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Il programma di lavoro di Di Maio: il Jobs Act va rivisto, investimenti…

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il neoministro in diretta fb dal mise

Il programma di lavoro di Di Maio: il Jobs Act va rivisto, investimenti nell’auto elettrica

Non perde tempo Luigi Di Maio, leader del M5S e da ieri neo-ministro del Lavoro del nuovo Governo penta-leghista. «Il Jobs Act va rivisto, c’è troppa precarietà. La gente non ha certezza neanche più per prenotarsi le vacanze, non solo per sposarsi, e se dobbiamo dare più forza all’economia la dobbiamo ridurre», annuncia in diretta Facebook dal ministero dello Sviluppo economico, l’altro dicastero affidato a Di Maio. Tra le priorità del suo mandato a via Flavia c’è il rilancio dei Centri per l’impiego: «Metterò assieme gli assessori al Lavoro di tutte le Regioni italiane e cominceremo a lavorare per migliorare questi centri che hanno bisogno di più personale, di più risorse e di una filosofia diversa dove c'è lo Stato che mi consiglia su come formarsi in attesa che arrivi una proposta di lavoro».

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Subito quota 100 per superare la Fornero
Dalla revisione del Jobs act, pilastro del Governo Renzi, al “superamento” della legge Fornero, al centro delle promesse elettorali sia del M5S che della Lega. «Applicheremo la misura quota 100 ( la possibilità di andare in pensione una volta che la somma tra età minima e anzianità contributiva risulta pari a 100, ndr) per superare la Fornero», conferma Di Maio ai suoi follower, ancora prima di aver effettuato il passaggio di consegne con i suoi predecessori, Calenda e Poletti (è in programma lunedì o martedì).

Investimenti auto elettriche, in vista collaborazione con Marchionne
«Questi due ministeri insieme sono una potenza, se si parlano. Da questi ministeri partono i nostri cavalli di battaglia», assicura poi, euforico per la sfida politica rappresentata dai nuovi incarichi di Governo. Tra le iniziative da affrontare subito «nel breve, medio e lungo periodo», ci sono «il via lo spesometro, il redditometro, le spese di settore. Poi dobbiamo portare avanti delle politiche industriali, con investimenti nell’auto elettrica». La “nuova frontiera” dell’industria automobilistica italiana, indicata ieri dall’Ad di Fca Sergio Marchionne, rappresenta per Di Maio « un cambio di strategia che accolgo senza ironia e senza polemiche: vorrà dire che potremo collaborare sugli investimenti per arrivare al milione di auto elettriche».

Bramini consulente del Mise
Al Mise, promette il ministro attento a dare subito il segnale di un cambio di passo nelle politiche ministeriali, arriverà come consulente Sergio Bramini, «l’imprenditore che aveva crediti nei confronti dello Stato, che non glieli ha pagati. Lui ha dovuto far fallire la sua azienda e alla fine lo Stato gli ha pignorato la casa».

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