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Comunali il 10 giugno: al voto in 7,1 milioni per eleggere 800 sindaci

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DECRETO MINNITI

Comunali il 10 giugno: al voto in 7,1 milioni per eleggere 800 sindaci

Elezioni comunali il 10 giugno. Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha fissato oggi, con proprio decreto, la data per lo svolgimento delle consultazioni per l’elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali. L’eventuale turno di ballottaggio avrà luogo domenica 24 giugno. I comuni al voto, al momento, sono 797 (157 sono enti commissariati che hanno concluso la consiliatura prima della scadenza naturale), più le due circoscrizioni di Roma (il municipio III e VIII) sciolte in anticipo. Gli aventi diritto chiamati ai seggi sono 7,1 milioni (il 15% del corpo elaborarle).

Sono 21 i capoluoghi chiamati alle urne
L’attenzione dei partiti sarà ovviamente tutta concentrata sui 21 capoluoghi di provincia: Ancona (in questo caso anche capoluogo di Regione), Avellino, Barletta, Brescia, Brindisi, Catania, Imperia, Massa, Messina, Pisa, Ragusa, Siena, Siracusa, Sondrio, Teramo, Terni Trapani, Treviso, Udine, Vicenza e Viterbo. Nei capoluoghi di provincia andranno al voto quasi 1,8 milioni di aventi diritto.

CAPOLUOGHI SOTTO LA LENTE
Amministrazioni al voto nel 2018 (dati provvisori). Numero elettori al 31/12/2017
(Fonte: elaborazioni su dati Anci e ministero dell'Interno)

Al rinnovo 16 amministrazioni di centrosinistra
Il partito che “rischia” di più è il Pd, visto che quasi tutte le amministrazioni uscenti nei capoluoghi di provincia sono di centrosinistra. Le eccezioni sono Messina (guidata dal civico Renato Accorinti che nel 2013 vinse a sorpresa alla guida di un movimento pacifista, non violento e contrario al ponte sullo Stretto) e Ragusa (sindaco uscente il pentastellato Federico Piccitto). Vengono invece dal commissariamento (dopo una precedente giunta di centrodestra) Brindisi, Trapani e Teramo.

Niente election day con le regionali
Le comunali 2018 in nessuna regione si svolgeranno in contemporanea con le regionali. Il 4 marzo, insieme alle politiche, si è già votato in Lombardia e Lazio. Il 22 aprile ci saranno le votazioni per eleggere il nuovo presidente in Molise, il 29 (una settimana dopo) sarà la volta del Friuli Venezia Giulia, e il 20 maggio toccherà alla Valle d’Aosta. In autunno sono attese infine le regionali in Trentino Alto Adige e in Basilicata.

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