Noi non chiediamo niente solo di essere ascoltati. La situazione è oggettivamente drammatica, veniamo da una sconfitta sonora, non possiamo apparire come quelli che non hanno la stessa visione». -
Salvini: «Bagnai all’Economia? È una bella testa, ma non faccio nomi»
«Non faccio nomi a caso, ma Bagnai è una bella testa». Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, incontrando la stampa, ha risposto sull'ipotesi di Alberto Bagnai, economista e candidato alle ultime elezioni con il Carroccio, come papabile ministro dell'Economia di un suo eventuale governo.
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Franceschini: mai pensato a governi con il M5S o la destra
«Non ho mai pensato sia possibile fare un governo con M5s e tantomeno con la destra. Sufficientemente chiaro? Non trovo nemmeno traccia nel Pd di qualcuno che abbia in mente di farlo, quindi sono inutili polemiche o velenosi depistaggi mediatici”» Lo scrive su Facebook il ministro Dario Franceschini. «Abbiamo perso le elezioni e quindi l'unica strada giusta e possibile è andare all'opposizione. Nel Pd siamo e saremo tutti d'accordo su questo. Ma dovremo ragionare di errori compiuti e delle strade» per «rifondare Pd e nostro campo».
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Salvini: «Niente accordi partitici: chi condivide il nostro programma sarà con noi. Raccoglieremo anche chi è di sinistra e guarda alla Lega»
«Se verremo chiamati siamo pronti, anche da domani, non faremo accordi politici o partitici. Noi abbiamo un programma, chi condivide il programma, chi ci sta, bene». Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, incontrando la stampa nella piazza sotto la sede della Giunta regionale della Lombardia assieme ad Attilio Fontana, vincitore domenica scorsa delle elezioni regionali, e al governatore uscente Roberto Maroni. «Sono contento della compattezza del centrodestra, andremo insieme al Quirinale. Siamo prima coalizione e siamo la speranza per gli italiani», ha detto ancora Salvini. Il leader della Lega ha così risposto a chi gli chiedeva se l'Europa debba temere un eventuale governo guidato dalla Lega: «No, semmai gli italiani hanno temuto l'Europa negli anni passati. Noi andremo in Europa a cambiare quelle regole che hanno impoverito» l’Italia. E, alla domanda se aveva avuto contatti con il M5S, Salvini ha detto: «No, li vedo in televisione». Mentre sugli elettori di sinistra e su Renzi, queste le parole del capo della Lega: «Renzi è vittima della sua arroganza. Peccato, perché c'è una tradizione di sinistra che non vota o che guarda alla Lega e cercheremo di raccogliere queste forze».
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Renzi: «Chi vuole governo con M5S lo dica in direzione»
Altro intervento di Matteo Renzi: «Le elezioni sono finite, il Pd ha perso, occorre voltare pagina. Per questo lascio la guida del partito. Non capisco le polemiche interne di queste ore. Ancora litigare? Ancora attaccare me? Nei prossimi anni il Pd dovrà stare all'opposizione degli estremisti» e del M5s. «Per me il Pd deve stare dove l'hanno messo i cittadini: all'opposizione. Se qualcuno del nostro partito la pensa diversamente, lo dica in direzione lunedì prossimo o nei gruppi parlamentari».
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Emiliano: «Renzi non ha più titolo a parlare di politica»
«Renzi si è dimesso. Quindi è inutile parlare ancora di Renzi. Renzi in questo momento è dimissionario quindi non ha più titolo per parlare di politica. Deve fare, come ha detto, il senatore del suo territorio». Lo ha detto il governatore pugliese Michele Emiliano, rispondendo a chi gli chiedeva come possa fare il Pd a sostenere un governo dei Cinquestelle, come proposto dallo stesso Emiliano, se ieri il segretario del Pd ha già chiuso a questa eventualità.
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Renzi: «Mie dimissioni vere, stampa si occupi di chi guiderà Paese»
«Qualcuno dice che le dimissioni sarebbero una finta, qualcuno che starei per andare in settimana bianca. Le dimissioni sono vere, la notizia falsa». Lo scrive su Facebook il segretario del Pd, Matteo Renzi. «Mi stupisce - sottolinea Renzi - che certe cose diventino l'apertura dei siti, emozionino le redazioni, intrighino i giornali. Parlare di me, ancora, è inspiegabile. Sono altri, adesso, a guidare il Paese: occupatevi di loro, amici dell'informazione». Quanto al suo futuro, Renzi ribadisce: «Farò il parlamentare semplice, cercando di rappresentare al meglio quei cittadini che mi hanno onorato della loro fiducia e tenendomi in contatto con le tante esperienze belle che vivono nella nostra società. Lo farò con il sorriso e lo farò con la consapevolezza di dover dire solo grazie per questi anni bellissimi: nessuno ci porterà via i risultati straordinari raggiunti. E cercherò di fare del mio meglio per il mio Paese anche dall'opposizione. Basta polemiche, viva l'Italia. E buona giornata a tutti», conclude Renzi.
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Salvini: «Sfida vinta e siamo solo all'inizio»
«Quanta soddisfazione, amici, nel vedere che le idee della Lega si radicano in tutte le regioni del nostro Paese. Sfida vinta. E siamo solo all'inizio!». Lo scrive su
Quanta soddisfazione, Amici, nel vedere che le idee della Lega si radicano in tutte le regioni del nostro Paese. Sf… https://twitter.com/i/web/status/970983105325666304
– Matteo Salvini(matteosalvinimi)Mar, 06 mar 2018 12:23:06Twitter il leader della Lega Matteo Salvini postando il link a un articolo di Youtrend che rileva che in un collegio di Lecce in cinque anni la Lega è passata da 75 a oltre 10mila voti. In un altro tweet Salvini pubblica un selfie a bordo di un aereo Alitalia. «Amici, grazie a voi l'Italia può tornare a volare! Ce la metterò tutta, promesso».
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Viminale: «Chiuse operazioni su dati politiche»
Il Viminale ha chiuso le operazioni relative al conteggio dei dati affluiti relativi alle elezioni. Come precisa lo stesso ministero sul proprio sito, alcuni dati sono da considerare ancora provvisori, tenendo conto che alcuni verbali risultano essere stati inviati direttamente alle corti di appello che, come previsto dalla legge, provvederanno alla proclamazione degli eletti.
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Ue: «Juncker segue gli sviluppi da vicino»
«Il presidente della Commissione Ue Juncker sta seguendo da vicino gli sviluppi seguiti al voto in Italia». Lo afferma il portavoce del presidente Juncker, Margaritis Schinas. «Ribadiamo la nostra fiducia nel presidente della Repubblica», ha aggiunto.
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Landini (Cgil), drammatica crisi forze di sinistra
«Un voto che indica un cambiamento. È emerso con chiarezza che le politiche fatte dal governo che abbiamo avuto non hanno il consenso del Paese». Così Maurizio Landini, ex segretario generale Fiom Cgil, a margine di un convegno a Siracusa sulle politiche industriali ed il polo petrolchimico. «Da questo voto - è la sua analisi - emerge un fatto storico: c'è una crisi drammatica delle forze della sinistra o che si richiamavano alla sinistra, se è di sinistra cancellare i diritti non so che significato possa avere».
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Boccia: M5S è un partito democratico, non fa paura
«Sono un partito democratico, non fanno paura. Adesso valutiamo i provvedimenti, l'importante è che il Paese si assicuri un governo e non si tocchino provvedimenti che hanno dato effetti sull'economia reale: abbiamo bisogno di una precondizione che si chiama crescita». Così il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a margine dell'assemblea di Sistema Moda Italia in corso a piazza Affari. Sul risultato complessivo del voto, il presidente di Confindistria si è così espresso: «Un po' era nell'aria un esito di questo tipo, non a questo livello, ma bisogna prendere atto del voto degli italiani».
Rispetto alle riforme, Boccia mette l'accento su «Jobs Act e il piano Industria 4.0: smontarli significa rallentare, invece dobbiamo accelerare se vogliamo ridurre il divario e aumentare l'occupazione nel Paese. Abbiamo bisogno di una precondizione che si chiama crescita». -
Serracchiani si dimette da segreteria nazionale Pd
«Alla luce del risultato delle elezioni, per senso di responsabilità nei confronti di tutta la comunità del partito, ho preso la decisione di dimettermi dalla Segreteria nazionale del Pd». Lo rende noto Debora Serracchiani, presidente del Friuli Venezia Giulia.
«Oggi stesso - ha aggiunto - farò pervenire al segretario nazionale la lettera formale con cui comunico un atto che reputo doveroso e improrogabile». -
Moody's: nel giudizio considereremo «piani per bloccare riforme»
Visto il panorama «frammentato» emerso dalle elezioni, «ci vorrà tempo per formare una maggioranza di governo» che, in ogni caso, «non sarà probabilmente molto stabile”. È il giudizio di Moody's che non esclude una nuova tornata elettorale «nel giro di pochi mesi». L'agenzia sottolinea che la strategia di bilancio del prossimo governo «sarà la chiave per la credibilità dell'Italia» e annuncia che nel giudizio sull'Italia farà attenzione «ad ogni piano per invertire il processo di riforma messo in atto dal precedenti governi, come quelle del lavoro e delle pensioni».
