Anche in Italia sarà sperimentata dalla polizia la pistola taser, un’arma che non dovrebbe uccidere ma solo stordire il soggetto contro cui si utilizza. Il funzionamento è basato sul rilascio di una scarica elettrica che raggiunge un alto voltaggio (50mila volt). Il timore nell’uso di questo dispositivo è strettamente connesso alla presunta interferenza che potrebbe creare col cuore, il quale potrebbe finire in fibrillazione. La sperimentazione inizierà in sei città: Milano, Brindisi, Caserta, Catania, Padova e Reggio Emilia. La circolare è stata firmata dal capo della direzione Anticrimine.
Nel 2014 l’ex ministro Alfano l’aveva inserita nel decreto sicurezza negli stadi
L’arma era già stata prevista. Nel 2014 l’ex ministro Angelino Alfano l’aveva inserita nel decreto legge sulla sicurezza negli stadi. Uno strumento di cui dotare le unità mobili che intervengono durante gli scontri delle tifoserie. «Ok alla sperimentazione», ha commentato Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap). Aggiunge che «accogliamo la notizia con piacere, la pistola taser è uno strumento fondamentale per gli operatori di polizia. Un vero passo in avanti, un’opportunità che riduce il contatto fisico tra poliziotto e aggressore, analogamente all’utilizzo dello spray al peperoncino, già testato dagli operatori, che allo stesso modo, permette di calibrare l’uso della forza, spesso oggetto di propaganda antipolizia nel nostro paese».
30 taser per un periodo di prova di 3 mesi
Le forze di polizia per il momento avranno in dotazione 30 taser che saranno assegnati per un periodo di prova di tre mesi. Gli apparecchi saranno messi a disposizione degli uomini delle volanti, i quali prima dovranno seguire un percorso di adeguata formazione nel rispetto di un disciplinare approvato dal Ministero della Sanità.
Amnesty International: attenzione, può uccidere
«Bisogna fare molta attenzione, la possibilità che armi non letali producano effetti fatali è reale». A sottolinearlo è Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, commentando il via libera alla sperimentazione in Italia della pistola taser. Amnesty, da parte sua, monitora l’introduzione in Italia di queste armi capaci di bloccare un fuggiasco ma anche di evitare il «corpo a corpo» in caso di aggressione, raccomandando «la massima attenzione e preparazione da parte di chi la impugnerà». Il rischio «di un cattivo uso con conseguenze letali» è, secondo Noury, da tenere in alta considerazione. «Abbiamo studiato per anni l’uso della pistola taser negli Stati Uniti e in Canada e i morti sono stati centinaia. Occorrono dunque formazione e regole precise, anche se poi rimarrà sempre il rischio di fare vittime: quando si spara, il più delle volte al termine di un inseguimento, non si ha certo contezza della storia clinica del bersaglio».
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