Ambiente di condivisione, sperimentazione, ma anche di relax e di divertimento, la cucina continua ad essere uno degli spazi più stimolanti anche sul fronte design. A confermarlo sono i dati: secondo la ricerca “2018 Kitchen Trends - international comparison”, realizzata da Houzz, social network dell’interior design, la cucina è la stanza di casa più di frequente ripensata e ristrutturata a livello mondiale, con una spesa media annua che va dai 19mila dollari degli Stati Uniti ai 2.300 dollari della Russia, passando per i 6.800 dollari dell’Italia e i 14.800 dollari del Regno Unito. La platea degli entusiasti del restyling della cucina, secondo l’indagine di Houzz è composta principalmente da over 55. Ed è molto esigente.
Proprio agli esigenti si rivolgono le aziende presenti alla 22esima edizione di Eurocucina, da oggi alla fiera di Milano-Rho con 111 espositori. Molti dei quali sono italiani. L’arredamento per la cucina made in Italy ha un orizzonte sempre più globale: nel 2017 le esportazioni del segmento sono salite del 3,2% a 779,34 milioni di euro. Nella top 10 dei clienti internazionali delle cucine italiane ci sono Francia (+10% sul 2016), Stati Uniti, che sono rimasti stabili, ma anche Svizzera, Germania, Regno Unito (+6,9%) e la Russia.
«Il settore sta vivendo un periodo positivo - spiega Alberto Scavolini, imprenditore e membro del gruppo Cucine di Assarredo/FederlegnoArredo - sia nei mercati esteri, inclusa la Cina, sia in quello domestico, che nel 2017 è cresciuto. I nostri punti di forza? La propositività a livello estetico, la voglia di innovare a livello tecnologico e, non ultima, la flessibilità. Una caratteristica che i grandi produttori, per esempio, non hanno».
Quando si parla di cucine di nuova generazione, il connubio tra estetica, tecnologia e funzionalità è quello vincente: la cucina è sempre più spesso un ambiente integrato in uno spazio più ampio, ma mantiene l’identità forte che spetta alla “regina” della casa. Ernestomeda, per esempio, ad Eurocucina presenta Inside System, di Giuseppe Bavuso: si tratta di un sistema di contenitori personalizzabili che possono essere attrezzati internamente anche come cucina e inseriti in uno spazio polifunzionale. «Il consumatore - continua Scavolini - ha accettato la contaminazione tra ambienti, ma ha sempre più l’esigenza di strutture versatili in grado, all’occorrenza, di essere nascoste». La multifunzionalità trova espressione all’interno della cucina stessa, con le varie componenti che si prestano a usi diversi: è il caso di Williamsburg di Cesar, dove il bancone-area di lavoro può diventare il tavolo intorno al quale riunire i commensali. La formula di Combine, progettata da Piero Lissoni per Boffi, è invece improntata alla massima personalizzazione e praticità: è formata da monoblocchi combinabili tra loro, a seconda delle esigenze del consumatore finale.
Anche Ratio, firmata da Vincent Van Duysen per Dada, marchio del gruppo Molteni, punta su una struttura funzionale, componibile sulla base delle esigenze del consumatore. Il designer gioca con i volumi, in un’alternanza dinamica tra pieni e vuoti, e opta per materiali ricercati: essenze sofisticate e pietre naturali proposte in toni caldi. Quello dei materiali è uno dei settori nei quali si concentra maggiormente la ricerca delle aziende: Snaidero, per esempio, punta sulla sperimentazione sia nella collaborazione con Pininfarina - una cucina ad alto tasso di design e tecnologia, pensata per la fascia più alta del mercato - sia nella nuova versione di Way Materia che impiega una nuova finitura ceramica effetto metallo proposta in una tonalità liquerizia. L’effetto è quello di una cucina monolite, e il contenuto design, anche in questo caso, è forte.
La tecnologia, celebrata a tutto tondo nell’ambito di Ftk, salone dedicato proprio alla “technology for the kitchen”, trova negli elettrodomestici una delle sue massime espressioni. Le nuove proposte spaziano dalla cappa Haiku di Elica, profonda solo 32 cm, al sistema di cottura con aspirazione integrata Sintesi di Falmec, fino alla collezione Linea di Smeg in cui estetica e tecnologia si incontrano (anche) con l’obiettivo di una maggiore efficienza energetica: le porte dei forni, per esempio, sono fatte in vetro temperato, per limitare la dispersione di calore.
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