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Timmermans: da Italia appello a sussulto Ue
Quello italiano è «un risultato difficile ma non sono preoccupato. L'Italia è una nazione molto forte, sono sicuro che ce la farà. È anche il riflesso della delusione italiana rispetto all'Europa, bisogna prenderlo come un appello al sussulto dell'Ue e trarne le buone conclusioni»: è quanto afferma il vicepresidente della commissione Ue, Frans Timmermans, intervistato da Le Figaro. «Dobbiamo inoltre porci la domanda: come reinventare la democrazia affinché gli europei si ritrovino a loro agio?».
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Senato, ripartiti 309 seggi: 135 al centro destra, 112 al M5s
Escludendo il riepilogo della circoscrizione Valle d'Aosta, sono 308 i seggi finora ripartiti al Senato in base ai risultati delle elezioni politiche, secondo quando indicano i dati, ancora non definitivi del Viminale, quando restano da scrutinare meno di 30 sezioni. Al centro destra vengono assegnati 135 seggi totali, di cui 37 alla Lega, 33 a Forza Italia, 7 a Fratelli d'Italia assegnati in base alla quota proporzionale e 58 con l'uninominale. M5S vede finora assegnati in totale 112 seggi, di cui 44 relativi ai collegi uninominali e 68 alla quota proporzionale. Il Pd totalizza 56 seggi, di cui 13 relativi ai collegi uninominali e 43 al proporzionale; al conteggio si aggiunge un seggio a Svp. Quattro seggi vanno a Liberi e Uguali
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La Lega vince in Friuli-Venezia Giulia anche per numero di seggi
Dei 20 seggi che spettano ai parlamentari del Friuli-Venezia Giulia, sei sono stati assegnati alla Lega, che in regione è risultato il primo partito. Siederanno alla Camera il capogruppo uscente del Carroccio Massimiliano Fedriga, Vannia Gava, Massimiliano Panizzut e Daniele Moschioni; al Senato invece Mario Pittoni e Raffaella Fiormaria Marin. Al Pd vanno tre seggi: due alla Camera, che spettano a Ettore Rosato, “padre” della legge elettorale, il cosiddetto 'Rosatellum', e alla presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, che ha perso la sfida diretta all'uninominale ma rientra con il proporzionale. Al Senato invece passa Tatjana Rojc. Un seggio al Senato per il Movimento 5 stelle, che spetta a Stefano Patuanelli, e due alla Camera per Sabrina De Carlo e Luca Sut. Forza Italia sarà rappresentata alla Camera da Sandra Savino, Roberto Novelli e Guido Germano Pettarin; al Senato da Laura Stabile e Franco Dal Mas. Due seggi infine per Fratelli d'Italia, che elegge Walter Rizzetto alla Camera e Luca Ciriani al Senato, uno per Noi con l'Italia - Udc che elegge Renzo Tondo alla Camera.
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M5s fa il pieno in Sicilia anche nel proporzionale: 8 seggi
Otto senatori al Movimento 5 stelle, tre a Forza Italia, due al Partito democratico e uno ciascuno alla Lega, a Liberi e uguali e a Diventerà bellissima. È l’attribuzione dei seggi del Senato in Sicilia con il proporzionale. Tra gli eletti il presidente del Senato e leader di Leu, Pietro Grasso, l'ex presidente di Palazzo Madama, Renato Schifani per Fi, assieme alle colleghe di partito Gabriella Giammanco e Urania Giulia Rosina Papatheu. Completano il quadro dei senatori del centrodestra l'avvocato Giulia Bongiorno per la Lega e l'ex sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli presente nelle liste di Fdi per Diventerà Bellissima. Due i senatori del Pd: il sottosegretario Davide Faraone e l'ex deputata regionale
Valeria Sudano. I 5stelle ottengono il 'pieno' in Sicilia anche nel proporzionale, eleggendo otto senatori, e portando, assieme ai novi eletti nei collegi uninominali, la squadra di parlamentari a Palazzo Madama del M5s votati nell'Isola. Gli otto eletti nel proporzionale sono: Antonella Campagna, Maurizio Santangelo, Cinzia Leone, Fabrizio Trentacoste, Mario Giarrusso, Cristiano Anastasi, Barbara Floridia e Nunzia Catalfo. Quest'ultima è stata eletta anche nell'uninominale e il seggio dovrà essere riassegnato, ma non in Sicilia, dove tutti i candidati M5s sono stati eletti. -
Camera, ripartiti finora 607 seggi: 260 al Centrodestra, 221 al M5S e 86 al Pd
La coalizione di Centrodestra guadagna 260 seggi alla Camera all'esito delle elezioni politiche 2018 seguita dal Movimento 5 Stelle che si aggiudica 221 deputati. Il conteggio ufficiale dei seggi della Camera assegnati con il metodo proporzionale ha permesso di assegnare 607 seggi sui 630 disponibili, al netto della Valle d'Aosta. La quota più consistente va al Movimento 5 Stelle, primo partito grazie al 32,66% delle preferenze che valgono 133 deputati che, sommati agli 88 vinti con il meccanismo uninominale, raggiunge quota 221. Il centrodestra vede il primato della Lega che con il 17,37% si aggiudica 73 posti, seguita da Forza Italia, con il 14,01 e 59 seggi, mentre 19 vanno a Fdi (4,35%). Sommandoli ai risultati uninominali, il centrodestra conta 260 deputati. Per il centrosinistra il Pd, in base al 18,7% dei voti, raccoglie 86 seggi del proporzionale; due seggi per Svp, nessuno invece dalla ripartizione proporzionale per +Europa, Civica popolare e Insieme. Il conteggio totale del centrosinistra, con i 24 collegi uninominali, è di 112 deputati.
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Biancofiore eletta con proporzionale a Piacenza
Michaela Biancofiore, sconfitta nel duello con Maria Elena Boschi nell'uninominale a Bolzano, risulta invece eletta per Forza Italia nel proporzionale nel collegio di Piacenza. Biancofiore è coordinatrice regionale di Forza Italia in Trentino Alto Adige. Gli eletti nel proporzionale in Trentino Alto Adige sono Manfred Schullian (Svp), Emanuela Rossini (Patt), per la Lega invece Diego Binelli e Stefania Segnana, come anche Riccardo Fraccaro del M5s.
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A M5S otto su 13 parlamentari eletti in Basilicata
Otto parlamentari (tra cui l'espulso Salvatore Caiata) sui 13 eletti complessivamente in regione: è questa la fotografia del successo del Movimento cinque stelle alle Politiche 2018 anche in Basilicata, dove per la prima volta è stato eletto un senatore della Lega. Questo - secondo l'assegnazione dei seggi del Ministero dell'Interno - l'elenco dei parlamentari eletti in Basilicata. Senato: Saverio De Bonis, Vito Petrocelli, Agnese Gallicchio, Arnaldo Lomuti (M5s), Giuseppe Moles (Forza Italia), Pasquale Pepe (Lega), Salvatore Margiotta (Pd). Camera: Salvatore Caiata, Gianluca Rospi, Mirella Liuzzi, Luciano Cillis (M5s), Vito De Filippo (Pd), Michele Casino (Forza Italia).
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Lombardia, Beppe Sala: collaborerò con Fontana, ma la Lega eviti i toni arroganti
«A livello di necessità istituzionale voglio collaborare e collaborerò» con Attilio
Fontana. Lo ha dichiarato il sindaco di Milano Beppe Sala, parlando al comitato elettorale di Giorgio Gori. E consigliando «a chi sta dall’altra parte di non
essere arrogante» e di evitare toni sbagliati («Ho sentito il segretario della Lega lombarda dire che Gori è stato un pessimo candidato»). «Chiediamo il massimo rispetto perché pensiamo di meritarcelo, quindi - ha ribadito il sindaco - ci vuole un atteggiamento diverso». -
Calenda polemico su Renzi: la responsabilità della sconfitta non è di Gentiloni o Mattarella
Sulle parole pronunciate da Matteo Renzi è intervenuto anche il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. Non entrando nel merito delle dimissioni annunciate dal segretario Pd, Calenda ha però criticato alcuni passaggi del suo discorso: in particolare, la ricostruzione dei fatti e lo “scarico” di responsabilità.
Condivido in pieno linea su no Governo con 5S, non commento percorso congressuale e timing dimissioni xche non iscr… https://twitter.com/i/web/status/970734061202366464
– Carlo Calenda(CarloCalenda)Lun, 05 mar 2018 19:53:30 -
Minoranza Pd: «Da Renzi parole ambigue. Le dimissioni vanno date, non annunciate»
«Renzi ha annunciato l’intenzione di dimettersi, ma solo a conclusione del percorso di insediamento del Parlamento e della formazione del nuovo governo. Non è così che si fa». Queste le parole di Gianni Cuperlo, esponente della minoranza Pd.
Il discorso di Matteo Renzi ha scatenato una selva di reazioni all’interno del Partito democratico. «Penso che annunciare le dimissioni, e non darle, dopo avere subito una sconfitta di queste dimensioni sia vistosamente in contrasto con il senso di responsabilità di lealtà e di chiarezza dovuti al partito, ai suoi militanti, ai suoi elettori», ha dichiarato la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro.
