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Molise, il centrodestra prova la rimonta con 180 candidati consiglieri

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regionali del 22 aprile

Molise, il centrodestra prova la rimonta con 180 candidati consiglieri

(Ansa)
(Ansa)

Se si guarda alle politiche del 4 marzo, le regionali in Molise sembrerebbero già chiuse. Poco più di un mese fa, i 5 stelle hanno staccato tutti gli altri partiti, incassando il 44,8% dei voti, con il centrodestra che si è fermato al 29,8% e il centrosinistra al 18,1% (senza Leu, che ha raccolto solo il 3,7%). Tuttavia, le elezioni locali sono storia a sé, con il ruolo determinante delle preferenze e dei candidati radicati sul territorio. Lo sa bene il centrodestra, che per recuperare il gap con i 5 stelle, ha messo in campo ben 9 liste, per un totale di 180 aspiranti consiglieri regionali.

Il ruolo dei re delle preferenze
Il M5S, come da prassi, si presenta con il suo candidato presidente, Andrea Greco, sostenuto solo dalla lista del movimento e i suoi 19 aspiranti consiglieri. Il consenso ai 5 stelle è tradizionalmente soprattutto un voto dato alla lista più che ai candidati consiglieri. Basti pensare che alle regionali del 2013, nella circoscrizione di Campobasso, il primo consigliere eletto M5S prese solo 2.064 preferenze (la lista incassò il 12%), contro le oltre 4.000 del primo classificato dell’allora Pdl (la lista prese il 14%) e le 2.700 del primo dell’Udc (5,5% alla lista).

Servono 150 preferenze per candidato
Non è un caso che il centrodestra, per provare a recuperare il gap con i 5 stelle, abbia deciso di mettere in campo a sostengo del suo candidato governatore Donato Toma ben 9 liste (contro le 5 del 2013), per un totale di 180 aspiranti consiglieri. Se ognuno di questi riuscisse a portare alla coalizione circa 150 preferenze aggiuntive, si riuscirebbe a colmare la distanza di 26mila voti che alle politiche ha separato il centrodestra dai 5 stelle. Ipotesi comunque molto difficile.

Non solo Fi, Lega e FdI
Oltre a Fi, Lega, FdI, appartengono alla coalizione di centrodestra i centristi dell’Udc (presenti anche nel 2013) e i Popolari per l’Italia, la formazione di ispirazione democratico-cristiana dell’ex ministro della Difesa del Governo Letta, Mario Mauro. A questi si unisce anche il movimento cattolico-tradizionalista del Popolo della Famiglia, che si è distinto nella battaglia contro i matrimoni omosessuali.

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Dagli ex centrosinistra ai sovranisti
Nella coalizione anche la lista dell’ex governatore di centrodestra Michele Iorio (nell’ultimo periodo avvicinatosi a Raffaele Fitto). Le altre due liste sono Orgoglio Molise, con capolista Vincenzo Cotugno (eletto nella scorsa consiliatura con Rialzati Molise nella coalizione di centrosinistra), e il Movimento nazionale per la sovranità di Gianni Alemanno.

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