L'Austria apre i suoi consolati ai sudtirolesi di lingua tedesca e ladina. In caso di necessità all'estero, potranno rivolgersi ad un consolato austriaco, anche se nel paese in cui si trovano esiste una rappresentanza italiana. Lo prevede un disegno di legge che il governo Kurz ha trasmesso al Parlamento per adeguarsi alle normative Ue. Come già avvenuto nel dibattito sul doppio passaporto, Vienna fa esplicitamente riferimento al gruppo linguistico tedesco e ladino, perché cadono sotto la "funzione tutrice" dell'Austria.
Eccezione rispetto alle direttive Ue
Le direttive di Bruxelles prevedono che cittadini Ue possano rivolgersi a un consolato di un altro Stato membro se in quel paese il loro Stato non ha una rappresentanza diplomatica. Il disegno di legge austriaco in materia consolare va però oltre: anche in presenza di una rappresentanza diplomatica del paese di origine - ecco l'eccezione prevista da Vienna - i sudtirolesi di lingua tedesca e ladina, come anche le vittime del regime nazista potranno appunto scegliere a quale consolato rivolgersi, quello italiano oppure quello austriaco. Potranno chiedere assistenza in caso di arresto, di grave incidente, malattia oppure morte, come anche le vittime di reati.
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