«Siamo alla ormai consueta elencazione di alibi e all’individuazione di responsabilità esterne. Da questo atteggiamento deriva la soluzione ambigua individuata, di dimissioni non dimissioni», è il commento del ministro della Giustizia (e leader della minoranza Pd) Andrea Orlando. -
Lombardia, Fontana: «In Regione continueremo il buon governo del centrodestra»
«È stata una campagna faticosa ma molto molto bella. I risultati non sono ancora definitivi ma penso si sia trattato di una buona vittoria. E quindi sulla base di questi numeri riprenderemo il cammino di 23 anni di buon governo del centrodestra ma con la grande novità della riforma per l’autonomia». In attesa dei risultati definitivi del voto regionale, parlando dalla sede di via Bellerio, il presidente in pectore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha già ringraziato gli elettori e il segretario della Lega, Matteo Salvini. Al quale ha attribuito un effetto “traino” e il «merito maggiore» del distacco con Giorgio Gori.
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Elezioni, Renzi: «Dopo questo risultato, lascio la guida del Pd»
«Abbiamo riconosciuto con chiarezza che si tratta di una sconfitta netta, una sconfitta che ci impone di aprire una pagina nuova all’interno del Pd». Così il segretario del Partito democratico, Matteo Renzi, in conferenza stampa al Nazareno. «È ovvio - ha affermato - che io debba lasciare la guida del partito».
«Terminata la fase dell’insediamento del Parlamento e della formazione del
governo - ha aggiunto Renzi - io farò un lavoro che mi affascina: il senatore semplice, il senatore di Firenze, Scandicci, Insigna e Impruneta». -
Elezioni, Berlusconi a Salvini: «Il mandato di governare spetta al centrodestra»
«Questo pomeriggio il Presidente Berlusconi ha incontrato Matteo Salvini e nel complimentarsi con lui ha confermato che con questo risultato le forze del centro-destra potranno rafforzare la coalizione che dovrà ottenere il mandato di governare l’Italia per far ripartire il nostro Paese». È quanto si legge in una nota di Forza Italia.
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Lazio, proiezioni: Zingaretti al 34%, Parisi staccato di quattro punti (29,9%)
Secondo le nuove proiezioni di Opinio-Rai, elaborate sul 40% del campione, il
governatore uscente Nicola Zingaretti (centosinistra) è in vantaggio con il 34% dei voti, oltre 4 punti in più di Stefano Parisi, candidato del centrodestra (29,9%). La pentastellata Roberta Lombardi si attesta invece al 27,9 per cento. -
Centrodestra, incontro ad Arcore tra Berlusconi e Salvini
Incontro ai vertici del centrodestra: Matteo Salvini, leader della Lega, primo partito della coalizione, e Silvio Berlusconi si sarebbero incontrati ad Arcore. Secondo quanto riportato dall’Ansa, si sarebbe trattato di un incontro «molto cordiale».
Il leader di Forza Italia non si è ancora espresso ufficialmente in merito ai risultati, ma Renato Brunetta, intervenuto a La7, ha detto di averlo sentito: «consapevole di un centrodestra vincente, un po' amareggiato per l'inversione dei pesi tra Forza Italia e Lega anche questo fa parte della politica e delle regole del gioco».
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Lazio, affluenza definitiva al 66,46%. In testa Zingaretti (centrosinistra)
Sono andati alle urne per eleggere il nuovo presidente della Regione circa 66 laziali su 100: lo confermano i dati definitivi del Viminale (66,46%), inferiori rispetto a quelli del 2013 quando la percentuale si era attestata al 72% (ma le votazioni erano spalmate su due giornate). Intanto, le proiezioni confermano il vantaggio del centrosinistra: secondo Opinio Italia-Rai, il governatore uscente Nicola Zingaretti è in testa con il 33,2% dei voti, seguito dalla pentastellata Roberta Lombardi al 29,5%, da Stefano Parisi (centrodestra) al 29,4% e, infine, da Sergio Pirozzi (lista civica) al 4,3%. -
Lombardia, proiezioni: Fontana oltre il 42%; Gori sotto di dieci punti
Si accentua il divario tra i candidati di centro-destra e centro-sinistra alla presidenza della Lombardia: secondo le nuove proiezioni di Opinio-Rai
ad Attilio Fontana andrebbe più del 42% dei voti, mentre Giorgio Gori si fermerebbe al 32,6 per cento. -
Credit Suisse teme lo stallo e taglia il rating dell’azionario italiano
Passa ad «underweight» il rating di Credit Suisse dell’azionario italiano dopo l’esito delle elezioni, alla luce della sovraperformance (pari al 5%) realizzata da Piazza Affari fino ad oggi rispetto all'Europa.
Il rischio più grande secondo l’istituto « è che uno stallo prolungato sullo scenario politico italiano rallenti o addirittura blocchi le riforme necessarie per il Paese: è proprio la loro mancanza che, da anni ormai, ci fa essere prudenti sull'azionario italiano».
Tra le criticità, l’eventuale coalizione Lega Nord-5Stelle con una prospettiva anti europea, la possibilità che la Lega nomini un premier fortemente anti-europeista e, infine, il rischio che le politiche fiscali di Lega e pentastellati siano incompatibili con le regole europee.
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Giorgia Meloni: «I voti a Fdi cresciuti del 100%, Mattarella dia incarico a Salvini»
«Penso che il presidente Mattarella debba dare l'incarico esplorativo alla coalizione di centrodestra e che sia giusto che l'incarico si dia a Matteo
Salvini». Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, commenta i risultati delle elezioni politiche, confermando il proprio impegno nella coalizione di centro-destra: «Ci aspettiamo che Forza Italia chieda la stessa cosa e
faremo del nostro meglio per aiutare Salvini». I leader di Fdi e Lega dovrebbero incontrarsi nei prossimi giorni.Meloni sottolinea la crescita del suo partito: «Il nostro risultato è forse meno visibile di quello degli altri due vincitori, M5S e Lega, ma siamo unico partito che cresce in modo significativo. Siamo cresciuti di più del 100 per cento in voti assoluti, 1,4 milioni, e la pattuglia parlamentare cresce del 500%».
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Regionali, prime proiezioni: Fontana stacca Gori, Lombardi tallona Zingaretti
Attilio Fontana, candidato alla presidenza della Regione Lombardia del centro-destra, con un 39,10% dei voti staccherebbe di cinque punti l’avversario di centro-sinistra Giorgio Gori, al 34,3%.
Nel Lazio, invece, la candidata del M5s Roberta Lombardi tallonerebbe con un 31,9% il presidente uscente Nicola Zingaretti (centro-sinistra) al 34,4%. Sono questi i risultati della prima proiezione di Opinio Italia per la Rai.
Secondo Swg-La7, invece, Nicola Zingaretti sarebbe in testa con il 32%, seguito da Stefano Parisi (30,10%) e Roberta Lombardi del M5S (27,10%).
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Grasso: «Confronto con Di Maio? Il luogo è il Parlamento»
Arriva il momento anche di Pietro Grasso, candidato premier di Liberi e Uguali. «Non facciamo questioni di persone: la nostra coerenza è vedere le politiche del Pd. E ci riserviamo di valutare qualsiasi confronto. Il Parlamento è il luogo del
confronto. Con Di Maio c’è un confronto aperto e il luogo è il Parlamento». -
Lega: «A Roma voti triplicati, sfioriamo il 10%»
La Lega canta vittoria anche per il risultato romano: «A Roma siamo andati sopra le aspettative: il lavoro paga e continueremo a stare sui territori. Al momento - ha spiegato Francesco Zicchieri, coordinatore regionale del Lazio - siamo attestati in media all’8-9% nella Capitale, con punte in alcuni collegi di oltre il 10% di preferenze. Abbiamo più che raddoppiato il risultato ottenuto alle ultime elezioni comunali del 2016 quando la Lega ottenne circa il 3% dei consensi. Su Latina e Frosinone siamo attestati addirittura attorno al 17 per cento».
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Macron: «L’Italia ha sofferto di un contesto brutale»
Tra le prime reazioni internazionali di peso che arrivano sulle elezioni c’è quella del presidente francese Emmanuel Macron: «Per quanto riguarda il voto italiano resto prudente, aspettiamo le decisioni del presidente Matarella, a lui spetta la responsabilità di formare un governo. Osservo che nel mondo in cui viviamo, si possono difendere delle belle idee, ma non si possono difendere facendo astrazione del contesto. E oggi l’Italia ha indubbiamente sofferto della pressione in cui vive da mesi e mesi, incluso un contesto di forte pressione migratoria. Dobbiamo tenerlo a mente. Per quanto riguarda la Francia, noi
continueremo a difendere l’Europa che protegge, l’Europa dell’ambizione che promuovo dal giorno della mia elezione e che ho illustrato, nel quadro della strategia francese, lo scorso settembre alla Sorbona». -
Casini: «Hanno vinto 5 Stelle e Salvini, governino»
«La democrazia è fatta di risultati, hanno vinto i 5 Stelle e Salvini. Questa è la realtà e le chiacchiere stanno a zero. Hanno vinto sulla protesta, oggi hanno il dovere, se ne sono capaci, di avanzare una proposta di governo per il Paese. Per cui auguri a loro e al nostro Paese soprattutto». L’ex presidente della Camera, eletto a Bologna per il Centrosinistra, Pierferdinando Casini ha commentato così il risultato delle elezioni politiche. «Per me è un risultato positivo ma non devo festeggiare niente perché mi sembra che non ci sia nulla da festeggiare. Io ringrazio i bolognesi che mi hanno ancora una volta sopportato, dopo tanti anni. Vuol dire che mi vogliono bene e che mi stimano».
