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Visti da Bruxelles: la grande paura di nuove elezioni in chiave anti-euro

BRUXELLES – Decisione giudiziosa o scelta arrischiata? L’establishment comunitario sta ancora cercando di analizzare cause e conseguenze dell'ultimo episodio della crisi politica italiana. Proprio mentre un governo Lega Nord-Movimento Cinque Stelle appariva possibile, l’Italia rischia di tornare alle urne. L’incertezza politica in un paese dal debito gigantesco fa paura, tanto più che le probabili nuove elezioni verteranno sul futuro dell’Italia nell’euro.
In diverse conferenze stampa qui a Bruxelles, esponenti comunitari hanno preferito non commentare.

In questa fase, il timore è di accentuare in qualche modo la vena euroscettica di una parte dell’elettorato italiano. In cuor suo, la Commissione europea oscilla tra la rassicurazione di aver evitato, per ora, un governo anti-sistema con alla guida del ministero dell’Economia un economista controverso, e la paura di nuove incerte elezioni.
Ieri sera a Roma il premier designato Giuseppe Conte ha rimesso il mandato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo che questi ha manifestato dubbi sulla presenza nel governo di Paolo Savona, un economista che in passato ha espresso dubbi sulla costruzione della moneta unica.

Il nuovo presidente del Consiglio designato, Carlo Cottarelli, è conosciuto per via della sua lunga permanenza al Fondo monetario internazionale. L’uomo ha un pedigree impeccabile per quanto riguarda la politica di bilancio, fosse solo perché è autore di un libro sulla necessità di tagliare radicalmente la spesa statale (La lista della spesa, Feltrinelli).

Ma qui a Bruxelles molti si chiedono se in occasione di probabili prossime elezioni la sua nomina non possa aizzare una parte dell’elettorato italiano contro il progetto europeo, ritenuto tecnocratico, troppo elitista, lontano dalle esigenze quotidiane della popolazione.
Durante un incontro dei ministri degli Esteri, il ministro tedesco per gli affari europei Michael Roth ha detto: «Speriamo che l’Italia abbia presto un governo stabile pro-europeo». Berlino «deve trattenersi dal dare lezioni sulla formazione di un governo» in quanto «dopo tutto a noi ci sono voluti sei mesi». Ha poi aggiunto: «L’Italia è un Paese fondatore dell’Ue, abbiamo sempre potuto contare sull’Italia come Paese amico dell’integrazione (…) e ci aspettiamo che l’Italia sia all’altezza di questa tradizione in futuro».

La situazione politica in Italia «non va ovviamente a beneficio della stabilità della zona euro e dell’Unione», ha commentato dal canto suo sempre qui a Bruxelles il ministro degli Esteri spagnolo Alfonso Dastis. «In un momento in cui eravamo immersi nel processo di riforma della zona euro e del rafforzamento dell’Unione davanti alla minaccia populista, questo non contribuisce a rafforzare l’immagine, l’idea e la stabilità dell’Europa».

L’establishment comunitario non ha mai preso posizione contro Paolo Savona. È possibile tuttavia che le posizioni dubbiose dell'economista sull’euro abbiano provocato preoccupazione nelle cancellerie europee. In Germania, i fondatori di Alternative für Deutschland, tutti professori universitari, hanno dato legittimità intellettuale alle pulsioni euroscettiche di una parte dell’elettorato tedesco. Dal 4,7% ottenuto alle elezioni del 2013, l’AfD ha raccolto nel 2017 il 12,6% dei voti.

La mancata nomina di Paolo Savona ha scatenato i partiti protestari. Da Parigi, il Front National ha commentato: «Per la prima volta dal crollo dei regimi autoritari in Europa, un Paese europeo viene messo di fronte ad un reale colpo di Stato, il cui obiettivo è sovvertire l’obiettivo delle urne e imbavagliare istituzionalmente la democrazia».

Quanto successo è “fascista e antidemocratico”, secondo Steve Bannon, l’ex consigliere del presidente americano Donald Trump, a Roma in questi giorni.

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