«Ho proposto un referendum per la zona euro. Voglio che il popolo italiano si esprima. Il popolo è d'accordo? C'è un piano B? Bisogna uscire o no dall'Europa?». È quanto afferma il garante del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, in un'intervista pubblicata oggi dal nuovo mensile francese “Putsch” destinata a riaprire uno dei capitoli più spinosi dell’agenda populista del Movimento. Di fatto, un ritorno alle origini, che contraddice il recente passo indietro sul punto del capo politico pentastellato Di Maio in campagna elettorale e scatena il fuoco polemico targato Pd. «Tutti i trattati che sono stati firmati erano giusti - continua Grillo - ma sono stati deformati dai regolamenti. In seno al Movimento 5 Stelle abbiamo riflettuto su 7 punti come il Patto di bilancio europeo, l'eurobond, l'euro-obbligazione o la condivisione del debito. Se siamo un'unione di paesi, dobbiamo condividere. Perché ci sono due economie, quella del nord e quella del sud. E noi, gli italiani, siamo nel sud».
“Grillo è uno spirito libero e lo conosciamo tutti. Ma la linea sull’Europa e sull’euro resta sempre quella: cambiare tutto”
Il leader del M5S Luigi Di Maio
Di Maio: su Ue linea resta uguale
A stretto giro è arrivato il chiarimento del leader del M5S Luigi Di Maio; «Grillo è uno spirito libero e lo conosciamo tutti. Ma la linea sull'Europa e sull'euro resta sempre quella: cambiare tutto».
«Non vogliamo governare, persone devono rappresentarsi»
Grillo nell’intervista ha detto: «Noi non vogliamo governare, noi vogliamo dare alle persone gli strumenti per rappresentarsi da sole», prosegue Grillo, sottolineando un punto destinato ad aprire polemiche in Italia. «Con la nostra “Rousseau” - continua - si fa un referendum ogni settimana senza dover raggiungere un quorum. Vuoi fare un ponte, un asilo, una pista ciclabile? “Sì” o ”No”. Vuoi eleggere questo qui? ”Sì” o ”No”. Se ci danno i mezzi per farlo, non abbiamo bisogno del potere. Il potere deve essere ridistribuito dal basso. Questo è il Movimento 5 Stelle».
Italia “post-democrazia”: «C'è stato un colpo di Stato al contrario»
«Oggi siamo nella post-democrazia. C'è stato un colpo di Stato al contrario. Hanno utilizzato la democrazia per distruggerla», chiarisce poi Grillo. «In realtà - spiega - a causa di una legge elettorale, ci siamo ritrovati, già lo sapevamo, in un'impasse. La legge è stata decisa a tavolino per impedirci di governare. Allora, cos'è la democrazia? Non lo so, ma la democrazia dovrebbe consentire a chi prende più voti di governare».
Renzi: M5S non hanno numeri per governare e sbroccano
In casa Pd, le parole di Grillo sono accolte come l’ennesima riprova dell’inaffidabilità del Movimento. «Per due mesi hanno fatto i bravi, “gli istituzionali”. Oggi capiscono finalmente di non avere i numeri per Palazzo Chigi e quindi sbroccano», scrive l’ex premier Matteo Renzi su Facebook. Grillo, incalza, «addirittura torna a proporre referendum sull'Euro e accusa gli altri partiti di Colpo di Stato per la legge elettorale, dimenticando che grazie al Rosatellum i Cinque Stelle hanno preso il 36% dei seggi, nonostante si siano fermati al 32% dei voti».
Franceschini vs Renzi
Un “non renziano” di peso come il ministro della Cultura Dario Franceschini respinge però l’analisi «superficiale e sbagliata» di Renzi. Il ritorno ai toni populisti di Grillo in vista delle elezioni «dimostra che avremmo
dovuto accettare la sfida di un dialogo proprio per portarli a rapportarsi con la realtà di una azione di governo reale che non si affronta con grida e slogan»..
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