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Presunti brogli, si indaga sul voto all’estero
La Procura di Roma ha avviato una indagine in relazione a presunti brogli avvenuti nel voto in Canada. Il procedimento, coordinato dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, è al momento senza ipotesi di reato. Nel fascicolo potrebbero finire una serie di segnalazioni giunte a piazzale Clodio da diversa sedi diplomatiche su presunte irregolarità. Non è escluso che nel procedimento possa confluire anche la vicenda, denunciata in tv dalle «Iene», su presunti brogli a Colonia e in Germania. La Digos acquisirà nelle prossime ore i filmati tv e depositerà a piazzale Clodio una prima informativa.
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Di Maio: «M5S aperto al confronto con tutti per il governo»
«Il fatto di essere rappresentativi per l’intera nazione ci proietta inevitabilmente verso il governo». Queste le parole con cui il candidato premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha aperto la sua conferenza stampa di commento dei risultati elettorali. «Per il Movimento 5 Stelle queste elezioni sono state un trionfo: grazie a circa gli 11 milioni di italiani che ci hanno votato e dato la loro fiducia». M5S «triplica il numero dei parlamentari eletti. Ci sono intere
regioni che sono andate al Movimento Cinquestelle». Quanto a scenari di possibili alleanze, «siamo aperti - ha detto Di Maio - al confronto con tutte le forze politiche a partire dalle figure di garanzie che vorremo individuare per le presidenze delle due camere ma soprattutto per i temi che dovranno riguardare il programma di lavori. Oggi inizia la Terza Repubblica e sarà una Repubblica dei cittadini italiani. Questo è un risultato post-ideologico, che va al di là degli schemi di destra e sinistra: riguarda i grandi temi irrisolti della nazione. Insomma - ripete - temi, non ideologie. Sentiamo la responsabilità di dare un governo al Paese. Lo diciamo soprattutto agli investitori: noi questa responsabilità la sentiamo». -
In giornata contatti tra Juncker e l’Italia
«Ci saranno dei contatti nel corso della giornata di cui vi informerò» tra il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e le autorità italiane sul post-elezioni. Lo ha annunciato il portavoce dell’esecutivo comunitario Margaritis Schinas.
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Exploit Lega, Maroni: «Spero ci siano i numeri per governare»
In barba a tutte le voci che li vorrebbero l’uno contro l’altro armati all’interno dello Stato maggiore della Lega, arrivano le congratulazioni dell’ex governatore della Lombardia Roberto Maroni al segretario Matteo Salvini. A modo suo: «Complimenti a Matteo Salvini per la grande vittoria elettorale. Spero che la Lega e il Centrodestra abbiano i numeri per governare», ha scritto Maroni su Twitter.
Complimenti a @matteosalvinimi per la grande vittoria elettorale. Spero che la #Lega e il #centrodestra abbiano i numeri per governare
– Roberto Maroni(RobertoMaroni_)Lun, 05 mar 2018 12:21:52 -
La commissione Ue: «Ci fidiamo di Mattarella»
«Abbiamo fiducia nella capacità del presidente della Repubblica Mattarella di facilitare la formazione di un governo stabile in Italia. Intanto l’Italia ha un Governo guidato dal premier Gentiloni con il quale lavoriamo strettamente». Questa la risposta del portavoce della Commissione europea a giornalisti che hanno chiesto di commentare il risultato delle elezioni italiane. In ogni caso la Commissione, ha aggiunto il portavoce Ue, «non commenta il voto dal momento che i risultati ufficiali delle elezioni non sono stati ancora comunicati, cosa che avverrà più tardi».
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Le reazioni di Berlino: «Speriamo non ci vogliano sei mesi per formare un governo»
«Sarebbe da augurare a tutti che ci vogliano meno di sei mesi a formare il governo», ha detto il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, rispondendo a una domanda su possibili consigli che Berlino potrebbe dare a Roma, alla luce del difficile percorso che ha portato alla costruzione di una coalizione. In Germania solo ieri, a quasi sei mesi dal voto di settembre, si è arrivati al via libera per la Grosse Koalition.
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Pd, la ricetta di Chiamparino: «Ora fase congressuale»
Una discussione congressuale, partendo dall’azzeramento dei vertici. Sono i passi che vanno fatti secondo Sergio Chiamparino (Pd), presidente della regione Piemonte, «dopo la sconfitta nostra e di tutta la sinistra». Analizzando il voto, «mi sembra che si imponga - spiega Chiamparino - l’apertura di una discussione congressuale, partendo ovviamente dall’azzeramento dei vertici. Il problema però non può essere solo questo o quel segretario o segretaria: il tema è in tutta evidenza - anche alla luce della crisi di tutta la sinistra europea - ritrovare l’identità e il programma di una sinistra che sappia governare guardando ai giovani, alla crescita e all'inclusione sociale».
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Toscana, storico pareggio tra destra e sinistra
Mentre mancano solo poche sezioni a Pisa, nei confronti diretti per l’uninominale della Camera, in Toscana si profila un pareggio sette a sette tra Centrodestra e Centrosinistra. Nessun collegio vinto dal M5s che pure è il secondo partito in regione. Per il centrodestra già eletti i candidati nei collegi di Lucca, Prato, Grosseto, Massa, Pistoia, Arezzo. A Pisa è avanti il Centrodestra quando mancano 27 sezioni da scrutinare. Al Centrosinistra sono andati quelli di Siena, Livorno, Sesto Fiorentino (Firenze), Firenze Peretola, Firenze Scandicci, Empoli (Firenze) e Poggibonsi (Siena). Al Senato il centrodestra si è aggiudicato i collegi uninominali di Lucca, Prato ed è avanti a Livorno quando manca una sezione da scrutinare. Incertezza sempre a Pisa, le sezioni da scrutinare mancanti sono 24, dove c'è un testa a testa tra le candidate Rosellina Sbrana (Cd) e la ministra Valeria Fedeli (Pd), con in vantaggio la prima. Il centrosinistra ha vinto nei collegi di Firenze, Sesto Fiorentino e Arezzo. Nessun collegio
uninominale del Senato vinto dal M5s. -
M5S padrone (60%) delle periferie di Napoli
È boom M5S a Napoli. I grillini hanno ottenuto alla Camera il 52,4% conquistando tutti i collegi uninominali e risultando primo partito in ogni quartiere, raggiungendo anche il 60% nelle periferie. Come a Barra con il 65,3%, Scampia (65,2%), Pianura (61%) e Secondigliano (60,3%). Secondo partito è Forza Italia, con il 16,4%; tracollo Pd fermo al 14,6%. I dem hanno retto solo nei quartieri «bene»: primo fra tutti Chiaia con 27,1%, Vomero (25,5%), a Posillipo (24,4%) e all’Arenella (21,5%).
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Salvini: «No a coalizioni strane, governiamo col Centrodestra»
«È una vittoria straordinaria, che ci carica di orgoglio, gioia e responsabilità». Si è espresso così il leader della Lega, Matteo Salvini, in via Bellerio a Milano per commentare i risultati delle elezioni politiche. «Lo vedo come un voto di futuro. Gli italiani hanno premiato il futuro”, aggiunge il segretario del Carroccio che ha ringraziato la Lega. Salvini ha anche escluso «coalizioni strane: vogliamo governare col Centrodestra».
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Riccardo Illy «perde» Trieste
Sconfitta a suo modo «storica» per il Centrosinistra anche a Trieste. Laura Stabile (Forza Italia) è stata eletta al Senato nel collegio uninominale vincendo così la sfida contro Riccardo Illy, sostenuto dalla coalizione che faceva capo al Pd: 100.096 le preferenze per la candidata azzurra, 67.269 quelle per Illy.
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Collegi uninominali, spoglio ancora in corso
È ancora i corso lo spoglio delle schede per i collegi uninominali. Alla Camera i collegi in cui le operazioni di scrutinio sono chiuse sono circa la metà, attestandosi a 109 su 231, in base ai dati del Viminale. Altrettanto al Senato, con 49 su 115.
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Di Maio: «Dato storico, l’emozione è indescrivibile»
«È una bella giornata, nonostante la pioggia», queste le parole del candidato premier dei Cinquestelle Luigi Di Maio mentre, poco dopo le 10, usciva dalla sua abitazione a Roma dopo il trionfo del M5s. «È un dato storico ed è stata un’emozione indescrivibile», ha aggiunto salendo sull'auto bianca venuta a prenderlo. «Ringraziamo tutti quelli che ci hanno sostenuto e ci sono stati vicini». Questo invece il commento che Di Maio ha scritto su Facebook postando il link all’articolo pubblicato stanotte sul sito del movimento dal titolo «Il MoVimento 5 Stelle pilastro della legislatura».
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Veneto, affluenza al top. Sicilia fanalino di coda
È il Veneto la regione al top per affluenza alle elezioni politiche: ha votato il 78,85% degli aventi diritto al Senato ed il 78,72% alla Camera. In Sicilia si è invece registrata la più bassa partecipazione (62,99 al Senato e 62,72% alla Camera). In media l’affluenza è 73,01% al Senato e 72,91% alla Camera. Alle precedenti consultazioni politiche, nel 2013, quando si era votato però in due giornate, l’affluenza era stata di un paio di punti più alta: 75,26% al Senato e 75,24% alla Camera. Come da tradizione, al Sud c'è stata la più alta quota di astensione delle urne: dopo la Sicilia ci sono Calabria (63,54% al Senato e 63,65 alla Camera) e Sardegna (65,83% al Senato e 65,40% alla Camera). Mentre nelle regioni del Centro-Nord c’è stata la maggiore affluenza: dopo il Veneto, ci sono Emilia Romagna (78,30% al Senato e 78,26% alla Camera) e Umbria (77,96% al Senato e 78,23% alla Camera).
