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Mattarella: «Liberare il pensiero di Moro dalla prigione»

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L’omaggio di politica e istituzioni

Mattarella: «Liberare il pensiero di Moro dalla prigione»

A quarant'anni dal ritrovamento del corpo di Aldo Moro, la politica e le istituzioni hanno reso omaggio stamattina alla memoria dello statista democristiano a via Caetani, nel centro di Roma, lì dove il corpo fu ritrovato nel bagagliaio di una Renault 4. Aldo Moro, fra i fondatori della Democrazia cristiana, fu rapito il 16 marzo 1978 e ucciso il 9 maggio successivo dalle Brigate Rosse dopo 55 giorni di prigionia. A deporre una corona alla targa che ricorda l'evento, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati e il premier Paolo Gentiloni. Presenti anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, la sindaca di Roma Virginia Raggi, il prefetto Paola Basilone. Presente anche il Pd con una delegazione guidata dal segretario reggente Maurizio Martina, con i capigruppo di Camera e Senato Graziano Delrio e Andrea Marcucci.

Mattarella: «Liberare il pensiero di Moro dalla prigione»
«A 40 anni dalla quella tragedia sentiamo il bisogno di liberare il pensiero e l'esperienza politica di Aldo Moro da quella prigione in cui gli aguzzini hanno spento la sua vita e pretendevano di rinchiuderne il ricordo», ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un passaggio del suo discorso in occasione del giorno della Memoria dedicato ad Aldo Moro. Mattarella ha ricordato la straordinaria sensibilità di Moro per ciò che si muoveva all'interno della società. «Non gli sfuggiva - ha detto ancora il capo dello Stato - la pericolosità di tanto imbarbarimento della vita politica e civile. Ma al tempo stesso continuava a scrutare i 'tempi nuovi che avanzano'. Le stesse lettere dal carcere brigatista restano una prova della sua umanità, della sua intelligenza, della sua straordinaria tenacia».

“Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta a essere coraggiosi”

Aldo Moro 

Gentiloni: «Sua uccisione pesa su coscienza Repubblica»
«Quaranta anni fa le BR lasciavano in via Caetani il cadavere di Aldo Moro. L'Italia rende omaggio alla memoria di un vero statista. La sua visione politica e culturale ha segnato il nostro Novecento. La sua uccisione pesa sulla coscienza della Repubblica», ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, nell'anniversario del ritrovamento del corpo di Aldo Moro.

Di Maio: «Sua morte pagina buia storia italiana»
«Sono passati 40 anni dal ritrovamento del corpo Di Aldo Moro, una delle figure più importanti dell'Italia repubblicana. La vicenda legata alla sua scomparsa è ancora oggi una pagina buia della storia del nostro Paese. Oggi ricordiamo lui e tutte le vittime del terrorismo», ha scritto su Twitter il leader del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio.

Grasso: «Moro grande statista, i giovani lo riscoprano»
«Aldo Moro era un uomo dotato di capacità intellettuali e politiche straordinarie, sostenuto da un'incrollabile fede. Fu protagonista di una stagione di grandi cambiamenti, incarnò l'idea di un'Italia diversa che naufragò proprio nei 55 drammatici giorni del suo rapimento. È stato, sicuramente, tra i più grandi statisti della nostra storia. A chi lo conosce poco, soprattutto i più giovani, suggerisco di riscoprirlo. In questi anni mi è spesso capitato di cercare nelle sue parole e nei suoi scritti uno spunto ulteriore di riflessione, una diversa prospettiva per affrontare il presente». Lo ha scritto su Facebook il leader di Leu Pietro Grasso.

Bersani: «Non parlarne al passato, sua morte pesa ancora»
«Della morte di Moro non si può parlare senza emozione né si può parlarne al passato. Quella morte pesa ancora. #9maggio #9Maggio1978», ha scritto su twitter l'esponente di Leu Pierluigi Bersani.

Furlan (Cisl): «Con Impastato due eroi del nostro tempo»
«Aldo Moro e Peppino Impastato due uomini coraggiosi, due eroi del nostro tempo da indicare ai giovani come modello positivo di impegno civile e morale per una società migliore», ha scritto su twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, nel giorno del 40mo anniversario dell'assassinio di Aldo Moro e di Peppino Impastato.

Emiliano: «È stato costruttore di buona politica»
«La morte dell'onorevole Moro, assieme a quella delle vittime del terrorismo, sono state tragedie non solo di singoli uomini e delle loro famiglie, ma di un intero Paese. Aldo Moro non era solo l'uomo del dialogo, ma soprattutto un costruttore della buona politica. Un mite che ha pagato con la propria vita il furore ideologico di chi sognava la guerra rivoluzionaria», ha sottolineato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Una mostra a Montemarciano, paese della moglie, ricorda Moro
Montemarciano, il paese di Eleonora Chiavarelli, moglie di Aldo Moro, dove i due si sposarono il 5 aprile 1945, ricorda con una mostra fotografica il 40/o anniversario della morte del presidente della Dc e della sua scorta. Nella mostra “Ricordando l'uomo” (da oggi fino al 9 giugno nella Biblioteca comunale), sono esposti materiale fotografico e riproduzioni delle prime pagine del Corriere Adriatico dei 55 giorni del rapimento. Questa sera viene proiettato il film “Piazza delle Cinque Lune” nella Sala Consiliare. Ad Aldo Moro è stata intitolata anni fa la piazza centrale della città e per il trentennale della morte venne conferita la cittadinanza onoraria di Montemarciano alla vedova, la 'signora Nora', come amavano chiamarla i montemarcianesi.

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