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Martina: se direzione PD apre a confronto con M5S, sì a una consultazione con la base

«Se la direzione del 3 maggio darà il via libera al confronto con i Cinque Stelle penso sia giusto che l'eventuale esito finale di questo lavoro venga valutato anche dalla nostra base nei territori con una consultazione». Il segretario reggente del Pd Maurizio Martina apre all'ipotesi del referendum tra gli iscritti, ulteriore paletto al confronto con i pentastellati - per ora quasi una mission assai difficile, soprattutto per l’opposizione dei renziani - in vista di un possibile Governo dem-5 Stelle.

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«Preoccupano sia governo Salvini sia voto anticipato»
Tra cinque giorni, in occasione della Direzione nazionale del Pd convocata a via del Nazareno a Roma, chiarisce Martina ospite della trasmissione “L'intervista” condotta da Maria Latella (su Skytg24), «non dovremo decidere se fare o non fare un governo con M5s ma se iniziare un confronto, entrare nel merito delle questioni, capire se ci possono essere punti d'intesa. Siamo forze molto diverse e la strada è in salita. Ma i presunti vincitori del voto del 4 marzo non hanno offerto prospettive e ipotesi concrete per il Paese. Credo che arrivati a questo punto sia giusto capire se esiste la possibilità di un confronto». «Io sono molto preoccupato sia di un governo con Salvini come socio di riferimento che di una precipitazione al voto anticipato nei prossimi mesi», spiega poi Martina, parlando di due scenari «che l'Italia non puo' permettersi». «Io - aggiunge - difenderò sempre il lavoro fatto dai governi Pd di questi anni che hanno portato l'Italia fuori da una grande crisi. Ci sono tante cose da fare ancora. Ora il tema è quello di sfidare i 5 stelle sui nostri temi e capire se esiste la possibilità di un'agenda condivisa di impegni per l'Italia su alcune priorità essenziali».

Dem Roma, appello-manifesto per no all’accordo
A conferma delle divisioni cui il partito potrebbe andare incontro nel caso di una effettiva convergenza con il M5S arriva oggi anche un appello-manifesto, sottoscritto e diffuso in Rete da circa cento militanti e dirigenti della Capitale, che esprime un secco no ad ogni ipotesi di confronto politico con il M5S. «Diciamo NO, - si legge nell'appello - non per gli insulti pesantissimi di questi anni che ha ricevuto la nostra comunità, ma perché il programma del M5S, come è stato approvato e poi modificato, non ha nulla in comune con il Partito Democratico e con quello che rappresenta». I firmatari - decine di semplici iscritti, segretari municipali e di sezione, decine di eletti nei direttivi municipali, 4 membri della direzione, 14 dell'Assemblea romana, ma anche 8 amministratori dem della Capitale - chiedono quindi ai membri della direzione nazionale del Lazio di votare NO alla all’apertura di un confronto «e di lanciare invece una nuova stagione, non ancorata a vecchi schemi del passato, che possa portarci alle prossime elezioni ad avere di nuovo la fiducia della maggior parte dei
cittadini Italiani».

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