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Maria Elena Boschi eletta a Bolzano
Maria Elena Boschi è stata eletta nel collegio uninominale per la Camera a Bolzano con il 41,23%. Dopo lo scrutinio di tutte le 143 sezioni, Michaela Biancofiore (Fi) arriva al 24,99%. La candidata M5S Filomena Nuzzo è terza con il 20,55%, mentre Norbert Lantschner (LeU) si ferma al 6,28%, Andrea Bonazza (CasaPound) al 4,29% e Michele Giancola (Potere al Popolo) all'1,16%. Sotto l'1% Romana Cordova (Popolo della Famiglia) 0,91% e Hansjoerg Kofler (Partito valore umano) 0,54%. Schede non valide 5.610, di cui bianche 2.504.
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M5S fa «cappotto» in Sicilia: 28 collegi uninominali a zero
I dati definitivi non ci sono ancora ma non sembra che possano riservare sorprese in Sicilia, dove il M5S vincerebbe nei 28 collegi uninominali (19 alla Camera, 9 al Senato). Un risultato che assomiglia tanto al 61 a zero conquistato dal centrodestra alle politiche del 2001, quando la coalizione guidata da Berlusconi ottenne tutti i collegi della quota uninominale: 20 al Senato e 41 alla Camera.
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Collegi uninominali, scrutinio a rilento
Procede a rilento lo scrutinio dei voti delle politiche. Al momento, in base ai dati del Viminale, alla Camera risultano chiuse le operazioni per 12 collegi uninominali su 231 e al Senato per quattro su 115.
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Toscana «meno rossa», ma il Pd è al 30%
Toscana «meno rossa», con il Pd che pur riuscendo a imporsi con il 30% alla Camera e al Senato è avanti di «poche lunghezze» rispetto a un exploit del Centrodestra grazie soprattutto alla Lega nord che raggiunge il 17% (contro lo 0,77% ottenuto nel 2013) in entrambe le camere, mentre M5s si conferma il secondo partito a quota 24%. Non «sfonda» Leu che non va oltre il 4,31 alla Camera. Dalle urne esce ridimensionata Fi, che si attesta intorno al 10% mentre nella tornata del 2013 era tra il 17 e il 18%, mentre Fdi è a quota 4%. Alla Camera, con 3.039 sezioni scrutinate su 3.954 nell’uninominale, il Centrosinistra si attesta al 34,24% e il Centrodestra al 31,86%. Il Centrodestra è addirittura avanti nei collegi uninominali di Lucca, Pistoia, Prato, Arezzo, Grosseto, Pisa e Massa.
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L’euro scende a 1,23 dollari
L’euro scende sotto 1,23 dollari dopo il voto in Italia. La moneta europea è scivolata fino a un minimo di 1,2269 dollari per poi assestarsi attorno a 1,2280 dollari.
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Calenda: «No a una resa dei conti»
«Rimboccarsi le maniche e ripartire. Senza rese dei conti ma cercando di capire insieme gli errori fatti. Io intanto oggi torno al ministero a lavorare. Le crisi non vanno in vacanza». Ha commentato in questi termini l’esito delle elezioni, su Twitter, il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda.
Rimboccarsi le maniche e ripartire. Senza rese dei conti ma cercando di capire insieme gli errori fatti. Io intanto… https://twitter.com/i/web/status/970560313488748544
– Carlo Calenda(CarloCalenda)Lun, 05 mar 2018 08:23:05 -
Tensione sui Btp, lo spread balza a 140
Aumenta la pressione sui titoli di Stato italiani dopo l’esito delle elezioni. Il rendimento dei nostri Btp decennali sale ora poco sopra il 2% mentre lo spread
con il bund tedesco di uguale durata si allarga a 140,7 punti base, in rialzo di quasi 10 punti. -
Il rendimento dei Btp sale all’1,97%
Le prime indicazioni che arrivano dal mercato dei titoli di Stato vedono i nostri Btp risentire di un po’ di pressione per l’esito delle elezioni. Il rendimento del decennale italiano sale all’1,97% mentre lo spread con il bund tedesco si allarga di cinque punti base a 136.
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A Salerno il figlio di De Luca fermo al 25,3%
Anche a Salerno, nel fortino del governatore Vincenzo De Luca, il Partito Democratico crolla. Piero De Luca, figlio primogenito del presidente della Regione Campania e candidato al collegio uninominale di Salerno per il Pd e nel proporzionale di Caserta, a Salerno registra solo un 25,30% di voti, al momento terzo dopo M5S e centrodestra. Il competitor di De Luca jr., Nicola Provenza del Movimento 5 Stelle, infatti, finora ha ottenuto il 40,45% mentre Gennaro Esposito della coalizione di centrodestra arriva al 25,83%.
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A Milano Pd primo partito, centrodestra al 37,5%
A Milano è il Pd il primo partito con il 26,96%, +Europa supera l'8% e la coalizione di centrodestra è in vantaggio ma di un solo punto, mentre il Movimento 5 Stelle si ferma al 17,84%: con 909 sezioni scrutinate su 1139 nel collegio plurinominale Lombardia 1-03 della Camera, la Lega (16,7%) ha superato Forza Italia (15,6%) e il centrodestra arriva al 37,5%, mentre il centrosinistra si ferma al 36,56%. Nei 5 collegi uninominali della Camera del capoluogo lombardo, a Milano centro Bruno Tabacci (+Europa) è in vantaggio su Cristina Rossello (Forza Italia) e su Laura Boldrini (LeU), superata anche dal candidato del M5S Alberto Bonisoli, mentre negli altri quattro in due sono in vantaggio i candidati del Pd Lia Quartapelle e Mattia Mor e in due quelli del centrodestra Igor Iezzi (Lega) e Federica Zanella (Forza Italia). Per quanto riguarda i 3 collegi uninominali del Senato, sono in vantaggio Tommaso Cerno (Pd), Maria Cristina Cantù (Lega) e Salvatore Sciascia (Forza Italia).
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Analista: mercati nervosi dopo voto italiano
«Il risultato delle elezioni italiane è complicato e aggiunge un po' di nervosismo ai mercati azionari globali». Lo ha detto il capo della strategia di investimento di Amp Capital di Sydney, commentando il voto italiano alla Associated Press.
L'analisi dell'agenzia ricorda come le proiezioni non indichino una maggioranza e ciò lasci prevedere un periodo di incertezza politica e che le forze più perplesse sull'Europa hanno raccolto più della metà dei voti. -
In Basilicata dilaga M5S, Caiata vince
In Basilicata - dove ha votato il 71,1% degli aventi diritto rispetto al 69,2 del 2013 - è netto, ben oltre il 40%, il successo del Movimento cinque stelle, che eleggerà alla Camera anche il presidente del Potenza calcio, Salvatore Caiata, espulso una decina di giorni fa dal Movimento perché indagato per riciclaggio. A oltre metà dello scrutino Caiata è in netto vantaggio, con il 42,1% nel collegio uninominale Potenza-Lauria della Camera. Il M5S ha vinto anche gli altri due collegi uninominali lucani.
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Sicilia, M5S sfiora maggioranza assoluta, centro destra al 30%
La Sicilia - che registra la più bassa affluenza alle urne tra le regioni italiane (62,7%, dieci punti in meno della media nazionale)- si conferma come la roccaforte del M5S. Mentre lo scrutinio va a rilento (metà dei seggi nella circoscrizione Sicilia 1 alla Camera e un terzo in quella Sicilia 2), nell'isola il Movimento di Grillo si avvicina addirittura alla maggioranza assoluta, con il 48% dei voti ed è prevedibile che farà il pieno di seggi anche nell'uninominale. La coalizione di centrodestra si attesta invece attorno al 30%, con Forza Italia al 20%-21% e la Lega che ottiene comunque un buon risultato tra il 5-6%. In caduta libera invece il centrosinistra, con un risultato tra il 14 e il 15%, mentre Leu
supera a fatica la soglia del 3%. -
Oltre metà scrutinio, centro destra al 37%, M5S al 31%
Alla Camera, dove lo scrutinio ha raggiunto il 55%, il centrodestra segna un 36,91% con la Lega primo partito della coalizione (18,58%), seguito da Forza Italia (13,48%), FdI (4,26%) e Noi con l'Italia-Udc (1,22%). M5S è al 31,12%, mentre il centrosinistra è al 24,23% (Pd 19,73%, +Europa 2,77%, Italia Europa Insieme 0,57%, Svp 0,54% e Civica Popolare 0,47%). LeU 3,55%. Al Senato, dove lo spoglio ha raggiunto il 73%, centrodestra al 37,47% (Lega 18,42%, Fi 14,17%, FdI 4,24%, Noi con l'Italia-Udc 1,17%), M5S al 31,23%, centrosinistra al 23,85% (Pd 19,78%, +Europa 2,47%, Italia Europa Insieme 0,54%, Svp e Civica Popolare 0,49%). LeU è al 3,36%.
