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M5S: dialogo con Pd? Siamo aperti a tutte le forze politiche

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Dopo le elezioni politiche e regionali

M5S: dialogo con Pd? Siamo aperti a tutte le forze politiche

  • –a cura della Redazione Online

«Il M5S è aperto al dialogo con tutte le forze politiche che saranno presenti in Parlamento. Non c'è alcuna attenzione particolare verso una o l'altra forza». Lo precisa la comunicazione M5S. Di Maio, a proposito delle dichiarazioni di ieri di Boccia e Marchionne: «Ho sentito tanti apprezzamenti da ambienti che non sono vicini a noi, che hanno detto “mettiamoli alla prova”. Bene io accolgo senza polemica e senza fraintendimenti questi apprezzamenti, dobbiamo essere aperti, inclusivi»

    Fassino, M5s faccia proposte e vedremo

    «Bisogna vedere quali saranno le proposte. Cosa vuole fare il M5S? A questo punto la responsabilità non è del Pd. Sta a chi ha vinto dire come intende muoversi». Così Piero Fassino (Pd) ai microfoni di Radio anch'io. «Certo - aggiunge - che se si viene da noi e si dice: aboliamo il jobs act, aboliamo la riforma della scuola e la Fornero, usciamo dall'euro... e allora noi cosa si aspetta che faremo? I bisogni sono condivisi da tutti, le proposte non sono le stesse. Ora ci sono le consultazioni. Il presidente della Repubblica deciderà a chi dare l'incarico e di conseguenza vedremo».

    Meloni: Salvini premier, lavoriamo su punti programma

    «Noi diciamo sì a un governo di centrodestra e lavoriamo per trovare una maggioranza. Non sono numeri impossibili. Troviamo dei punti precisi del nostro programma di centrodestra, e cerchiamo delle convergenze. Ci muoveremo in modo molto trasversale». Lo afferma la leader di FdI, Giorgia Meloni, in un'intervista al Messaggero in cui ribadisce il sostegno a Matteo Salvini come premier.
    «Dobbiamo guardare ai singoli in modo trasversale», dice Meloni, secondo cui i numeri «vanno cercati tra le persone che mettano l'Italia davanti a un'adesione ideologica, che non vogliono rischiare un governicchio fatto da lobby e poteri forti».
    Su Silvio Berlusconi, «siamo contenti che metta a disposizione la sua esperienza che è importante per ciò che può insegnare», dichiara Meloni. «Il suo impegno è giusto e utile. L'ho sentito e mi è sembrato sereno».

    Il sindaco di Firenze Nardella: Di Maio e Salvini si parlino per governo

    «Ci sono due vincitori indiscussi di queste lezioni, sono Di Maio e Salvini: se hanno a cuore il Paese, e se sentono il dovere e la responsabilità di governare, si parlino». Lo ha detto Dario Nardella, sindaco di Firenze, ad Agorà su Rai3.
    «Ho visto che hanno molti più punti in comune che differenze - ha affermato - dall'idea dell'Europa a come gestire il Sud, dalle politiche sociali, all'immigrazione. Hanno una responsabilità, quella che gli hanno dato gli elettori, devono dare subito delle risposte ai cittadini che li hanno voluti al governo del Paese». Sui risultati del Pd, questo il commento del sindaco di Firenze: «Il Partito democratico ha contribuito al governo del Paese, in forme diverse, per sette anni continuativamente: questo ci ha portato a dare dei risultati, ma anche ad allontanarci dalla gente, a commettere errori, a sottovalutare questioni e problemi che i cittadini hanno sentito come urgenti. Gli elettori hanno dato un giudizio molto negativo del Pd - ha concluso Nardella - e questo giudizio chiude un ciclo molto lungo».

    Maroni: «Alleanza con il Pd, non sarò premier»

    «Io cercherei di andare al governo, alle mie condizioni, con chi ci sta; proverei a convincere Silvio Berlusconi a fare un accordo con tutti, penso al Pd, senza rompere il centrodestra, ma è quasi una mission impossible. Come Lega siamo felici del risultato ma la partita comincia adesso, ed è davvero difficile». Lo afferma il governatore uscente della Lombardia, Roberto Maroni, in un’intervista a Repubblica in cui smentisce la possibilità di diventare premier: «Noi vecchi della prima e seconda Repubblica facciamo il tifo per i nuovi».

    Calenda: «Nel Pd il leader c’è e fa il presidente del Consiglio»

    Nel Pd il «leader c'è e fa il PDC» (il presidente del Consiglio). Lo scrive su twitter, rispondendo a una follower, il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda.

    Berlusconi: «Incarico al centro destra, sostegno a Salvini»

    «Sono convinto che l'Italia abbia bisogno di un governo al più presto e questo governo non può che essere espressione della coalizione che ha prevalso nelle elezioni. Questa coalizione siamo noi, non i 5 Stelle, nonostante abbiano ottenuto un risultato certamente positivo». Lo afferma Silvio Berlusconi in un'intervista al Corriere della Sera in cui spiega che «il voto di domenica scorsa non era un derby interno al centrodestra» e assicura: «Sosterremo lealmente il tentativo di Salvini di creare un governo. Sono convinto che riuscirà: io da parte mia come leader di FI sono in campo per sostenerlo, per garantire la compattezza della coalizione e per mantenere i nostri impegni con gli elettori».

    Calenda: «Pd con M5S? Mio tesseramento più veloce della storia»

    «Se il Pd si allea con il M5S il mio sarà il tesseramento più breve della storia dei partiti politici». Lo scrive su twitter il ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda.

    Ieri, sempre via Twitter, aveva annunciato la sua imminente iscrizione al Partito democratico uscito con le ossa rotte dalle elezioni Politiche 2018: «Non bisogna fare un altro partito ma lavorare per risollevare quello che c'è. Domani mi vado ad iscrivere al @pdnetwork», seguito da un «Grazie Carlo!» twittato dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

    Casa Bianca: no a maggioranza, attendiamo governo italiano

    «Le elezioni di domenica non hanno prodotto alcuna maggioranza parlamentare chiara in una corsa con molti candidati. Aspettiamo la formazione del prossimo governo italiano». Questo il primo commento della Casa Bianca alle elezioni italiane, fatto da un portavoce del Consiglio nazionale per la sicurezza Usa.

    Di Maio, Confindustria? Accolgo sue parole, noi aperti

    «Ho sentito tanti apprezzamenti da ambienti che non sono vicini a noi, che hanno detto “mettiamoli alla prova”. Bene io accolgo senza polemica e senza fraintendimenti questi apprezzamenti, dobbiamo essere aperti, inclusivi». Lo afferma Luigi Di Maio da Pomigliano d'Arco con chiaro riferimento alle parole arrivate, oggi, prima da Confindustria e poi da Sergio Marchionne nei riguardi del M5S.

    Di Maio, non siamo come Lega, inevitabile M5S a governo

    «In questi giorni tutti stanno provando ad avvicinarci alla destra o alla sinistra, noi non siamo né di destra né di sinistra, sono categorie superate e dobbiamo dirlo con forza perché è questo che ci ha fatto arrivare dove siamo». Lo afferma Luigi Di Maio dal palco di Pomigliano d’Arco. «Non siamo una forza territoriale, siamo inevitabilmente proiettati al governo di questo Paese, non come altri che sono forze politiche territoriali che stanno a oltre 15 punti da noi», ha proseguito.
    «Ci sono da eleggere i presidenti delle Camere, noi siamo pronti al dialogo con tutti ma dovete venire a parlare con noi perché sennò è difficile fare
    qualcosa in questa legislatura».

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