I sudtirolesi sono un tema caro al nuovo governo austriaco. A fine anno la proposta del doppio passaporto. Con annesse polemiche. Poi la recente scelta di Vienna di aprire i suoi consolati ai sudtirolesi di lingua tedesca e ladina. Con dietrofront di fronte alle proteste della Farnesina. Iniziative avanzate con riferimento al fatto che i tedeschi in Alto Adige (più di 300mila, quasi i due terzi della popolazione), secondo il governo austriaco, cadono sotto la sua “funzione tutrice”. Oltre a ragioni storiche, ci sono anche ragioni economiche dietro tanto interesse. Bolzano è uno dei territori più ricchi d’Italia con un Pil pro-capite di 42.500 euro e la possibilità, in quanto provincia autonoma, di trattenere sul territorio i 9/10 delle tasse riscosse.
Bolzano al top per Pil pro capite
L’Alto Adige vanta un bilancio di circa 5 miliardi di euro, alimentato dal gettito fiscale, sulla base delle imposte riscosse. Di queste entrate fiscali, i 9/10 restano sul territorio provinciale, mentre il residuo 1/10 viene trasferito a Roma. Non solo dunque tasse spese principalmente “a casa propria” ma anche un Pil di circa 22 miliardi di euro. Se si guarda a quello pro-capite (anno 2016) si nota che si tratta del più alto d’Italia: 42.500 euro contro i 36.800 della Regione locomotiva del Paese, la Lombardia (e una media italiana di 27.700 euro). Si tratta di una cifra addirittura superiore a quella dell’Austria, che conta su un Pil pro-capite pari a 40.400 euro.
Tasso di disoccupazione più basso d’Italia
Ma notevoli sono anche le performance della provincia altoatesina sul fronte del lavoro. Basti pensare che il tasso di disoccupazione è il più basso d’Italia con il 3,1% (anno 2017) a fronte del 4,4% dell’intera regione a statuto speciale. Per farsi un’idea sull’entità della performance basti pensare che quello della provincia di Milano, capitale economica del Paese, si attesta al 6,5%, mentre quello dell’Italia è al 10,9% e quello dell’Austria al 5,4% (per entrambi dati a dicembre 2017).
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