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Una astrofisica e un chirurgo italiani tra le 100 persone più influenti al…

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la classifica del time

Una astrofisica e un chirurgo italiani tra le 100 persone più influenti al mondo

L’astrofisica Marica Branchesi e il chirurgo Giuliano Testa sono i due italiani inseriti dal Time nella classifica delle cento personalità più influenti al mondo. Branchesi compare nella categoria Pioneers, Testa in quella Titan. I due italiani sono in bella compagnia: tra i 100 personaggi più influenti il Time inserisce infatti il presidente americano Donald Trump, il leader nordcoreano Kim Jong Hun, il presidente francese Emmanuel Macron, il tennista Roger Federer, il principe saudita Mohammed Bin Salman, il principe Harry e la sua prossima sposa Meghan Markle, il sindaco di Londra Sadiq Khan o il premier canadese Justin Trudeau, tanto per citarne alcuni.

L’astrofisica delle onde gravitazionali.
Marica Branchesi si è meritata il posto tra le cento personalità più influenti per aver “ascoltato” le onde gravitazionali. Per lo stesso motivo, lo scorso dicembre Nature l’aveva segnalata tra le dieci personalità scientifiche del 2017. È professore associato del Gran Sasso Science Institute (Gssi), lavora nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) ed è membro della collaborazione Virgo.

Il chirurgo che ha realizzato il trapianto di utero
Giuliano Testa, il chirurgo di origine padovana che lavora al Baylor University Medical Center di Dallas, è stato scelto dal Time per essere a capo del team che ha realizzato il primo trapianto di utero negli Usa la cui ricevente ha dato alla luce un bambino. L’articolo che spiega l’importanza del medico è stato scritto dalla protagonista dell’intervento che è rimasta anonima. Il bimbo dato alla luce nel 2017 è il secondo dopo quello nato in Svezia nel 2014 da una donna a cui era stato trapiantato l’utero. Testa fa parte della sezione Titan, insieme a Federer, Jeff Bezos (fondatore di Amazon), Oprah Winfrey, il cestista Kevin Durant e, tra gli altri, Elon Musk.

«Importante che entriamo in questa classifica grazie alla scienza»
«Sono onoratissima ed emozionata per questo riconoscimento davvero inatteso, che va ad un’intera comunità scientifica italiana protagonista delle scoperte di questi ultimi anni» dice Marica Branchesi alla notizia della classifica del Time. «Quando ho ricevuto l’email dell’editor di Time, l’ho guardata due o tre volte prima di capire: ero un po’ confusa, mi chiedevo è spam o reale? La cosa più importante è che entriamo in questa classifica con la scienza: sono felice che, grazie a questa nomination, il nostro Paese e la ricerca scientifica siano riconosciuti a livello internazionale. Abbiamo un sistema formativo che è ancora di altissimo livello in fisica e astronomia, e nonostante le difficoltà, magari dovute ad un finanziamento che non è all’altezza di altri Paesi, gli scienziati italiani sono in posizioni molto importanti».

La reazione della comunità scientifica italiana
«Il ruolo di coordinamento svolto da Marica e dai suoi colleghi» sottolinea Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), «che ha fatto sì che le decine di osservatori elettromagnetici sulla Terra e nello spazio lavorassero in modo coeso e sinergico assieme agli interferometri di onde gravitazionali, è stato determinante per il raggiungimento del risultato, ed è rappresentativo del carattere corale di questa scoperta: siamo molto contenti - conclude Ferroni - che il valore di tutto ciò venga riconosciuto anche al di fuori della comunità scientifica e a livello mondiale». Soddisfazione anche da parte di Eugenio Coccia, rettore del Gran Sasso science institute (Gssi), la Scuola Universitaria Superiore dove lavora Branchesi. «Siamo orgogliosi che Marica sia una nostra ricercatrice. È un ulteriore segno che è possibile reclutare brillanti talenti e fare scienza di frontiera in Italia e in particolare all’Aquila, che sta diventando una moderna città europea della conoscenza».

Gli studenti di Parkland
Branchesi è insieme a varie personalità tra le quali il gruppo simbolico di studenti della scuola di Parkland, in Florida dove a febbraio è avvenuta una delle ultime stragi che ha rilanciato con forza il tema della diffusione delle armi negli Usa. Il 19enne Nikolas Cruz, ha ucciso 17 persone alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland. A scrivere la motivazione per la scelta degli studenti il 44° presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che ha scritto, tra l’altro: «Non sono lobbisti, non dispongono dei budget dei loro avversari e molti di loro non possono ancora votare. Ma hanno il potere che spesso è collegato ai giovani: vedere un mondo nuovo, rifiutare vecchi vincoli e convenzioni obsolete e la vigliaccheria mascherata da saggezza. Hanno il potere di insistere affinché l’America possa essere migliore».

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