Dal prossimo anno le borse di mobilità Erasmus aumenteranno fino a 700 euro mensili per gli studenti in partenza verso mete extra Uee fino a 850 euro per gli stranieri che decideranno di venire a studiare nel nostro Paese. È la novità annunciata oggi a Roma agli Stati generali Erasmus, l'evento della commissione Ue durante il quale 200 universitari provenienti da tutti i paesi europei hanno presentato (e votato) le proposte per la nuova edizione del programma di scambi, che partirà nel 2020, e per la quale Bruxelles ha chiesto un budget da 30 miliardi. Dal prossimo anno accademico , poi, gli studenti potranno andare all'estero non solo per studiare, ma anche per fare tirocini: un'opportunità che aumenta sensibilmente le chance di trovare un lavoro.
Le novità
Nel 2018/2019 , grazie a un budget di oltre 76 milioni di euro, l'agenzia nazionale Erasmus Indire potrà finanziare un numero sempre maggiore di progetti di mobilità, e non solo per gli studenti. Oltre 15,8 milioni, infatti, saranno destinati a iniziative di scambio anche per docenti e personale amministrativo. Per quanto riguarda l'aumento dei contributi mensili, spiega l'agenzia, saranno possibili nell'ambito dell'International Credit Mobility, ovvero degli scambi da e per i paesi extra europei.
Oltre 9 milioni di giovani in Erasmus
Dal 1987 - anno di inizio del programma - sono 9 milioni gli studenti che hanno vissuto un'esperienza di tirocinio o studio in un altro paese, quasi mezzo milione gli italiani. Solo nel 2016/2017, dice l'agenzia nazionale Erasmus Indire, si sono registrati oltre 60mila scambi, tra arrivi e partenze: sono quasi 36mila i giovani partiti dagli atenei italiani per periodi di studio o tirocinio in Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Portogallo (le mete più gettonate), mentre nel nostro Paese sono arrivati più di 25mila studenti Ue (il 10% in più rispetto allo scorso anno).
Con Erasmus cresce l'occupazione
Un'indagine condotta dall'agenzia nazionale nel 2017 rivela che un'esperienza di studio all'estero riduce al 6% la percentuale di disoccupazione tra gli studenti Erasmus. Mentre un altro studio del 2015, realizzato da Bruxelles, emerge che uno studente italiano su due (il 51%) riceve un'offerta di lavoro dall'azienda straniera in cui ha svolto un tirocinio, la percentuale più alta tra i paesi Ue.
Le proposte per il 2020
Aumentare i servizi per gli studenti, snellire le pratiche burocratiche per la partecipazione ai bandi, aumentare il numero dei giovani coinvolti e rendere più semplice il riconoscimento dei percorsi universitari tra i paesi europei. Sono queste le proposte per la nuova edizione di Erasmus votate dai ragazzi nel corso della conferenza "Erasmus: what's next" che si è svolta durante gli Stati generali a Roma. «A 30 anni dall'avvio dell'Erasmus gli studenti italiani ed europei hanno fatto grandi passi avanti con un progetto che consente di vivere altre culture e in contrare persone in un processo di integrazione» ha dichiarato la sindaca di Roma, Virginia Raggi, aprendo i lavori della conferenza in Campidoglio. La sindaca si è detta «onorata» di ospitare l'evento in occasione della festa dell'Europa e ha aggiunto che «riuscire con programmi come questo a costruire una nuova generazione di persone che riconoscono l'altro come parte di sé - ha aggiunto - è doveroso». E in tal senso «l'obiettivo - ha dichiarato il presidente dell'agenzia nazionale, Giovanni Biondi - è rendere l'Erasmus uno strumento ancora più efficace di occupazione e di integrazione per le future generazioni».
Fico: modello Erasmus per avvicinare i cittadini
Nel suo messaggio in occasione della Festa dell'Europa, il presidente della Camera Roberto Fico ha citato Erasmus come modello di «integrazione europea» che crea «solidarietà di fatto tra Paesi e cittadini». «Ogni anno in media circa 30 mila giovani italiani beneficiano del programma, mentre le nostre università ospitano 20 mila studenti stranieri», ha aggiunto Fico.
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