Aziende dell’arredo protagoniste dentro gli spazi del Salone del Mobile in fiera a Rho, ma anche fuori. Gli eventi negli showroom milanesi sono una delle costanti del Furisalone, anche se negli ultimi anni presentare semplicemente le nuove collezione non basta più: sempre maggiore attenzione viene posta agli allestimenti, con i designer chiamati a progettare installazioni ad hoc. Foscarini, nel suo Spazio Brera, introduce Reverse Rooms di James Wines con la figlia Susan: una riflessione sulle lampadine a bulbo e un modo per lanciare Light Bulb Series, una tiratura limitata firmata da Wines stesso. Bisazza sceglie il proprio negozio, e non la fiera, per presentare il nuovo concept per il bagno di India Mahdavi. Poltrona Frau ospita Tailored Innovation di Jean-Marie Massaud. Kvadrat Still Frames di Doshi Levien.
C’è poi l’opzione che prevede la reinterpretazione di un cavallo di battaglia dell’azienda, o di un materiale classico, per spingerne al limite le potenzialità. Il marchio dell’alluminio Altreforme ad esempio, per i suoi dieci anni mette in mostra alla Galleria Rossana Orlandi Raw & Rainbow dieci vasi progettati da altrettanti designer. Marinoni Peltro invece affida a Studio Lido quattro rivestimenti in peltro altamente decorativi: la collezione Cinetica, esposta in via San Fermo 7. Fantin, che fa arredi in metallo, porta la novità Frame nella cornice dell’installazione Amulets di Eligo Studio.
È meglio se la presentazione avviene fuori dal negozio, in luoghi prestigiosi: B&B Italia presenta la collezione outdoor ai Chiostri dell’Umanitaria, Bottega Ghianda i nuovi arredi al Palazzo di Brera, l’azienda di rivestimenti Cleaf l’esposizione Surfaces from the Antipodes a Palazzo del Senato (si può poi prendere la navetta fino allo spazio espositivo Ccube nella sede di Lissone), quella di quarzi Caesarstone l’installazione Altered States degli Snarkitecture a Palazzo dell’Ufficio Elettorale di Porta Romana.
Ci sono poi i marchi che attendono la Design Week per inaugurare nuovi negozi: è il caso di Cassina, che presenta il nuovo spazio disegnato da Patricia Urquiola in via Durini, ma anche di Arclinea, con il nuovo showroom anch’esso in via Durini. Un’altra modalità sempre più diffusa è la presentazione di un contenuto, veicolato dal brand ma non necessariamente ad esso riferito. Casa Lago in via Cordusio, per esempio, è per l’azienda trevigiana il punto di partenza per una «mostra diffusa»: un vasto programma di incontri, conferenze, attività ispirate a Leonardo Da Vinci (del cui Cenacolo patrocina le aperture straordinarie durante il Fuorisalone) dal titolo Never Stop Looking Beyond. Oluce invece presenta, in via Conservatorio 22, AtolloArte: un progetto per celebrare i 40 anni della lampada Atollo di Vico Magistretti a cui Michelangelo Pistoletto, Mimmo Paladino, Enzo Cucchi ed Ettore Spalletti rendono omaggio. L’azienda olandese Lensvelt ha allestito all’interno del Museo Diocesano la mostra Nothing New: vecchi pezzi della collezione combinati a sculture cinetiche, a cura di Maarten Spruyt.
Un discorso a parte meritano i musei d’impresa, che arricchiscono il territorio intorno a Milano e che quest’anno, in 11, si presentano nella mostra «Uno per Uno. Il Circuito lombardo Musei del Design al Fuorisalone 2018», nello Spazio Mil dell’Archivio Giovanni Sacchi di Sesto San Giovanni, dal 16 al 21 aprile, con pezzi provenienti, tra gli altri, dai musei Molteni&C, Riva 1920 e Kartell. In effetti, per vedere tutto il meglio del nostro design non serve uscire dalla città: alla Triennale di Milano è stato appena inaugurato il nuovo allestimento del Triennale Design Museum (fino al 20 gennaio). Il titolo non lascia scampo: «Storie. Il design italiano». Tra i 180 oggetti in mostra, i pezzi iconici del nostro genius loci progettuale.
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