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Senato, al centrodestra 128-140 seggi (proiezione Opinio-Rai)
Secondo la seconda proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione del 56%) sui seggi al Senato, la coalizione di centrodestra guadagnerebbe tra i 128 e i 140 seggi mentre al M5s ne andrebbero tra 109 e 119 e alla coalizione di centrosinistra tra 47 e 55. A LeU tra 7 e 11 agli altri tra 0 e 2.
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Alla Camera per il centro destra 247-257 seggi (proiezioni Opinio-Rai)
Secondo la seconda proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione del 46%) sui seggi alla Camera, la coalizione di centrodestra avrebbe 247-257 seggi mentre al M5s ne andrebbero tra 230-240, al centro sinistra 110-120, Leu 11-19, ad altri 0-2. In particolare, alla Lega andrebbero 115-123 seggi, a Fi 99-105, al Pd 104-110, a Fdi 24-32, a Leu 11-19, a Svp 3-5, a Noi con l'Italia 2-4, a Civica Lorenzin 1-3, a +Europa Bonino eItalia Europa insieme entrambi al 0-2. Altri 0-2.
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Il Pd potrebbe essere quarto gruppo parlamentare
«A meno di sorprese nello spoglio del voto reale, il PD risulterà essere il quarto gruppo parlamentare sia alla Camera che al Senato (dietro M5S, Lega e Forza Italia). L'obiettivo della vigilia era essere il primo gruppo parlamentare». Lo scrive YouTrend.
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Pd: Martina, è sconfitta molto chiara e netta
«Stiamo seguendo come tutti l'evoluzione dei risultati ed è chiaro che si tratta di una sconfitta molto evidente e molto chiara, molto netta». Lo dice il vicesegretario del Pd Maurizio Martina al Nazareno. -
M5S: Grillo chiama comitato elettorale e si congratula
A poco più di due ore dalla chiusura delle urne arrivano anche i complimenti di Beppe Grillo. Il Garante del M5S, a quanto si apprende, ha chiamato i pentastellati chiusi in una delle sale dell'hotel Parco dei Principi per congratularsi con i “suoi” deputati e senatori uscenti, a partire dal candidato premier M5S Luigi Di Maio, per la campagna elettorale. -
I primi risultati nelle Regioni: Centro destra verso la vittoria al Nord e M5S al Sud
La nostra mappa interattiva su @SkyTG24 comincia a colorarsi: molto blu (scuro) al nord, tanto giallo (scuro) al su… https://twitter.com/i/web/status/970465922455687168
– YouTrend(you_trend)Lun, 05 mar 2018 02:08:00 -
Prima proiezione alla Camera: M5s al 32,5%, Pd al 19,1%, Lega al 17%
La prima proiezione per la Camera - su un campione dell’8% - assegna al Centro destra il 36% dei seggi (Lega al 17%, Forza Italia al 13,9%), al Movimento 5 Stelle il 32,5%, al Centro sinistra il 22,9% (Pd al 19,1%), a Leu il 3,9%.
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Quarta proiezione al Senato: il Centro sinistra scende ancora
In base alla quarta proiezione al Senato, su un campione del 32%, alla coalizione di Centro destra andrebbe il 35,5%, al Movimento 5 Stelle il 32,5%, al Centro sinistra il 23,1%, a Leu il 3,5.
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Regionali: nel Lazio avanti Nicola Zingaretti
Nel Lazio avanti il governatore uscente, Nicola Zingaretti. Stando al valore più alto che gli exit poll Opinio-Rai gli attribuiscono, pari a 34%, la vittoria sarebbe sua. La forbice in basso, al 30%, tuttavia gli consegna un possibile testa a testa con Stefano Parisi, il candidato del centrodestra, attestato su un 26%-30%. E forse anche con la pentastellata Roberta Lombardi che, con il 25%-29%, si piazzerebbe in terza posizione. Mentre il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, in campo con una lista civica, è al 2-4%.
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Affluenza oltre il 73%, Emilia-Romagna e Veneto le regioni dove si è votato di più
Oltre il 73% l'affluenza alla Camera in base ai dati relativi a 7.225 comuni su 7.958. A livello regionale la forbice va dal 78,4% dell'Emilia-Romagna al 63,5% della Sicilia. Anche al Senato l'affluenza è oltre il 73% (7.292 Comuni su 7.958), con il Veneto vicino al 79% e la Sicilia al 63,9%.
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Seconda proiezione al Senato: Centro sinistra scende al 23,4%
In base alla seconda proiezione al Senato, su un campione del 16%, alla coalizione di Centro destra andrebbe il 36%, al Movimento 5 Stelle il 32%, al Centro sinistra il 23,4% (secondo la prima proiezione era al 24,7%).
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Lombardia: Lega «vittoria storica», Gori ammetta sconfitta
«Mi sembra un buon risultato. Grazie ai lombardi che hanno partecipato al voto in maniera così massiccia e hanno fatto questa scelta”: così il candidato del
centrodestra, Attilio Fontana, ha commentato con le agenzie di stampa in via Bellerio gli exit poll che lo danno in vantaggio in Lombardia. “Si prospetta una vittoria storica della Lega, in particolare in Lombardia - ha aggiunto al suo fianco il segretario lombardo Paolo Grimoldi -. Gori non pervenuto, aspettiamo la sua telefonata per riconoscere la sconfitta». -
Prima proiezione al Senato: Centro destra al 36%
In base alle prime proiezioni al Senato, su un campione del 7%, alla coalizione di Centro destra andrebbe il 36%, al Movimento 5 Stelle il 31,8%, al Centro sinistra il 24,7%.
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Prime reazioni: Salvini twitta “Grazie”
La mia prima parola: GRAZIE!
– Matteo Salvini(matteosalvinimi)Dom, 04 mar 2018 23:57:19 -
Prime reazioni: Di Battista «Tutti dovranno venire a parlare con noi»
Prime dichiarazioni dal Movimento Cinque Stelle. Alessandro Di Battista dichiara a Porta a Porta di Bruno Vespa: «Ora tutti dovranno venire a parlare con noi».
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Prima proiezione al Senato Swg/La7: M5S al 33,1%, Pd al 18,7%, Lega al 17,3%
Secondo la prima proiezione al Senato di Swg per La7 al Movimento 5 Stelle andrebbe oltre il 33% dei seggi al Senato, al Partito democratico il 18, 7%, alla Lega il 17,3%, a Forza Italia il 14,1%, a Fratelli d’Italia il 4,2%, a Liberi e uguali il 3,3%.
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Prima reazione del Pd: se questi sono i dati noi all’opposizione
«Gli exit poll si sono dimostrati nella storia molto elastici, ma se questo è il risultato finale la cosa chiara per il Pd è un dato negativo, noi passeremmo all’opposizione», è la prima reazione Dem, affidata al capogruppo alla Camera Ettore Rosato. «Noi siamo alternativi al M5s, se hanno i numeri governino, noi
saremo all'opposizione». -
Exit poll: al Centro destra tra i 225 e i 265 seggi alla Camera
Secondo il Consorzio Opinio Italia per la Rai, al Centro destra andrebbero tra i 225 e i 265 seggi alla Camera, al Movimento 5 Stelle tra 195 e 235, al Centro sinistra tra 115 e 155, a Liberi e uguali tra 12 e 20 e ad altri partiti tra 6 e 8.
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Camera: affluenza ore 23 di metà comuni al 74%
Alle elezioni per il rinnovo della Camera alle ore 23 ha votato, a circa metà dei dati disponibili, il 74% degli aventi diritto. Alle ore 19 l'affluenza era stata
del 58,42%. Lo rende noto il sito del Ministero dell'Interno. Nella precedente tornata elettorale del 2013, che però si svolse in due giorni, al termine dello scrutinio si era recato alle urne il 76,4% degli elettori per la Camera. -
Lombardia: votanti oltre il 73 per cento
Supera il 73 per cento l'affluenza alle urne per le elezioni regionali in Lombardia alle ore 23. Il dato, aggiornato in tempo reale dal ministero dell'Interno, è
ancora provvisorio e riguarda 444 seggi sui 1.516 allestiti. Il dato, cinque anni fa, era stato del 74,09 per cento. -
Exit poll: Movimento 5 Stelle primo partito con il 30 per cento
Movimento 5 Stelle primo partito con percentuali che si attesterebbero attorno al 30%. La coalizione del centrodestra avanti in una forchetta tra il 33 e il 36%, con
un sostanziale testa a testa tra Forza Italia e la Lega. Dietro il centrosinistra in un range che oscilla tra il 24 e il 28%. E' la fotografia del voto che emerge dai primi exit poll realizzati da Opinio per la Rai, Tecné per Mediaset, Swg per La7
e Quorum per Sky Tg24. Con una affluenza intorno al 74%.
