Qualche giorno di riflessione. Non di più. Un tempo supplementare di riflessione per favorire l’intesa tra le forze politiche per la formazione del governo. Ma se anche con questa ulteriore pausa di riflessione lo «stallo» attuale non sarà superato, Sergio Mattarella anticipa che indicherà la soluzione. Un avvertimento a chi in questi giorni è salito al Quirinale per due volte, ripetendo (almeno nelle dichiarazioni pubbliche) quanto avevano già detto in occasione del primo incontro con il Capo dello Stato.
I veti incrociati non sono stati superati. Anzi, i toni si sono ulteriormente alzati. Il tempo però sta scadendo, ha ammonito Mattarella al termine di questo secondo giro di consultazioni. La crisi internazionale sulla Siria, le scadenze e gli incontri a Bruxelles impongono - ha detto chiaramente il capo dello Stato - che l’Italia abbia un governo nel pieno delle sue funzioni.
Tergiversare ancora sarebbe un rischio che non possiamo permetterci. È bene dunque che Di Maio e Salvini in primis, in quanto vincitori delle politiche di ormai 40 giorni fa, ma anche Berlusconi e il Pd si facciano carico del loro ruolo e portino all’attenzione del presidente della Repubblica una soluzione percorribile. Altrimenti Mattarella farà la sua scelta. E non è detto che questa accontenti tutti.
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