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Ocse: in Italia più disuguaglianze, una patrimoniale può…

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IL RAPPORTO

Ocse: in Italia più disuguaglianze, una patrimoniale può aiutare a ridurle

L'Ocse invita i tanti Paesi industrializzati, tra cui l'Italia, che hanno una aliquota unica su investimenti e risparmi privati a prendere in considerazione un certo grado di progressività in nome della crescente disuguaglianza e sottolinea che «ci potrebbe essere lo spazio per una tassa patrimoniale nei Paesi in cui la tassazione sul reddito da capitale è bassa e dove non ci sono tasse di successione».

In un duplice rapporto dedicato alla tassazione dei risparmi delle famiglie e al ruolo e alla struttura delle tasse sulla ricchezza, l'Ocse inserisce l'Italia tra i Paesi in cui sono aumentate maggiormente le disparità tra gli anni 80 e i giorni nostri.

L'indice Gini, che misura tale disparità, è infatti passato dallo 0,29 allo 0,32 nella Penisola, che è quindi al decimo posto per disuguaglianze sui 35 Paesi Ocse. Nelle sue raccomandazioni generali, l'Ocse vede tra le opzioni quella di una tassazione complessiva di reddito da lavoro e da capitale con aliquote progressive («dual progressive income tax»). Lo studio ricorda anche che «le recenti norme internazionali sullo scambio di informazioni fiscali dovrebbero ridurre le possibilità di nascondere reddito e ricchezza in paradisi fiscali», facilitando quindi la riscossione delle tasse. Al tempo lo studio sottolinea che «in ogni riforma i politici devono tener conto che è aumentata la mobilità dei lavoratori molto qualificati e ad alto reddito in risposta a un aumento delle tasse».

In Italia il 43% della ricchezza è appannaggio del 10% più ricco della popolazione. Il dato italiano è più contenuto rispetto a quello francese (51%) e tedesco (56%), che indicano una ancora maggiore concentrazione della ricchezza. Anche nella nordica Finlandia (45%) la concentrazione è maggiore, mentre è minore in Lussemburgo (41%). Il 20% più ricco della popolazione nella Penisola complessivamente ha il 60% della ricchezza, mentre il 20% più povero ha lo 0,3 per cento.

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