Lunedì la partita si chiude. Se nelle prossime ore non interverranno novità, l'ultimo giro di consultazioni al Quirinale si risolverà con la presa d'atto del Capo dello Stato sull' impossibilità di un'intesa tra le principali forze politiche per dar vita al governo. Per due mesi abbiamo assistito al gioco del cerino. Il principale obiettivo dei leader politici, a partire da Matteo Salvini e Luigi Di Maio, è sempre stato quello di non compromettersi.
Anche l'ultima proposta del leader della Lega, ieri, per un governo di "pochi mesi" segue questo canovaccio perché altro non è che la riproposizione dell'accordo tra M5s e centrodestra già bocciato da Grillo & co. per la presenza di Silvio Berlusconi e Forza Italia. Salvini ha semplicemente voluto mettere le mani avanti in vista delle conseguenze che il mancato accordo di governo potrebbe provocare. A fine giugno a Bruxelles verrà discusso il nuovo bilancio europeo; si ipotizza un taglio di fondi per il sud e l'agricoltura e nuove regole sull'immigrazione.
Tutti (ma proprio tutti) i partiti sono contrari ma chi andrà a rappresentare le istanze italiane e con quale forza? Così come unanime è la posizione per rinnovare il mancato aumento dell' Iva per il quale servono circa 13 miliardi:chi si incaricherà di trovarli? Grillo torna a parlare di referendum sull'euro e Salvini di Europa come anticamera di dittatura: la campagna elettorale è già cominciata e nessuno ha voglia di bruciarsi neppure per gli interessi del Paese.
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