Il tasso di disoccupazione a marzo rimane stabile all'11,0%, continuando a viaggiare sui livelli più bassi da settembre del 2012 ma sopra di 5 punti percentuali rispetto ai valori pre-crisi. Lo rileva l'Istat, sottolineando che per i giovani tra i 15 e i 24 anni il valore scende al 31,7%, cioè 0,9 punti percentuali in meno rispetto a febbraio, tasso più basso da dicembre 2011. L'occupazione sale al 58,3%, livello più alto dal 2008, e gli inattivi diminuiscono di oltre 100mila unità al mese, valore minimo dal 1977.
Tuttavia la stima delle persone in cerca di occupazione registra su base mensile un aumento dello 0,7% (+19 mila). Nell'arco di un anno, invece, i disoccupati risultano ancora in calo, attestandosi a 2 milioni 865 mila (-4,0%, -118 mila). La crescita della disoccupazione si concentra tra le donne e i 35-49enni.
Occupazione, valore top dal 2008
L'aumento maggiore degli occupati, sottolinea l'Istat, si registra per i giovani 15- 34enni, corrispondente a 68 mila unità. Crescono i dipendenti a termine (+66 mila), mentre diminuiscono lievemente i permanenti (-8 mila) e in misura più consistente gli indipendenti (-37 mila). Per il tasso di occupazione, salito di 0,2 punti su febbraio, al 58,3%, Istat registra il livello più alto da ottobre del 2008. Il numero degli occupati si attesta così a 23 milioni 134 mila, il massimo da luglio sempre del 2008.
Più occupati, ma solo tra contratti a termine
Su base annua continua l'aumento degli occupati (+0,8%, +190 mila). La crescita interessa uomini e donne e riguarda esclusivamente i lavoratori a termine (+323 mila), mentre calano i permanenti (-51 mila) e gli indipendenti (-81 mila). Crescono soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+391 mila) e, in misura minore, i 15-34enni (+46 mila) mentre calano i 35-49enni (-246 mila).
Disoccupazione ai livelli di metà del 2012
Commentando le stime per il mese di marzo su occupazione e disoccupazione, l'Istat conferma «la ripresa dell'occupazione nell'anno in corso, dopo la battuta d'arresto osservata a fine 2017». Dopo i livelli massimi della fine del 2014, la disoccupazione è inoltre scesa «sui livelli della seconda metà del 2012, ancora 5 punti percentuali sopra al livello pre-crisi. Sensibile il calo dell'inattività, sia maschile sia femminile, che tocca negli ultimi mesi i livelli minimi».
In calo gli inattivi
A marzo, rileva ancora l'Istat, la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,8% (-104 mila). Il calo riguarda entrambi i generi e tutte le classi di età ad eccezione dei 15-24enni. Il tasso di inattività, aggiunge l'Istituto, scende al 34,3% (-0,3 punti percentuali rispetto a febbraio, tasso minimo dall'inizio delle serie storiche del 1977).
Poletti: dati confermano consolidamento positivo
«I dati Istat di marzo, che registrano un aumento di 190mila occupati su base annua, confermano il consolidamento positivo dell'assetto del mercato del lavoro italiano, in corso da diversi trimestri», afferma il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in una nota. Per Poletti il numero degli occupati e il tasso di occupazione «si collocano ai livelli più alti dalla seconda metà del 2008 che segnò l'inizio della grande crisi». Positivi, in particolare, secondo il ministro, i dati relativi all'occupazione giovanile, per la quale si registra sia un aumento del numero degli occupati sia una diminuzione del tasso di disoccupazione che, pur restando certamente ancora troppo alto, si attesta ai livelli minimi da dicembre 2011.
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