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Exit poll: Lega davanti a Forza Italia alla Camera
Secondo il Consorzio Opinio Italia per la Rai, la Lega sarebbe al 13-16% rispetto al 12,5%-15,5% di Forza Italia. Al Senato invece entrambi i partiti sono dati tra il 13 e il 16 per cento. In base al secondo Exit poll Opinio-Rai alla Camera il M5s è il primo partico con il 29,5-32,5%. Il Partito Democratico è al 20-23%, Fi al 12,5-15,5%, la Lega al 13-16%, Fdi al 3,5-5,5%, Leu al 3-5, +Europa Bonino al 2-4, Noi con l'Italia-Udc 0,5-2,5%, Civica popolare Lorenzin al 0-2%, Italia Europa Insieme al 0-2%, Svp al 0-1% altri al 2,5-4,5%
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Elezioni: media esteri, Italia senza maggioranza
Gli exit poll delle elezioni italiane sono le breaking news sui siti internazionali, da El Pais a Sky News, da Le Monde al Guardian. Tutti riportano la vittoria della coalizione di centrodestra nel suo insieme sottolineando tuttavia che il Movimento 5 Stelle è il primo partito. Ma è diffusa la lettura di un “hung parliament”, cioè di un “Parlamento appeso” senza una maggioranza per governare. «Le elezioni italiane consegnano un parlamento appeso - twitta anche la Reuters. Stessa lettura per la Bbc, che parla di “parlamento appeso con gli anti-establishment del M5S primo partito e la coalizione di centrodestra in testa».
«La coalizione di centrodestra in testa nel voto italiano, ma la maggioranza è incerta secondo gli exit poll» cinguetta l'Afp, mentre il quotidiano spagnolo El Pais evidenzia che «la coalizione di Berlusconi è in testa ai sondaggi che segnalano il Movimento 5 Stelle come il partito più votato». -
Lazio: Zingaretti in testa con il 30-34 per cento
Secondo il primo exit poll del Consorzio Opinio Italia per la Rai, alle regionali per la presidenza del Lazio Nicola Zingaretti (centrosinistra) è in testa con il 30-34%, mentre Stefano Parisi (centrodestra) è al 26-30%%. Roberta Lombardi (M5s) è al 25-29% e Sergio Pirozzi (lista civica) è al 2-4 per cento -
Lombardia: avanti Fontana con il 38-42 per cento
Secondo il primo exit poll del Consorzio Opinio Italia per la Rai, alle regionali per la presidenza della Lombardia è in vantaggio Attilio Fontana (centrodestra) al 38-42%; Giorgio Gori (centrosinistra) è al 31-35%%. Dario Violi (M5s) è al 17-21%% e Onorio Rosati (Leu) al 2-4 %. -
Primi Exit poll: Movimento 5 Stelle primo partito al 30%
Primo exit poll di Quorum per SkyTg24: l'M5s è il primo partito al 30%, segue il Pd al 20,5%, poi Lega al 14,5% e Forza Italia a 14%. Secondo il primo exit poll del
consorzio Opinio-Italia per la Rai, M5s al Senato è il primo
partito con il 29-32%. il Pd si attesta al 20,5-23,5%, Forza Italia e la Lega pari al 13-16%. Sempre secondo il Consorzio Opinio Italia per la Rai, alla Camera la coalizione di centrodestra è avanti al 33-36%, l'M5s è il primo partito al
29,5-32,5% mentre la coalizione di centrosinistra è al
24,5-27,5% e Leu è al 3-5 per cento. Secondo l'intention poll realizzato da Tecnè per Mediaset, alla Camera nel maggioritario il centrodestra è in testa con il 32,5-36,5%. Il M5S è al 29-33%, mentre la coalizione di centrosinistra è tra il 22,5 e il 26,5%. Leu è tra il 3 e il 5% e altri tra il 5 e il 7%. -
Elezioni: chiusi seggi alle ore 23, ma possibili code. Affluenza oltre il 70 per cento
Chiudono alle 23 i seggi per le elezioni per il rinnovo del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati e in due regioni - Lombardia e Lazio - per
il rinnovo dei Consigli regionali e l'elezione del presidente
della Regione. Affluenza oltre il 70 per cento. Lo scrutinio comincerà dallo spoglio delle schede per l'elezione del Senato. Domani, dalle ore 14, si svolgeranno invece gli scrutini per le elezioni regionali. È possibile che in alcuni seggi le operazione di voto possano terminare in ritardo, viste le file che si sono create durante la giornata -
Elezioni alla Camera, i dati dell’affluenza nelle Regioni: Emilia Romagna al 66%, Sicilia al 47%
La forbice va dal 66% dell’Emilia-Romagna al 47% della Sicilia. Secondo i dati sull’affluenza registrati alle 19 dal ministero dell’Interno, la percentuale di votanti per la Camera risulta più alta nelle regioni del Nord, con Valle d’Aosta al 59,01%, Piemonte al 61,88%, Lombardia al 62,29%, Trentino Alto Adige al 60,57%, Friuli Venezia Giulia al 62,45%, Veneto al 64,59%, Liguria al 61,04% ed Emilia Romagna al 65,99%. Tra le regioni del Centro, record di affluenza in Umbria (64,86%) seguita da Toscana (63,88%), Marche (62,22%) e Lazio (55,47%). Tra le regioni del Mezzogiorno, spicca l’Abruzzo (61,29%), seguono Molise (56,46%), Puglia (53,68%), Basilicata (53,12%), Campania (52,59%), Sardegna (52,49%), Calabria (49,55%) e Sicilia (47,06%) . -
Regionali, l’affluenza: 51% nel Lazio e 60% in Lombardia
Nella doppia sfida regionale si registrano tassi di affluenza sopra al 50%. Nel Lazio alle 19 aveva votato il 50,89% degli aventi diritto, dato relativo a tutti i 378 comuni. Alla precedente tornata delle regionali, nel 2013, l'affluenza alla stessa ora si attestava al 45,48%, ma in quell'occasione si era votato anche il lunedì. Alla fine i votanti furono il 72%. Alle 12 oggi aveva votato il 17,33% degli aventi diritto. Nel 2013 alla stessa ora si era recato alle urne il 12,87% degli elettori. A Roma alle 12 l'affluenza per le regionali è stata del 18,15%.
In Lombardia allo stesso orario l’affluenza si è attestata oltre la media nazionale delle politiche, al 59,24 per cento. Il dato è relativo a 1.516 seggi, mentre a mezzogiorno l'affluenza era di quasi il 20 per cento dei circa 9 milioni di elettori chiamati a scegliere il successore di Roberto Maroni al Pirellone. Già stamane l'affluenza ai seggi è stata maggiore, quasi 4 punti percentuali in più rispetto alle amministrative del 2013, che però furono spalmate su due giorni. Inevitabili le code, soprattutto per via del talloncino anti-frode apposto solo sulle schede per le politiche e che ha fatto incassare al Viminale qualche critica.
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Affluenza ore 19 verso il 58%
Alle elezioni per il rinnovo della Camera alle ore 19 ha votato il 58,44% degli aventi diritto. Alle ore 12 l'affluenza registrata è stata pari al 19,38%.
Nella precedente tornata elettorale del 2013, che però si svolse in due giorni, alla stessa ora si era recato alle urne il 46,8%% degli elettori per la Camera. -
Grillo: la gente va a votare, è un buon segno
«La gente va a votare, è un buon segno». Lo ha detto Beppe Grillo che nel pomeriggio si è recato a votare al seggio 617 di sant'Ilario (Genova) commentando con un poliziotto in servizio al seggio l'alta affluenza alle urne.
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Bersani infila da solo schede nell’urna lasciando tagliando
L’ex segretario dem Pierluigi Bersani ha votato questa mattina a Piacenza alla Scuola di via Emmanueli, a poche centinaia di metri dalla sua abitazione. E all'uscita della cabina ha infilato direttamente le schede nelle urne venendo
ripreso dal personale di seggio che avrebbe dovuto controllare il numero sul bollino anti-frode e poi rimuoverlo -
Il Comune di Milano fa appello agli elettori
Alla luce dei ritardi che si stanno verificando più o meno ovunque in tutto il paese il comune d Milano ha invitato i milanesi a evitare «di recarsi al seggio nelle ultime ore di apertura». Si ricorda come «la collaborazione» dei cittadini sia «fondamentale per consentire un rapido avvio delle operazioni di spoglio». Sono 1.248 i seggi allestiti nel capoluogo milanese e in molti si stanno registrando lunghe code. A rallentare le operazioni di voto è la nuova procedura per le schede delle elezioni politiche che prevede il tagliando antifrode
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Salvini in coda: ministero ha fatto casino
Il segretario della Lega, Matteo Salvini è stato in coda per votare, al seggio di via Martinetti, a Milano. Quando vota tanta gente è «sempre un bene, più gente vota meglio è», ha detto Salvini. Ma «mi sa che qualcuno al ministero ha fatto casino - non ci puoi mettere un'ora a votare».
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Vicepresidenti seggio velocizzeranno operazioni voto
Secondo quanto si apprende, allo scopo di velocizzare e rendere più fluide le operazioni di voto , i presidenti di seggio si avvarranno anche dei vicepresidenti per gli adempimenti connessi al tagliando antifrode, introdotto dalla nuova legge elettorale, presente nelle schede per la Camera dei deputati e per il Senato della repubblica
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Prodi, lunga fila per votare con la moglie
L'ex presidente del Consiglio Romano Prodi ha votato al solito seggio elettorale nel Liceo Galvani di Bologna, accompagnato dalla moglie, Flavia Franzoni, e ha trovato una lunga fila. Prodi ha dovuto fare meno di mezz’ora di attesa, mentre è andata peggio alla moglie che ha dovuto aspettare quasi tre quarti d’ora. «Forse è maggiore l’affluenza, oppure serve più tempo per votare a causa della nuova procedura» ha commentato il fondatore dell’Ulivo
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Presidente Mattarella ha votato a Palermo
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha votato stamattina, poco dopo le 8.30, nella sezione 535 della scuola Giovanni XXIII del quartiere Libertà a Palermo. Nel capoluogo si registrano ritardi nell’apertura di alcuni seggi a causa di un errore che ha causato la ristampa delle schede di 200 sezioni. Subito dopo il voto il Capo dello Stato è uscito dalla sezione elettorale dimenticando di ritirare il documento d'identità che il presidente di seggio ha subito provveduto a consegnare agli uomini della scorta.
