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8/9 Pd/Delrio, il capogruppo “libero” da Renzi

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    i capigruppo in parlamento

    Da Giorgetti a Toninelli, da Delrio a Gelmini: ecco la nuova mappa del potere nei partiti

    Con l'elezione dei capigruppo è ormai completa la nuova geografia del potere all'interno dei principali partiti. Chi è uscito male dalle elezioni – Pd e Forza Italia – è andato incontro a un repentino e robusto rinnovamento del proprio gruppo dirigente (è il caso degli “azzurri”) o è ancora in mezzo al guado (è la fotografia del Pd). Chi invece è uscito vittorioso dal voto non ha potuto che confermare la propria prima linea: così è accaduto nel Movimento Cinque stelle e nella Lega che hanno messo il sigillo sulle loro squadre vincenti, in continuità con la precedente legislatura, pur promuovendo le figure nuove che si sono affermate nel duro periodo della campagna elettorale.

    8/9 Pd/Delrio, il capogruppo “libero” da Renzi

    È il renziano dal volto buono. In ottimi rapporti con tutte le anime (o quasi) del partito, da Franceschini a Orlando, Renzi compreso. La sua elezione a capogruppo del Pd alla Camera è stata vissuta nel partito come un atto di cesura con il passato. E' infatti noto che l'ex segretario aveva indicato quel ruolo per il suo fedelissimo Guerini. Quel che adesso il gruppo dirigente del Pd si aspetta, è una nuova fase, di maggiore collegialità nelle scelte. E forse anche di minore chiusura nei confronti dei vincitori delle elezioni. Delrio è noto anche per i suoi ottimi rapporti con il capo dello Stato. Dettaglio non da poco in periodo di consultazioni.

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