Doveva diventare ministro già ai tempi del Governo Monti. Ma poi la sua candidatura sfumò, ma ora viene giudicata la più forte per la guida di un ministero chiave su cui anche il capo dello Stato Sergio Mattarella vigila attentamente. Si tratta del diplomatico di lungo corso Giampiero Massolo, oggi presidente di Fincantieri e dell’Ispi, l’Istituto di politica internazionale, con un passato alla guida del Dis, il dipartimento per l’informazione e la sicurezza che coordina i servizi segreti dove fu nominato proprio da Monti (nel 2012) e “rimosso” da Renzi (nel 2015).
Nato a Varsavia nel 1954, laureato in Scienze Politiche, indirizzo politico-internazionale, alla Luiss di Roma, ha lavorato alla Fiat come dirigente, prima di tentare e vincere un concorso al ministero degli esteri. Da lì presta servizio all’ambasciata presso la Santa Sede e poi dal 1982 al 1985 all’ambasciata a Mosca e successivamente alla Rappresentanza permanente presso l’Unione europea a Bruxelles. È arrivato per la prima volta a Palazzo Chigi nel 1990 nell’ufficio diplomatico con l’allora presidente del Consiglio Giulio Andreotti, mentre tre anni dopo è stato consigliere diplomatico di Lamberto Dini e subito dopo, con Silvio Berlusconi premier, fu nominato capo della segreteria particolare del capo del governo.
Il ritorno alla Farnesina avviene nel giugno 1996 come Capo del servizio stampa e informazione e portavoce del ministro. E qui scala tutti i gradini della carriera all’interno del ministero. Dal dicembre 2001 al marzo 2004 è Vice segretario generale della Farnesina, dal marzo al novembre 2004 è Direttore generale per gli Affari politici multilaterali per poi diventare capo di gabinetto dell’allora ministro degli Affari Esteri Gianfranco Fini. Dal maggio 2006 al settembre 2007 è Direttore Generale per il Personale. Nel settembre 2007 viene infine nominato Segretario Generale del ministero degli Affari Esteri, il più elevato incarico della carriera diplomatica italiana.
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