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Renzi a scrutatori: scusate il disturbo
«Scusate il disturbo». Così Matteo Renzi, segretario del Pd, ha salutato gli scrutatori appena arrivato alla 10 nel suo seggio elettorale, il liceo classico Machiavelli in via Santo Spirito a Firenze, gremito di giornalisti e fotografi. Renzi era accompagnato dalla moglie, che vota in un altro seggio.
Ho votato nella mia Firenze. Buon voto a tutti, buona domenica. E viva la democrazia #elezioni #4marzo
– Matteo Renzi(matteorenzi)Dom, 04 mar 2018 10:20:42 -
Il premier Gentiloni ha votato nel suo seggio
Il presidente del consiglio Paolo Gentiloni ha votato a Roma nel suo seggio in via Daniele Manin alle 10 di stamani. Un folla di fotografi e cineoperatori lo
hanno atteso all'interno del seggio per immortalare il momento in cui inseriva la scheda nell'urna. Il premier è rimasto in fila attendendo il suo turno per votare -
Pietro Grasso ha votato a Roma
Con un leggero ritardo rispetto all'orario annunciato ieri (11-11,30), il presidente del Senato, e leader di Leu, Pietro Grasso, ha votato nel proprio seggio, in
via del Tintoretto, 371, all'Eur -
Maria Elena Boschi vota a Bolzano
Maria Elena Boschi ha votato a Bolzano, dove è candidata al uninominale. In mattinata la candidata Pd è andata a messa nella chiesa dei Domenicani in
centro storico, poi si è recata a piedi con Gianclaudio Bressa, candidato al Senato, alla scuola elementare Goethe. Dopo una ventina di minuti di attesa per l'elevato numero di elettori, la sottosegretaria ha votato e assieme alla presidente del seggio ha inserito la scheda elettorale nell'urna, in presenza di
numerosi fotografi e telecamere. -
Di Maio saluta folla da predellino auto
Luigi Di Maio si è dovuto far largo tra la folla per poter raggiungere la propria
auto dopo aver votato nel seggio elettorale della scuola 'Sulmona' a Pomigliano d'Arco (Napoli). Il candidato premier del M5s ha faticato a raggiungere la vettura che lo attendeva, ed ha salutato la folla di concittadini e di fotografi salendo sul
predellino dell'auto -
A Milano in media mezz'ora di attesa per votare a Milano
È di circa mezz'ora il tempo medio di attesa per votare a Milano. Le code ai seggi nel capoluogo lombardo, come viene confermato da più fonti, sono dovute
all'affluenza ma anche alle procedure più lunghe richieste dalla novità del tagliando anti-frode. -
Code per Castelnuovo di Porto, seggio per l’estero
Traffico bloccato e lunghe code sulla Tiberina e anche all'uscita del Grande Raccordo anulare vicino Roma in direzione di Castelnuovo di Porto dove si trova il Centro Polifunzionale della Protezione Civile dove hanno sede i 700 seggi che compongono il Collegio per l'Estero dove sono affluiti tutti i voti espressi dai circa 4,3 milioni di italiani votanti all'estero. Lo spoglio comincerà questa sera alle 23
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Berlusconi contestato a seggio da ragazza a torso nudo
Silvio Berlusconi è stato contestato stamattina all’interno del suo seggio elettorale a Milano da una ragazza a torso nudo che gli ha urlato: “Berlusconi, il tuo tempo è scaduto”. La contestazione è stata commentata con una battuta dal leader di Forza Italia: «È finito il mio tempo? Sì, in effetti la coda era finita». Nel 2013 Berlusconi, sempre nel seggio di via Scrosati a Milano, era stato contestato da tre attiviste delle Femen con le stesse modalità.
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Fuoriprogramma per Di Battista che si reca al seggio sbagliato
Fuoriprogramma per il deputato del M5S Alessandro Di Battista. Stamattina si è recato al seggio di via Taverna a Roma per votare ma il suo nome non era nelle liste. Dopo alcuni minuti di incertezza Di Battista è stato indirizzato verso il seggio di via Vallombrosa. «È colpa del mio cambio di residenza, ti devono mandare un tagliandino e a me non è arrivato», ha detto il deputato un po’
imbarazzato. Da notare che Di Battista inserisce la scheda nell’urna mentre avrebbe dovuto farlo il presidente di seggio dopo aver rimosso il tagliando antifrode -
Dopo oltre 2 ore manca risultato affluenza a Roma
Dopo oltre due ore, ancora manca il dato ufficiale dell'affluenza del comune di Roma alle ore 12, sia per la Camera (il dato del Senato viene dato soltanto alle
23) sia per le regionali. Alle elezioni regionali del Lazio alle ore 12 ha votato il 16,53% degli aventi diritto (dati relativi a 377 comuni su 378, manca una sezione di Roma). -
Camera: affluenza ore 12 in 7.957 comuni su 7.958 al 19,38%
Alle elezioni per il rinnovo della Camera alle ore 12 ha votato il 19,39% degli aventi diritto, quando i dati sono ancora incompleti (relativi a 7.957 comuni su
7.958, manca ancora un comune). Lo si rileva dal sito del ministero dell'Interno. Nella precedente tornata elettorale del 2013, che però si svolse in due giorni, alla stessa ora si era recato alle urne il 14,94% degli elettori per la Camera. -
Code e rallentamenti anche nel pescarese
Code e ritardi anche nel pescarese per le operazioni di voto in quasi tutti i seggi: in alcune si tratta anche di decine di persone in attesa fuori dal seggio. Secondo le testimonianze la causa dei rallentamenti è dovuta alla registrazione del tagliando antifrode.
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Ritardi nel voto, caso Palermo. Nadia Spallitta (LeU): «Non escludo l'annullamento delle elezioni».
«A mio avviso, nel momento in cui si è in presenza di una limitazione incostituzionale alla libertà di voto si creano i presupposti per l'annullamento delle elezioni. Le procedure di voto non possono essere irregolari. In presenza di vizi, si annullano. A Palermo, in alcuni seggi, si è verificato un ritardo di due ore rispetto al resto d'Italia. Questo non è concepibile. Sono stati creati disagi per i cittadini. Sono state tolte due ore alle normali operazioni di voto previste dalla legge. Si è creata una disparità. Ribadisco: non è una cosa concepibile. Nelle operazioni di voto non ci possono essere dubbi debbono essere lineari, trasparenti ed esemplari». Lo dice Nadia Spallitta candidato alle elezioni politiche per LeU.
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Anche a Milano in tanti ai seggi
Sono tanti i milanesi che oggi hanno deciso di recarsi alle urne per votare già al mattino. Lo testimoniano le code all'esterno dei seggi che si registrano in diverse zone della città, come in via Colletta e in viale Romagna, dove i cittadini hanno formato dei 'serpentoni' fuori dalle aule delle due scuole elementari in attesa del loro turno per votare.
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Lunghe file ai seggi a Roma per votare
File, in alcuni casi anche lunghe, si stanno creando nei seggi per le votazioni in corso. In particolare a Roma, sono segnalate code in molte sezioni, dovute alle novità del voto, specialmente il tagliando antifrode che obbliga gli scrutatori prima a registrare ogni singola scheda per la Camera e per il Senato nel registro dei votanti e poi a strappare il tagliando dalle scheda prima di inserirla nell'urna. Le indicazioni sulle code vengono da vari quartieri, dalle zone centrali alla periferia.
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I risultati in tempo reale sul sito, la video diretta e l’edizione digitale straordinaria
In occasione delle elezioni politiche 2018 Il Sole 24 Ore mette in campo sinergie a 360 gradi tra quotidiano, sito e radio realizzando una video diretta sul sito www.ilsole24ore.com a partire dalle 22.45 all'una di notte di domenica 4 marzo con gli exit poll e le prime proiezioni sul voto accompagnati dai commenti di economisti ed esperti di mercati in studio, interviste, servizi e video, collegamenti con la redazione romana del quotidiano, con i corrispondenti del Sole da Bruxelles e Francoforte e con i giornalisti di Radio 24 dalle sedi dei principali partiti per i primi commenti a caldo.
Dalle 7.00 alle 11.00 di lunedì 5 marzo, invece, riprenderà la video diretta per analizzare i risultati e raccogliere le reazioni al voto. Oltre alla video diretta il sito seguirà no stop lo spoglio elettorale e aggiornerà i lettori con i risultati in tempo reale, analisi, video, mappe e approfondimenti sui risultati. A completare la cronaca sul voto il giornale affiancherà alla classica edizione del giornale di approfondimento del Lunedì anche un'Edizione Digitale Straordinaria: lo “Speciale Elezioni 2018” sarà disponibile sui tablet e sullo sfogliatore web alle 5 del mattino di lunedì 5 marzo con i risultati aggiornati e i commenti e le analisi delle firme più prestigiose .