Il Pil italiano è positivo da 15 trimestri consecutivi e ha recuperato il 4,4% rispetto secondo trimestre 2014, da quando cioè è iniziata la ripresa ininterrotta. Lo rileva l'Istat specificando però che rispetto al picco del primo trimestre 2008, l'economia italiana è ancora indietro del 5,5%. L'Istat conferma ancora che il Pil nel primo trimestre è salito dello 0,3% congiunturale e dell'1,4% tendenziale, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, destagionalizzato e corretto per gli effetti di calendario. La variazione acquisita per il 2018 è pari a +0,8%.
Il primo trimestre ha avuto tre giornate lavorative in più del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al primo trimestre del 2017. Il dato del quarto trimestre 2017 è stato rivisto a +0,4% congiunturale da +0,3%. Rispetto al trimestre precedente, i consumi finali nazionali registrano un aumento dello 0,3%, mentre gli investimenti segnano una diminuzione dell'1,4%. Dal lato degli scambi con l'estero, le esportazioni sono diminuite del 2,1% e le importazioni dello 0,9%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha registrato un contributo nullo alla crescita del Pil, con un contributo positivo di 0,3 punti percentuali dei consumi delle famiglie e delle istituzioni sociali private, nullo della spesa delle Pa e negativo (-0,2 punti) degli investimenti fissi lordi. La variazione delle scorte ha contribuito positivamente per 0,7 punti percentuali, a fronte di un apporto negativo della domanda estera netta di 0,4 punti percentuali.
In termini di dinamica del valore aggiunto si registrano andamenti congiunturali positivi dell'agricoltura, silvicoltura e pesca (+4,6%) e nell'insieme dei servizi (+0,3%), l'industria segna una piccola diminuzione (-0,1%).
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